Dopo un mese in giro per il sud Italia, i miei genitori sono tornati a Gianduiotto city carichi di pacchi e pacchettini.
Hanno proceduto alla distribuzione dei doni, neanche fossero i Re Magi.
Il primo è toccato a Diego, l’unico genero riconosciuto, dato che i miei si ostinano a considerare Ciccio una sorta di svista da parte della sottoscritta, un errore a cui presto porrò rimedio, un piccolo ostacolo nella costruzione della loro FAMIGLIA PERFETTA!
Mio cognato è stato omaggiato con un braccialetto in caucciù.
C’è stato un tempo in cui nessuno utilizzava questo materiale, ma da un po’ di anni a questa parte, è diventato un must: non sei nessuno se non possiedi almeno un braccialetto fatto con questo idrocarburo polimero (ho studiato)!
L'unica spiegazione per questo fenomeno è che dietro si nasconda un progetto degli uomini, per cercare di plagiare noi donne fino a convincerci che l’oro è superato e le pietre preziose assolutamente out: regaliamoci solo gioielli di gomma!!!
Poveri illusi, non ci fregano, noi lo sappiamo che “Un diamante è per sempre”…tiè!
A Maria è toccato un braccialetto, troppo brutto anche per l' uovo di Pasqua.
Questo si chiama Karma: la mia adorata sorellina, che io amo come…come…come una sorella appunto, è sempre stata una specie di calamita per regali. La gente la vede, la conosce, la ama e la riempie di doni. A Babbo Natale è venuta la lombalgia per colpa sua!
Di fronte al suo orrido gioiellino io e mio cognato ci siamo guardati in faccia scambiandoci un tacito messaggio “Giustizia è fatta”!
Infine è venuto il mio turno:
Mamma “Non sapevo cosa farti.”(tirando fuori un pacchetto)
Io “Non ti preoccupare mammina”(cercando di afferrare avidamente il regalo)
Mamma “Tu sei di gusti così difficili…”(continuando a trattenere il dono tra le sue manone)
Io “Ma stai tranquilla” (=“Molla l’osso”)
Mamma “All’inizio ti avevo preso una cosa, ma poi ho pensato che non ti sarebbe piaciuta, allora te ne ho presa un’altra, ma non ero sicura, poi c’era anche questo qua che mi piaceva…”(continuando ad estrarre roba dalla borsa, neanche fosse Mary Poppins)
Io “Wow, quanta roba. Grazie!”(=“Mamma, sono io JaneCole, la figlia minore, quella sfigata, LA FIGLIA DELLA SERVA. Da dove esce tanta improvvisa generosità? Non starai mica biecamente cercando di corrompermi?...Mamma non lo lascio Ciccio, neanche se mi offri un assegno…piuttosto prendo i soldi e scappo!”)
I miei adorati genitori mi hanno donato:
un bracciale, ma non in caucciù e neanche orrido;
l’ennesimo cofanetto portagioie
e poi
un Buddha intagliato nel legno e un crocifisso benedetto!
Evidentemente, con me non sanno più a che santo votarsi e per non sbagliare hanno deciso di chiedere aiuto a divinità differenti. Come quando, cercando lavoro, si mandano curriculum a destra e a manca: prima o poi qualcuno risponderà!
Hanno proceduto alla distribuzione dei doni, neanche fossero i Re Magi.
Il primo è toccato a Diego, l’unico genero riconosciuto, dato che i miei si ostinano a considerare Ciccio una sorta di svista da parte della sottoscritta, un errore a cui presto porrò rimedio, un piccolo ostacolo nella costruzione della loro FAMIGLIA PERFETTA!
Mio cognato è stato omaggiato con un braccialetto in caucciù.
C’è stato un tempo in cui nessuno utilizzava questo materiale, ma da un po’ di anni a questa parte, è diventato un must: non sei nessuno se non possiedi almeno un braccialetto fatto con questo idrocarburo polimero (ho studiato)!
L'unica spiegazione per questo fenomeno è che dietro si nasconda un progetto degli uomini, per cercare di plagiare noi donne fino a convincerci che l’oro è superato e le pietre preziose assolutamente out: regaliamoci solo gioielli di gomma!!!
Poveri illusi, non ci fregano, noi lo sappiamo che “Un diamante è per sempre”…tiè!
A Maria è toccato un braccialetto, troppo brutto anche per l' uovo di Pasqua.
Questo si chiama Karma: la mia adorata sorellina, che io amo come…come…come una sorella appunto, è sempre stata una specie di calamita per regali. La gente la vede, la conosce, la ama e la riempie di doni. A Babbo Natale è venuta la lombalgia per colpa sua!
Di fronte al suo orrido gioiellino io e mio cognato ci siamo guardati in faccia scambiandoci un tacito messaggio “Giustizia è fatta”!
Infine è venuto il mio turno:
Mamma “Non sapevo cosa farti.”(tirando fuori un pacchetto)
Io “Non ti preoccupare mammina”(cercando di afferrare avidamente il regalo)
Mamma “Tu sei di gusti così difficili…”(continuando a trattenere il dono tra le sue manone)
Io “Ma stai tranquilla” (=“Molla l’osso”)
Mamma “All’inizio ti avevo preso una cosa, ma poi ho pensato che non ti sarebbe piaciuta, allora te ne ho presa un’altra, ma non ero sicura, poi c’era anche questo qua che mi piaceva…”(continuando ad estrarre roba dalla borsa, neanche fosse Mary Poppins)
Io “Wow, quanta roba. Grazie!”(=“Mamma, sono io JaneCole, la figlia minore, quella sfigata, LA FIGLIA DELLA SERVA. Da dove esce tanta improvvisa generosità? Non starai mica biecamente cercando di corrompermi?...Mamma non lo lascio Ciccio, neanche se mi offri un assegno…piuttosto prendo i soldi e scappo!”)
I miei adorati genitori mi hanno donato:
un bracciale, ma non in caucciù e neanche orrido;
l’ennesimo cofanetto portagioie
e poi
un Buddha intagliato nel legno e un crocifisso benedetto!
Evidentemente, con me non sanno più a che santo votarsi e per non sbagliare hanno deciso di chiedere aiuto a divinità differenti. Come quando, cercando lavoro, si mandano curriculum a destra e a manca: prima o poi qualcuno risponderà!