Da qualche tempo troneggia in questa pagina il link al mio negozio virtuale.
Non ci avete fatto caso?
E che siete orbi?
Seguite il dito: a destra, un po' più a destra, un altro po' più a destra. Più su, più su, più su.
Eccolo qua:
"Il mio negozio". Bellino, ne?
Nel caso la curiosità non abbia avuto ancora la meglio, vi dico io cosa potrete trovare tra le mie quattro mura tutte pixel: shop bag e mug. Sì, insomma, borse di tela e tazze. Arricchite, ornate, tempestate dai miei "celeberrimi" microracconti.
Questa, secondo me, è l'idea più egocentrica che mi sia mai venuta in mente. E ne vado immotivatamente orgogliosa!
Nel mondo si vendono oggetti con citazioni che vanno da Aristotele a Voltaire, da Jim Morrison a Bob Marley, da Coelho a Moccia. E chi sono io? La figlia della serva? E no!
Io sono nientepopodimeno che Jane Pancrazia Cole! Non merito di essere citata? Certo che lo merito! E chi l'ha deciso? Io! In un momento di deliziosa e sfacciata autoesaltazione.
Mi sono aperta il negozietto e periodicamente vi aggiungo qualche nuovo prodotto. Perché? Perché questa cosa mi diverte assai! E sogno un giorno d'incrociare una sconosciuta al supermercato con una borsa su cui si legga: "Il gatto saltò dal tavolo e trascinò con sé la penna. I libri d'inglese tacquero dell'incidente."
L'idea vi stuzzica? Date un'
occhiata.
Pensate che ormai io stia dando segni di evidente squilibrio? Date un'
occhiata, lo stesso.
Vi faccio anche un po' paura? Un motivo in più per correre a dare un'
occhiata. Veloci!
(Questo, ovviamente, è un articolo sponsorizzato DA ME)