Che foto! Che tipo! Che storia!
Orgogliosissima del post natalizio di Humans-Torino, ve lo ripropongo tronfia e contenta.
La versione ufficiale con tutta l'intervista la potete trovare a questo
indirizzo.
Con questo penultimo post, dedicato al mio sgarrupatissimo calendario dell'avvento pagano, voglio celebrare uno dei miei nuovi progetti. Forse quello a cui tengo di più. La mia avventura creativamente più stimolante e divertente. Cominciata nell'autunno del 2014, spero che veda compimento e culmine entro la fine del 2015.
Il mio viaggio nella scrittura in inglese, la mia apertura a un mondo nuovo, una lingua nuova, un ritmo nuovo.
Il 18 settembre scorso pubblicai il mio primo anglo-racconto. Il primo di una lunga serie? Sperò di sì. Una serie che, nei miei programmi, dovrebbe comprendere vecchi testi tradotti e nuovi testi scritti direttamente con la voce del bardo.
Il post originale è questo
qui.
Il racconto invece...
His story
The tracks are on fire.
The old man walks and sweats in a wool coat.
He sees me from afar. I smile.
He sits next to me. He smells.
"Do you take the next train?"
"Yes"
I pull out the headphones from the bag. I select the music.
It's not enough.
He speaks.
I give up.
I listen.
He starts telling his story.
A difficult childhood.
A bad mother. A selfish mother.
She's still alive. She's still bad and selfish.
A happy youth.
The '80s full of women, business, money, and friendship.
And then: drama.
Wrong choices. No more friends.
Debts.
Prison.
"Were you in prison?"
"Yes, it was a big scandal"
He's happy to have my attention, finally.
He speaks.
I listen.
Listen and surf the web. I want to know the truth, his words aren't enough.
I find something.
The story is true.
Him? I don't know.
I can't recognize his old tired face in the young man smiling on my phone.
"From the hills to the jail. He could have helped me, but he didn't"
"Who?"
"Him"
"Him?"
"Yes. He's a son of a bitch!"
"He died years ago"
"He's a son of a bitch. Anyway."
The end.
Il testo in italiano lo potete trovare
qui.
Amo questa foto.
Mi piace questa storia.
Adoro questi due ragazzi. Amedeo e Pippo.
Conosciuti tramite
Facce da Palco, ho avuto il piacere di rincontrarli e intervistarli grazie alla collaborazione tra
Humans-Torino e
Off Stage.
Basta guardare per un attimo quest'immagine per ritrovare il sorriso.
Il link diretto alla
pagina Facebook.
La cronaca del
loro spettacolo.
Il 5 settembre scorso trascrissi sul blog un mio stato di Facebook.
Mi piaceva molto e non volevo che andasse perduto nello scorrere infinito della mia bacheca.
Periodi brevi. Frasi semplici. Punteggiatura spietata.
È così che scrivo.
(Parentesi aperte che non si chiudono, "Virgolettati abbelliti da una
memoria selettiva; subordinate che reggono altre subordinate che reggono
interrogative irrisolte.
È così che vivo.
Il più originale. Il più poetico. Il più affascinante.
Una location suggestiva. Una protagonista incredibile. Una storia senza tempo.
Il 28 ottobre 2014 il freddo autunno torinese incontrò la rovente tragedia greca.
Il
link diretto alla pagina di Humans-Torino.
E alla
mia cronaca dello spettacolo.
Delle volte si mettono di mezzo il lavoro, la disorganizzazione, e la mia pigrizia.
Delle volte questo blog viene colpevolmente trascurato.
Delle volte capita che un post, che avrei dovuto pubblicare giorni fa, slitti al 31 dicembre. Slitti tanto da ritrovarsi ad essere l'emblematico ultimo post dell'anno.
Evidentemente, delle volte, il diavolo fa le pentole e anche i coperchi.
Nascoste tra le prossime righe ci sono storie e persone di questo 2014. Importanti per Radio Cole. Importanti per Jane. E importanti pure per Rossana. (Chi???)
Era il 28 maggio scorso quando pubblicavo:
La vita è un domino.
Una serie di coincidenze che ti fanno andare da un posto all'altro, da un incontro all'altro.
A te viene chiesto solo di continuare a muoverti, dire molti "Sì", e pochi ponderati "No".
(Continua...)
Non ce la farò mai a finire il doppio calendario dell'avvento pagano entro la mezzanotte di oggi.
E, sinceramente, non ho neanche intenzione di provarci.
Intanto, però, proseguo con la riproposizione dei post migliori di quest'anno. Con calma. Che tanto non ci corre dietro nessuno. O no?
E' la volta di uno dei più grandi successi di Humans-Torino.
Bella la foto, bella la persona, bello il tema proposto.
Il link alla pagina di Facebook.
Siamo giunti a metà strada nel doppio calendario dell'avvento pagano.
In ritardo? Of course!
Con il post meno cinque si celebra un altro progetto che ha caratterizzato il 2014 di questo blog:
"Un marito per caso e per disgrazia".
Capitolo dopo capitolo, post dopo post, vi ho raccontato la storia di Adelina, Augusto e tutto il familiare cucuzzaro.
Un libro online che cominciò così:
Prologo.
Ogni mattina mi sveglio presto, tiro su i capelli come piacevano al
marito mio, metto l’acqua di colonia dietro agli orecchi e piano piano,
con la pioggia o con il sole, mi trascino fino a qua.
Tra le pietre, le fiammelle e gli alberi dritti, siamo sempre le stesse
quattro facce: un gruppo di vecchi così rimbambiti che non c’è manco
gusto a parlarci assieme.
Non l'avete mai letto e intendete cominciare? L'avete letto ma vi è venuto un inspiegabile desiderio di rifarlo? Bravi!
Già che ci siete, se qualche link tra un capitolo a l'altro non dovesse funzionare, vi dispiacerebbe lasciarmi un messaggio di avvertimento?
Così mi evito la scocciatura di ricontrollarli tutti. Grazie.
Sono una blogger pigra e approfittatrice? Sì, lo sono.
NdA: Buona lettura!