E finalmente albeggiò sul giorno destinato a veder compiersi il grande evento.
Il matrimonio del secolo?
Macché!
La riunione delle quattro Comari!
In vista della cerimonia, furono due i pensieri che occuparono ossessivamente la mia testa riccia:
Ma ora dove si trovavano?
Ancora in Francia?
A Roma?
A Napoli?
L'unica cosa certa è che non avevano ancora raggiunto Ariano Irpino.
Le ore passavano. Il tempo stringeva. Il ritardo sulla tabella di marcia si accumulava.
Sissi, vestiti i panni della stalker, scelse di tormentare telefonicamente i due fidanzatini dispersi.
I quali, vittime di un navigatore satellitare anarchico e rimbambito, scelsero a loro volta di risponderle pazientemente, prima. Di mandarla velatamente a quel paese, poi. Ed infine di rendersi "momentaneamente irraggiungibili".
"Ma secondo te hanno staccato il telefono volontariamente?"
"Noooooo, ma che dici?"
Ma mentre da una parte si consumava questo terribile dramma, dall'altra se ne consumava uno anche peggiore.
Mi ero portata da Torino il mio prezioso phon di fiducia. Quello con cui ottenere una piega perfetta, quello con cui domare l'indomabile, quello con cui farmi la frangia. Sapevo benissimo di non poter affidare la mia importante chioma a quei phon tristanzuoli e privi di carattere presenti solitamente negli alberghi, quelli che sputacchiano fuori una brezzolina primaverile.
Che me ne facevo io di una brezzolina primaverile?
Per me ci voleva una bora triestina calda come uno scirocco!
La mia previdenza, però, non era arrivata a considerare la necessità di un riduttore, e così mi trovai con un phon da professionista tristemente inutilizzabile.
Per risolvere il problema chiamai in soccorso tutto il personale dell'albergo e, dopo lunghe contrattazioni, mi venne concesso l'utilizzo (solo per 5 minuti!) della spina del computer della Reception.
Finalmente la mia frangettina frou frou prese forma!
Per poi riperderla immediatamente, vittima di un caldo umido degno dei tropici.
E vabbè, non si può aver tutto dalla vita!
Nel frattempo, gli astri si allinearono, gli equilibri si ristabilirono, e Renée si materializzò magicamente in albergo.
Continua...
Il matrimonio del secolo?
Macché!
La riunione delle quattro Comari!
In vista della cerimonia, furono due i pensieri che occuparono ossessivamente la mia testa riccia:
- che fine aveva fatto Renée?
- dove potevo trovare un adattatore per il phon?
Ma ora dove si trovavano?
Ancora in Francia?
A Roma?
A Napoli?
L'unica cosa certa è che non avevano ancora raggiunto Ariano Irpino.
Le ore passavano. Il tempo stringeva. Il ritardo sulla tabella di marcia si accumulava.
Sissi, vestiti i panni della stalker, scelse di tormentare telefonicamente i due fidanzatini dispersi.
I quali, vittime di un navigatore satellitare anarchico e rimbambito, scelsero a loro volta di risponderle pazientemente, prima. Di mandarla velatamente a quel paese, poi. Ed infine di rendersi "momentaneamente irraggiungibili".
"Ma secondo te hanno staccato il telefono volontariamente?"
"Noooooo, ma che dici?"
Ma mentre da una parte si consumava questo terribile dramma, dall'altra se ne consumava uno anche peggiore.
Mi ero portata da Torino il mio prezioso phon di fiducia. Quello con cui ottenere una piega perfetta, quello con cui domare l'indomabile, quello con cui farmi la frangia. Sapevo benissimo di non poter affidare la mia importante chioma a quei phon tristanzuoli e privi di carattere presenti solitamente negli alberghi, quelli che sputacchiano fuori una brezzolina primaverile.
Che me ne facevo io di una brezzolina primaverile?
Per me ci voleva una bora triestina calda come uno scirocco!
La mia previdenza, però, non era arrivata a considerare la necessità di un riduttore, e così mi trovai con un phon da professionista tristemente inutilizzabile.
Per risolvere il problema chiamai in soccorso tutto il personale dell'albergo e, dopo lunghe contrattazioni, mi venne concesso l'utilizzo (solo per 5 minuti!) della spina del computer della Reception.
Finalmente la mia frangettina frou frou prese forma!
Per poi riperderla immediatamente, vittima di un caldo umido degno dei tropici.
E vabbè, non si può aver tutto dalla vita!
Nel frattempo, gli astri si allinearono, gli equilibri si ristabilirono, e Renée si materializzò magicamente in albergo.
Continua...