Ariecchime, sono di nuovo qua.
Lo so cosa state pensando: "A questa le dai una mano e si prende tutto il braccio"
"Ha scoperto il fascino dei riflettori e ora non ce ne liberiamo più"
"Il prossimo anno, minimo minimo, ce la troviamo all'isola dei famosi, 'sta fanatica!"
E invece no!
Razza di carogne malfidate!
La mia presenza qua è giustificata. Giustificatissima.
E' vero che avrei potuto usare il mio spazietto, la mia cuccia, la mia bellissima colonna laterale ma questo è un argomento importante, non volevo vi sfuggisse e quindi ho scelto di invadere nuovamente il centro della scena.
Non temete non sarà un'abitudine: supereroe ed alter ego devono condurre, per definizione, vite separate ma in alcuni rari, rarissimi casi è giusto fare delle eccezioni.
Questo, ovviamente, è uno di quei casi: "L'emergenza sangue estiva."
Ecco la risposta alla domanda di Amanda.
"Delitto perfetto", dissero dallo schermo.
"Otro, por favor!" disse lei.
Alzò il bicchiere e brindò a se stessa.
D'ora in poi, per seguire le gesta della seriosa Rossana R. vi basterà dare un'occhiata alla colonna di destra.
Lui non disse una parola e lei riempì la valigia.
Lui la guardò con occhi vuoti e lei gli voltò le spalle.
Lui perse l'ultima goccia di sangue e lei chiuse la porta.
Lui la guardò con occhi vuoti e lei gli voltò le spalle.
Lui perse l'ultima goccia di sangue e lei chiuse la porta.
Qual è uno dei più grandi spauracchi di tutti i cuochi del mondo?
Non lo sapete?
Velo dico io: il soufflé!
Che sia dolce o salato l'infido piatto fa venire i sudori freddi a tutti coloro, professionisti o meno, che si apprestino a prepararlo.
Ed un romanzo è proprio come un soufflé: ci vogliono abilità, ingredienti di qualità e concentrazione.
Ottimi cuochi e penne felici. Uova fresche ed una trama ben sviluppata. Non aprire il forno fino a cottura avvenuta, non raffazzonare un finale poco convincente.
Non siete convinti? Volete un esempio? Zafòn, sempre lui. Il mio amato/odiato Zafòn.
Nella stesura del suo libro di maggior successo, "L'ombra del vento", l'autore catalano aveva preparato un piatto dal sapore delizioso e l'aspetto incantevole. Ma gli ingredienti alla fin fine non si erano rivelati freschi, le uova probabilmente non arrivavano dal contadino di fiducia ma dal discount sotto casa, ed il soufflé invece di essere leggero come una nuvola, una volta superata brillantemente la prova del palato, ti si riproponeva peggio di una peperonata.
Zafòn allora ci ha riprovato con "Il gioco dell'angelo", ci si è messo d'impegno, ha sudato e faticato, creando una trama avvincente, meno furba e più sofisticata del libro precedente. Uova fresche e tanto genuino amore per il proprio mestiere.
Tutto sembrava procedere alla perfezione, ad ogni pagina da lui scritta e da me letta mi esaltavo, "Bravo! Così si fa, si cresce, si migliora, ogni libro deve essere un'evoluzione del precedente", blateravo nel mio orgasmico delirio da lettrice felice.
Ma poi è successo il disastro, Carlos Ruiz ha aperto il forno prima che la cottura fosse ultimata ed il soufflé si è sgonfiato triste e misero peggio del pallone di un bimbo addentato da un barboncino isterico. Lo scrittore catalano ha pasticciato, ingarbugliato, realizzato un finale così povero d'idee valide da essere quasi imbarazzante.
Che delusione.
Cosa c'è peggio di un soufflé sgonfio? Una bella storia con una fine non all'altezza.
Non lo sapete?
Velo dico io: il soufflé!
Che sia dolce o salato l'infido piatto fa venire i sudori freddi a tutti coloro, professionisti o meno, che si apprestino a prepararlo.
Ed un romanzo è proprio come un soufflé: ci vogliono abilità, ingredienti di qualità e concentrazione.
Ottimi cuochi e penne felici. Uova fresche ed una trama ben sviluppata. Non aprire il forno fino a cottura avvenuta, non raffazzonare un finale poco convincente.
Non siete convinti? Volete un esempio? Zafòn, sempre lui. Il mio amato/odiato Zafòn.
Nella stesura del suo libro di maggior successo, "L'ombra del vento", l'autore catalano aveva preparato un piatto dal sapore delizioso e l'aspetto incantevole. Ma gli ingredienti alla fin fine non si erano rivelati freschi, le uova probabilmente non arrivavano dal contadino di fiducia ma dal discount sotto casa, ed il soufflé invece di essere leggero come una nuvola, una volta superata brillantemente la prova del palato, ti si riproponeva peggio di una peperonata.
Zafòn allora ci ha riprovato con "Il gioco dell'angelo", ci si è messo d'impegno, ha sudato e faticato, creando una trama avvincente, meno furba e più sofisticata del libro precedente. Uova fresche e tanto genuino amore per il proprio mestiere.
Tutto sembrava procedere alla perfezione, ad ogni pagina da lui scritta e da me letta mi esaltavo, "Bravo! Così si fa, si cresce, si migliora, ogni libro deve essere un'evoluzione del precedente", blateravo nel mio orgasmico delirio da lettrice felice.
Ma poi è successo il disastro, Carlos Ruiz ha aperto il forno prima che la cottura fosse ultimata ed il soufflé si è sgonfiato triste e misero peggio del pallone di un bimbo addentato da un barboncino isterico. Lo scrittore catalano ha pasticciato, ingarbugliato, realizzato un finale così povero d'idee valide da essere quasi imbarazzante.
Che delusione.
Cosa c'è peggio di un soufflé sgonfio? Una bella storia con una fine non all'altezza.
Essendo io una donna volubile e sensibile alle lusinghe è bastato un commento della mia amica La Coniglia,
Voi cosa mi consigliate?
La tenera opzione 1?
La dinamica 2?
O la solenne 3?
Google immagini è una fonte inesauribile di scoperte e rivelazioni, che vanno dallo sfacciatamente ridicole al francamente inquietanti. Io ci passerei le ore.
"guarda, non ti ho mai vista ma lo penso pure io...sei troppo simpatica per essere fuori forma!!!",per farmi accantonare l' idea celebrativa del post precedente e propendere invece per un progetto leggermente diverso.
Voi cosa mi consigliate?
La tenera opzione 1?
La dinamica 2?
O la solenne 3?
Google immagini è una fonte inesauribile di scoperte e rivelazioni, che vanno dallo sfacciatamente ridicole al francamente inquietanti. Io ci passerei le ore.
Sembra incredibile. Sembra impossibile. Ma, nascosti tra la massa, dispersi in mezzo ad una folla di deficienti, esistono anche loro: gli Uomini capaci di dire la cosa giusta al momento giusto.
Santo subito!
Su YouTube lo troverò un tutorial per costruirgli un monumento celebrativo?
All'inizio avevo pensato ad una banalissima statua equestre ma quasi quasi adesso propenderei per qualcosa di discreto, minimal e molto più originale. Voi che ne dite?
"Ho cambiato regime alimentare ed ho ripreso a fare un po' di moto, spero proprio di riuscire a perdere peso."
"Davvero? E perché? Secondo me stai bene così."
Santo subito!
Su YouTube lo troverò un tutorial per costruirgli un monumento celebrativo?
All'inizio avevo pensato ad una banalissima statua equestre ma quasi quasi adesso propenderei per qualcosa di discreto, minimal e molto più originale. Voi che ne dite?
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