Da un anno riempiamo le strade brandendo pentole e mestoli.
Oggi il nostro paese, l'Argentina, dichiara ufficialmente la bancarotta.
(2002)
La prima volta che andai al cinema ero al mare. A Rivazzurra, per la precisione.
A godermi la più classica delle vacanze per famiglie in Riviera Romagnola.
Mamma, papà, sorella ed io.
La prima volta che andai al cinema, superate le pesanti tende rosse, mi ritrovai in un cortile.
In alto c'era un cielo pieno di stelle, a terra la ghiaia.
Da un lato un grande telo bianco, dall'altro una spianata di sedie di legno.
Erano quelle classiche da cinema. Quelle che si chiudevano appena ti alzavi. Quelle che, se andavi al bagno durante la proiezione, al ritorno ti dovevi ricordare di spingere giù il sedile con una mano, altrimenti le mancavi e finivi col sedere a terra.
La prima volta che andai al cinema, mio padre mi sollevò e mi depositò sulla sedia accanto alla sua.
Io, all'epoca, ero un leggerissimo mucchietto d'ossa con le gambette corte. Le luci si spensero e la sedia cercò immediatamente d'ingoiarmi.
Dimostrando sprezzo del pericolo e una certa capacità d'iniziativa, invece di frignare o chiedere aiuto, scivolai fino al bordo, e lì rimasi per tutto il film. Con le punte dei piedi a sfiorare la ghiaia e gli addominali contratti a mantenere l'equilibrio.
La prima volta che andai al cinema il programma prevedeva "Innamorato pazzo" con Celentano e Ornella Muti.
Ricordo chiaramente le risate di tutti. E ricordo ancora più chiaramente che, tra la fatica fisica di non finir risucchiata dal sedile, e l'emozione di quel mondo nuovo e un poco magico, non riuscii a seguire la trama.
Per nulla. Figurarsi capirne la comicità!
E così risi a comando. Risi quando ridevano gli altri.
Celentano guidava l'autobus. Tutti ridevano. E pure io.
La Muti si arrabbiava. Tutti ridevano. E pure io.
Ricordo che la Muti si arrabbiava parecchio. Ed era bella. Quando era imbronciata era ancora più bella. Forse era per questo che la facevano sempre arrabbiare.
La prima volta che andai al cinema fu speciale e indimenticabile. Fu un piccolo traguardo da "grande".
Oggi pomeriggio non ci saranno le stelle e neanche la ghiaia.
Le sedie saranno comodissime e non proveranno a mangiare nessuno.
Il film sarà un cartone animato e non una commedia romantica all'italiana.
Ma sarà comunque un momento magico.
Oggi pomeriggio il PrincipeV vedrà il suo primo film al cinema. E io sarò con lui.
E sarò anche un poco emozionata. Orgogliosa di poter essergli accanto mentre taglia questo traguardo.
Vengo finalmente liberata. Ma la strada del mio paese, la Birmania, verso la democrazia è ancora lunga e tutta da percorrere.
(2010)
Sono il 125° monarca.
Imperatore Akihito del Giappone.
Crisantemi, samurai, futuro e medioevo.
(1990)
Sono una donna e da oggi posso diventare sacerdote. In Inghilterra.
(1992)
Attraversiamo il confine. Passiamo il muro. Mio figlio ed io, l'uno accanto all'altro.
I clacson. I canti. Le risate. Le lacrime.
"Prendine un pezzo da conservare", mi dice il mio vicino armato di martello e un sorriso contagioso.
E' finita. E' appena cominciata.
Addio!
Benvenuti!
(1989)
Voto contro il nucleare in Italia.
(1987)