Evitare come la peste qualsiasi argomento di successo
Le mamme hanno invaso internet qualche anno fa con la loro scorta di pannolini, cacche e aneddoti divertenti. Perché, bisogna dire la verità , sti nanetti profumati di borotalco sono buffi e fanno ridere. Tali blogger sanguisughe non devono fare altro che osservarli e riportarne le gesta. Sì, insomma, queste ottengono il massimo del risultato con il minimo sforzo. Maledette!
Oggettivamente fanno molta più fatica quelli/e che cucinano. Devo inventarsi/copiare/variare un piatto. Realizzarlo. Impiattarlo. E fotografarlo nel modo più cool possibile. Non è dato sapere se poi lo mangino o ci avvelenino i vicini, ma almeno lo sbattimento è innegabile.
Ma le più preferite tra le preferite sono loro: le fashion blogger. Queste si alzano la mattina, accocchiano abiti a caso, cercano improbabili location, schiavizzano fidanzati-fotografi con la personalità di un geco, e si fanno immortalare. Ogni santissimo giorno.
Che sia l’esperienza comune della maternità , che sia la passione condivisa per lo spignattamento, che sia il desiderio, neanche tanto recondito, di vivere agiatamente non facendo una mazza. Questi tipi di blog hanno sempre molto seguito. Quindi, se volete essere una blogger di nicchia (leggasi fallita sconosciuta) evitate accuratamente questi tre settori. Che è vero che ormai sono saturi, ma non sia mai che la sfiga si accanisca su di voi e vi tocchi l’onta del successo. Che vergogna!
Scegliete qualche altro argomento o, meglio ancora, come faccio io non scegliete proprio. Più gli argomenti del blog sono vari e imprevedibili, più il sito è di tipo “generalista”, e più il processo di affezione del lettore è difficoltoso. Nessuna monopassione, nessuna emulazione, nessun processo identificativo. Confondete il lettore, deludetelo, parlate di cinema una volta e poi mai più per mesi, anche anni se necessario. Scrivete un racconto ogni eclissi solare. Raccontate dei fatti vostri, ingolosite la platea e poi tiratevi indietro ritrose.
Insomma, dovete avere un solo obiettivo: l’esaurimento nervoso dello sventurato che s’imbatte sulla vostra pagina. Egli non si deve affezionare, non vi deve voler bene. Egli, più vi legge, più deve desiderare di dar fuoco alla vostra auto. Tanto a voi che ve ne frega? I blogger poveracci la macchina neanche ce l’hanno!
1 commenti