L'8 gennaio scorso dovevo trovare il modo per passare una serata che mi distraesse dall'imminente sopraggiungere della mezzanotte e, con questa, del mio genetliaco.
Le possibilità erano:
- Collegarmi con la mia "cumpa" di complottisti per dimostrare la causa delle scie chimiche, rivelare al mondo l'inutilità dei vaccini, diffondere in rete le prove del falso sbarco sulla Luna, curare l'ebola con la tisana di finocchio, e superare l'ultimo livello di Candy Crush Saga.
- Accodarmi a un gruppo di ecoterroristi per un'azione dimostrativa in Egitto. Tracciare un messaggio di speranza e salvezza per il nostro pianeta e la genuina musica pop di una volta: l'intero testo di "We are the world" trascritto con l'uniposca fucsia sulla facciata ovest della piramide di Cheope.
- Imbucarmi alla prima serata torinese di Kotiomkin live.
Che ci crediate o meno, ho scelto la terza opzione. Ho scelto la satira dal vivo.
In fondo a Candy Crush sono una pippa e l'inchiostro indelebile macchia le mani.
E' una pagina di satira nata un paio di anni fa. Un collettivo di circa 700 burloni sparsi per tutta Italia.
Scrivono battute a raffica, le scremano e poi le diffondono in rete. Secondo me delle volte dovrebbero scremarle meglio. Ma tutto è perfettibile e io sono parecchio scassam... rompic.... Esigente. Sono parecchio esigente.
Destino vuole che io conosca più d'uno di questi fenomeni dallo spirito salace, e quindi che non abbia potuto esimermi dall'andare a vedere la prima di questo show.
Una serata a base di battute storiche, battute recitate, battute in diretta dalla rete. Queste ultime un poco sotto tono a dire il vero. Che i migliori elementi di Kotiomkin fossero già tutti presenti sotto la Mole?
Una serata di sketch e monologhi. Perone e Gorno i miei preferiti.
Una serata con collegamenti. Molti riusciti, altri meno. Da dimenticare quello al finto collettivo Cinque Stelle. Da incorniciare quelli brevissimi ma esilaranti con Morandazzo, il maggior esperto mondiale di cinema.
Una serata con i disturbatori ai lati del palco e i disturbati a presentare. Menzione speciale alla bionda debuttante Julia Campa. E pure al mio personale oggetto del desiderio: il suo boa di struzzo.
Tante risate, tanta carne al fuoco e uno show che è scivolato via velocissimo.
Un esperimento migliorabile, soprattutto dal punto di vista tecnico, ma ricco di ottimi spunti.
Vi consiglio, quindi, sia il reading del 22 sia il secondo Kotiomkin Live del 5 febbraio.
Tutti e due alle 21:30.
Tutti e due al Colors Club in via Sacchi 63.
Ci si vede lì.
Io sarò la riccia che tenta di fregare il boa alla Campa.
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