Sono il 125° monarca. Imperatore Akihito del Giappone. Crisantemi, samurai, futuro e medioevo. (1990) Sono il 125° monarca. Imperatore Akihito del Giappone. Crisantemi, samurai, futuro e medioevo. (1990)
11 Novembre
lunedì, novembre 11, 2013
Sono una donna e da oggi posso diventare sacerdote. In Inghilterra. (1992) Sono una donna e da oggi posso diventare sacerdote. In Inghilterra. (1992)
10 Novembre
domenica, novembre 10, 2013
"Por qué no te callas?" (2007) "Por qué no te callas?" (2007)
9 Novembre
sabato, novembre 09, 2013
Attraversiamo il confine. Passiamo il muro. Mio figlio ed io, l'uno accanto all'altro. I clacson. I canti. Le risate. Le lacrime. "Prendine un pezzo da conservare", mi dice il mio vicino armato di
8 Novembre
venerdì, novembre 08, 2013
Voto contro il nucleare in Italia. (1987) Voto contro il nucleare in Italia. (1987)
7 Novembre
giovedì, novembre 07, 2013
Convoco una conferenza stampa e lo dico a tutto il mondo. Sono sieropositivo. Mi chiamo Earvin Johnson, ma per tutti sono Magic. (1991) Convoco una conferenza stampa e lo dico a tutto il
6 Novembre
mercoledì, novembre 06, 2013
Piove. Piove tutto il giorno. Piove anche la notte. L'acqua riempie le strade e i fiumi. Assisto impotente all'alluvione della mia terra. (1994)
Cavina è un autore che ama parlare di ciò che conosce. Lui ha frequentato l'ITIS e così ci parla di questo. Ce ne parla con personaggi tratteggiati da poche caratteristiche ma mai piatti. Ce ne parla con episodi forse non veri ma verosimili. Ce ne parla strappando più di un sorriso.
Ma Cavina non è solo questo. Non scrive solo di questo.
Quando pensi di aver inquadrato il genere, la storia, lo stile, lui aggiunge la poesia. Immagini che all'inizio appaiono solo ai bordi della pagina, cominciano a diffondersi a tradimento ad ogni riga.
E così tutto acquista un significato altro, anche la merda d'uccello.
Il sorriso si fa amaro e le dita sfogliano più velocemente. Gli occhi si incollano alle pagine. Le labbra bevono ogni storia, ogni quadro, ogni ritratto.
Come quello di Veroli Wanda, doloroso primo amore del protagonista. Lei, con il suo sguardo che trapassa, diventa il più crudele dei personaggi.
Algida. Spietata. Egoista. Come solo una ragazzina sa essere. Ma come nessuna crudele ragazzina è mai stata adeguatamente descritta. Lei non fa niente e dice ancora meno, ma nel suo distacco si coglie la cifra della vera cattiveria.
O quello di Mamma Creonti. Madre del protagonista che, dopo un libro intero in cui appare come una figura ritagliata da un foglio di carta velina, alla fine si trasforma in forza e sostanza. Si rivela essere consapevole ma protettiva, piegata dalla vita ma lungi dall'esserne spezzata.
Ad essere spezzata è invece la vicina di casa, abusata dal marito. Cavina ce la regala in un singolo episodio, intenta a salvare un giocattolo incastrato tra i rami di un albero. E non serve altro.
Inutile Tentare Imprigionare Sogni è edito da Marcos y Marcos.
Io ve lo consiglio. Che abbiate fatto l'ITIS o no. Che siate stati studenti brillanti o no. Cavina vi racconterà se stesso e anche un po' di voi.
Ma Cavina non è solo questo. Non scrive solo di questo.
Quando pensi di aver inquadrato il genere, la storia, lo stile, lui aggiunge la poesia. Immagini che all'inizio appaiono solo ai bordi della pagina, cominciano a diffondersi a tradimento ad ogni riga.
E così tutto acquista un significato altro, anche la merda d'uccello.
Il sorriso si fa amaro e le dita sfogliano più velocemente. Gli occhi si incollano alle pagine. Le labbra bevono ogni storia, ogni quadro, ogni ritratto.
Come quello di Veroli Wanda, doloroso primo amore del protagonista. Lei, con il suo sguardo che trapassa, diventa il più crudele dei personaggi.
Algida. Spietata. Egoista. Come solo una ragazzina sa essere. Ma come nessuna crudele ragazzina è mai stata adeguatamente descritta. Lei non fa niente e dice ancora meno, ma nel suo distacco si coglie la cifra della vera cattiveria.
O quello di Mamma Creonti. Madre del protagonista che, dopo un libro intero in cui appare come una figura ritagliata da un foglio di carta velina, alla fine si trasforma in forza e sostanza. Si rivela essere consapevole ma protettiva, piegata dalla vita ma lungi dall'esserne spezzata.
Ad essere spezzata è invece la vicina di casa, abusata dal marito. Cavina ce la regala in un singolo episodio, intenta a salvare un giocattolo incastrato tra i rami di un albero. E non serve altro.
Parlavo al mio Big Jim come se fossi stato il capo della spedizione di soccorso mandata dietro le linee nemiche a recuperarlo.
Ero un tipo simpatico, allora. Mica andavo in una scuola seria.
Stavo proprio dicendo al mio Big Jim di tenere duro, quando la mia vicina mi si mise dietro e incominciò a darmi consigli su come disimpigliarlo.
Era divertente.
Sembrava facesse parte anche lei della spedizione di soccorso.
"Tieni duro, passo" diceva al Big Jim, come se parlasse alla ricetrasmittente.
Era una bella idea.
Mi stavo proprio divertendo un sacco.
Riuscimmo a tirarlo giù da quell'inferno di rami senza rompere il paracadute della festa.
E quando mi girai per ringraziarla, perché ero un capo spedizione severo ma giusto, che non tratta i suoi soldati come fossero, chennesò, uccellini da richiamo, vidi che aveva il labbro spaccato, sanguinava.
Tutto il vestito era pieno di sangue.
E aveva solo una ciabatta ai piedi.
Quella fu la cosa peggiore. Vedere che era scesa dall'ultimo piano con quel labbro spaccato senza accorgersi di avere una sola ciabatta.
Ce l'aveva al piede sinistro.
Scappai in casa.
Forse non avrei dovuto farlo, ma filai diritto in casa, al sicuro lontano dalle linee nemiche.
Guardai dalla finestra, prima di rimettere a posto il paracadute nel suo cassetto.
Era ancora là che fissava i rami dell'albero. Chissà cosa ci vedeva. Chissà chi c'era rimasto impigliato.
Non sarebbe mai riuscita a portarlo in salvo, con quell'unica ciabatta al piede.
Mai e poi mai.
Inutile Tentare Imprigionare Sogni è edito da Marcos y Marcos.
Io ve lo consiglio. Che abbiate fatto l'ITIS o no. Che siate stati studenti brillanti o no. Cavina vi racconterà se stesso e anche un po' di voi.
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