Marco ha quattro anni ed è un bambino molto intelligente.
I suoi genitori l'hanno tanto desiderato, ed ora sono orgogliosi di questo figlio così sveglio. Lui scrive, legge, conta e recita le tabelline.
Marco è "sopra la media".
Anche Andrea ha quattro anni.
Sua madre ha una vita difficile ed ha dovuto rinunciare ad allevarlo.
Lui è stato affidato ad una famiglia che lo ama, ma ogni giorno spera ancora che la mamma torni a riprenderselo.
Andrea è "un po' indietro".
Marco e Andrea si sono conosciuti all' asilo.
"Vuoi giocare con me?", ha chiesto il primo.
"Si", ha risposto il secondo.
E' nata immediatamente una grande amicizia. Fatta di giochi, complicità, litigate, lotte, lacrime e risate.
Improvvisamente Marco è cambiato: non voleva più essere il primo della classe, non voleva più imparare, non gli interessavano i complimenti delle maestre.
Lui aveva visto che Andrea era "un po' indietro" ed aveva deciso di fermarsi ad aspettarlo. Semplicemente.
All'asilo erano tutti molto preoccupati per questo bambino prodigio che aveva tirato i remi in barca.
Ma Marco ha stupito tutti ancora una volta.
Da bambino intelligente qual è, ha capito che aspettare Andrea non era sufficiente e così ha cambiato tecnica.
Marco ha preso per mano Andrea ed, invece di aspettarlo, ora lo aiuta nel suo cammino. Gli spiega le cose con una pazienza che nessun adulto riuscirebbe ad avere, lo accompagna passo per passo.
Andrea, nonostante tutto, è un bambino fortunato: a quattro anni ha trovato un amico vero.
I suoi genitori l'hanno tanto desiderato, ed ora sono orgogliosi di questo figlio così sveglio. Lui scrive, legge, conta e recita le tabelline.
Marco è "sopra la media".
Anche Andrea ha quattro anni.
Sua madre ha una vita difficile ed ha dovuto rinunciare ad allevarlo.
Lui è stato affidato ad una famiglia che lo ama, ma ogni giorno spera ancora che la mamma torni a riprenderselo.
Andrea è "un po' indietro".
Marco e Andrea si sono conosciuti all' asilo.
"Vuoi giocare con me?", ha chiesto il primo.
"Si", ha risposto il secondo.
E' nata immediatamente una grande amicizia. Fatta di giochi, complicità, litigate, lotte, lacrime e risate.
Improvvisamente Marco è cambiato: non voleva più essere il primo della classe, non voleva più imparare, non gli interessavano i complimenti delle maestre.
Lui aveva visto che Andrea era "un po' indietro" ed aveva deciso di fermarsi ad aspettarlo. Semplicemente.
All'asilo erano tutti molto preoccupati per questo bambino prodigio che aveva tirato i remi in barca.
Ma Marco ha stupito tutti ancora una volta.
Da bambino intelligente qual è, ha capito che aspettare Andrea non era sufficiente e così ha cambiato tecnica.
Marco ha preso per mano Andrea ed, invece di aspettarlo, ora lo aiuta nel suo cammino. Gli spiega le cose con una pazienza che nessun adulto riuscirebbe ad avere, lo accompagna passo per passo.
Andrea, nonostante tutto, è un bambino fortunato: a quattro anni ha trovato un amico vero.