Isabel Allende ha venduto più di 67 milioni di copie in tutto il mondo e le sue opere sono tradotte in oltre 42 lingue.
Isabel Allende scrive da più di 50 anni, è una delle scrittici sudamericane, anche se ormai naturalizzata statunitense, più famosa al mondo. Anzi è una delle autrici, in assoluto, più famosa e letta al mondo.
Isabel Allende ha una carriera che io me la sogno la notte. Non nel senso che ho gli incubi in cui la scrittrice cilena mi rincorre lanciandomi dietro i suoi libri. Ma nel senso che un tale livello di successo e fama nella scrittura è uno dei miei sogni notturni e diurni più spinti ed erotici.
Tutti abbiamo a casa nostra almeno un suo libro. E già questo, a pensarci, è un traguardo pazzesco da raggiungere.
Detto ciò, mi sento in dovere di confessare e condividere con voi che a me, la scrittura dell'Allende, non piace.
O meglio, l'ho molto amata da ragazzina, quando lessi La casa degli spiriti.
E quel libro lo considero tutt'ora un'ottima opera.
Ma ciò che ha scritto dopo, e ha scritto parecchio, è stato per lo più fonte di cocente delusione.
Non che io abbia letto tutto, ovviamente, anche perché dopo un po' mi sono scocciata di rimanerci male e ho smesso di investire i miei sudati denari sulle sue sudate carte. Ma ho letto diverse tra le sue prime opere e qualche mese fa, a distanza di anni dalla mia ultima esperienza con la sua penna, mi sono messa nuovamente in gioco con "L'amante giapponese".
L'ho letto piena di speranze e scevra da pregiudizi. Anzi.
Io come lettrice mi ero evoluta nel frattempo e mi aspettavo che anche lei, come scrittrice, l'avesse fatto. Del resto, manteneva la sua popolarità inalterata da anni e da molti libri, sicuramente sarei rimasta piacevolmente colpita e magari avrei anche recuperato qualche sua opera passata. Pensavo tutto ciò.
E invece.
Il libro è dimenticabile e dall'ambientazione posticcia.
L'Allende passa pagine e pagine a dirci cosa succede e cosa provano i personaggi, guardandosi bene dal mostracelo, però. Cosa molto più complessa da fare, in effetti. Pigra Allende.
Mi perdonino gli appassionati e mi perdoni anche lei che, immagino, non perderà il sonno la notte per questa mia opinione, ma per me l'Allende è un'autrice sopravvalutata. Il fascino delle prime opere si è trascinato stancamente e ora - da molto, in realtà - non ha più niente da dire.
Mi piacerebbe essere una sua appassionata, anche perché ha prodotto un gran numero di libri, ma ormai da anni non riesco più a farmela piacere. E non credo sia colpa mia, tutt'altro.