I vestiti paiettati scivolano languidi e sensuali sui manichini rachitici e scoliotici della boutique.
Nessun corpo vero di donna sarebbe in grado di indossarli, non sono fatti per contenere fianchi femminili o un accenno di timido seno. Possono vestire solo una dodicenne androgina, con i fianchi stretti, niente vita e due prugne secche al posto delle tette.
Grimilde si specchia nella vetrina, conta le rughe intorno agli occhi e controlla il turgore delle labbra.
L'immagine restituita dal vetro non le piace, troppo stanca e anonima. Sta velocemente sfiorendo, ormai non è più una ragazzina: ha già 27 anni suonati. Praticamente una vecchia.
Neanche la bocca all'Angelina, regalatele dalla mamma per il suo compleanno, è sufficiente a migliorare l'insieme.
Neanche la crema anti età presa di contrabbando su internet, fatta con il grasso di foca, gli incisivi di panda ed il sangue di vergine, sembra bastare più.
Neanche il naso rifatto con i primi stipendi la convince. Forse dovrebbe operarsi un'altra volta. Pacchetto completo, naso e zigomi, magari da quel chirurgo famoso che va sempre in tv.
I corridoi del centro commerciale sono pieni di ragazzine. Grimilde se le vede passare accanto, chiassose ed allegre, tutte uguali con i loro caschetti lucidi e le bocche a cuore. Non hanno neanche quindici anni ma gli uomini le guardano rapiti con la pupilla dilatata ed il battito accelerato. Le ammirano, le desiderano, le inseguono.
Lei odia la loro pelle tonica, i loro seni alti ed i fianchi stretti.
Farebbe qualsiasi cosa per poter essere di nuovo così giovane e fresca, ingoierebbe qualsiasi pillola, snifferebbe qualsiasi polvere, berrebbe qualsiasi pozione.
Oppure, se potesse, cancellerebbe tutte queste lolite dalla faccia della terra. Una ad una. Le irretirebbe con frutti deliziosi e poi, carpitane la fiducia, strapperebbe loro il cuore per custodirlo in decine, centinaia, migliaia di scrigni preziosi, nascosti accuratamente nella sua immensa cabina armadio. E allora, solo allora, Grimilde potrebbe tornare a sentirsi "la più bella del reame".
Peccato che tutto ciò sia solo un dolce sogno, bello come una favola ma altrettanto irraggiungibile.
Per consolarsi e cercare di risollevare lo spirito, la nostra ventisettenne, mai abbastanza giovane e bella, non può far altro che dedicare il week end esclusivamente a se stessa ed al proprio benessere.
Quarantotto ore tra pilates, spinning, hamman, scrub, ricostruzione unghie, trucco permanente e botulino.
Ma, prima di ogni altra cosa, deve fare la sua purga giornaliera.
Grimilde, purtroppo, non è mai stata capace di vomitare a comando. E quindi si arrangia come può.
Fine.
Nessun corpo vero di donna sarebbe in grado di indossarli, non sono fatti per contenere fianchi femminili o un accenno di timido seno. Possono vestire solo una dodicenne androgina, con i fianchi stretti, niente vita e due prugne secche al posto delle tette.
Grimilde si specchia nella vetrina, conta le rughe intorno agli occhi e controlla il turgore delle labbra.
L'immagine restituita dal vetro non le piace, troppo stanca e anonima. Sta velocemente sfiorendo, ormai non è più una ragazzina: ha già 27 anni suonati. Praticamente una vecchia.
Neanche la bocca all'Angelina, regalatele dalla mamma per il suo compleanno, è sufficiente a migliorare l'insieme.
Neanche la crema anti età presa di contrabbando su internet, fatta con il grasso di foca, gli incisivi di panda ed il sangue di vergine, sembra bastare più.
Neanche il naso rifatto con i primi stipendi la convince. Forse dovrebbe operarsi un'altra volta. Pacchetto completo, naso e zigomi, magari da quel chirurgo famoso che va sempre in tv.
I corridoi del centro commerciale sono pieni di ragazzine. Grimilde se le vede passare accanto, chiassose ed allegre, tutte uguali con i loro caschetti lucidi e le bocche a cuore. Non hanno neanche quindici anni ma gli uomini le guardano rapiti con la pupilla dilatata ed il battito accelerato. Le ammirano, le desiderano, le inseguono.
Lei odia la loro pelle tonica, i loro seni alti ed i fianchi stretti.
Farebbe qualsiasi cosa per poter essere di nuovo così giovane e fresca, ingoierebbe qualsiasi pillola, snifferebbe qualsiasi polvere, berrebbe qualsiasi pozione.
Oppure, se potesse, cancellerebbe tutte queste lolite dalla faccia della terra. Una ad una. Le irretirebbe con frutti deliziosi e poi, carpitane la fiducia, strapperebbe loro il cuore per custodirlo in decine, centinaia, migliaia di scrigni preziosi, nascosti accuratamente nella sua immensa cabina armadio. E allora, solo allora, Grimilde potrebbe tornare a sentirsi "la più bella del reame".
Peccato che tutto ciò sia solo un dolce sogno, bello come una favola ma altrettanto irraggiungibile.
Per consolarsi e cercare di risollevare lo spirito, la nostra ventisettenne, mai abbastanza giovane e bella, non può far altro che dedicare il week end esclusivamente a se stessa ed al proprio benessere.
Quarantotto ore tra pilates, spinning, hamman, scrub, ricostruzione unghie, trucco permanente e botulino.
Ma, prima di ogni altra cosa, deve fare la sua purga giornaliera.
Grimilde, purtroppo, non è mai stata capace di vomitare a comando. E quindi si arrangia come può.
Fine.
Nota dell'Autrice (ossia me).
Sono stata un po' di tempo senza scrivere nel blog e devo avere perso il "tocco". Sigh.
Dai primi commenti a questo post era evidente che il racconto pubblicato all'ora di pranzo non fosse chiarissimo e quindi l'ho modificato, leggermente ampliato e ripubblicato stasera.
Spero che ora sia più chiaro.
Ora scusatemi, ma vado in un angolino a piangere con la colonna sonora dell' "Incompreso" di sottofondo. Sob.