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Siamo giunti a metà percorso. 

Due mesi fa è partito il mio Laboratorio d’Autore, laboratorio di scrittura via newsletter, che andrà avanti per altri due mesi, fino a fine giugno. Quindi siamo proprio a metà. 

Esercizi, teoria, racconti, incontri, scoperte, grandi idee. I miei allievi si stanno sbizzarrendo tra tesine di parole e immagini, idee per serie tv, ottimi spunti per libri, racconti dal finale a sorpresa, ce n’è davvero per tutti i gusti. 

L’esperimento per ora mi pare proprio che stia funzionando e mi sta rendendo molto orgogliosa. Tanto che, il prossimo settembre, mi piacerebbe ripetere l’esperienza con nuovi allievi. 

Quindi, se l’idea ti piace e vorresti esserne informato a tempo debito, scrivimi il tuo indirizzo e-mail privatamente o a laboratoriodautore@gmail.com. 
Ti contatterò poco prima dell’inizio e, se vorrai, potrai essere tra i nuovi iscritti. 

A presto!

Gli eroi delle storie sono coloro a cui ci affezioniamo, ma sono i personaggi negativi quelli che ci smuovono i sentimenti più forti. 

I migliori autori di tutti i tempi hanno realizzato grandi cattivi che ci hanno profondamente turbato, fantastici antieroi ai quali ci siamo affezionati contro ogni buon senso, o semplicemente personaggi in grado di smuovere i nostri sentimenti più ostili. 

È, soprattutto, di questo ultimo gruppo che voglio parlare in questa occasione. Oggi voglio fare l’elenco dei personaggi negativi che più sono riusciti a darmi sui nervi. Non i cattivi affascinanti, tipo Iago, per cui ho un’antica venerazione, ma quei personaggi tossici, talmente tossici da farmi sviluppare nei loro confronti un astio che va oltre la carta stampata, da farmi urlare contro le pagine, da farmi borbottare tra me e me per ore anche a libro finito. 

Ne ho scelti solo tre, l’elenco non è una classifica. Tutti e tre occupano lo stesso posto nel mio cuore, anzi, nel mio fegato. 

Il primo personaggio non meraviglierà nessuno, si tratta della Professoressa Umbridge. Chiunque abbia letto Harry Potter lo sa, Voldemort fa molta meno paura della Umbridge. La professoressa rosa confetto fa paura per la sua normalità, perché una così potresti davvero incontrarla davvero. Perché una così di solito si dà alla politica, perché di personaggi così sono piene le pagine più oscure della storia. La Umbridge gode nel servire i potenti, sognando di poterli sostituire e fare anche peggio di loro. La Umbridge non si fa nessuno scrupolo a torturare innocenti e bambini. Lei è una a cui non importa la verità ma solo la versione della realtà che le fa più comodo. Un essere viscido in una maniera terribilmente umana e per questo ancora più disgustosa. 

Se la Umbridge è un personaggio notissimo, questo secondo che sto per citare lo è molto meno, eppure nella sua brevissima e inutile vita letteraria è riuscito a darmi sui nervi come pochi. Si tratta di St. John Eyre Rivers. Chi? Uno dei cugini di Jane Eyre. L’ecclesiastico che, verso la fine del libro, insiste perché lei lo sposi e vadano insieme in India come missionari. Mica per amore o per fare del bene, ma per servire e soffrire, dato che la gioia è il male, guai a essere un po’ felici! “Vieni con me a prenderti a martellate le dita, cugina cara!”, le dice in questo virgolettato che mi sono appena inventata ma che è assolutamente plausibile. 
Tu sei là che non vedi l’ora che Jane corra finalmente da Rochester e sto pastore molesto le dà il tormento, imperversa con pressioni psicologiche per pagine e pagine, mentre lei è troppo educata per mandarlo a quel paese. Lei, perché tu invece ce lo mandi eccome! Pesante, saccente, cintura nera di senso di colpa cristiano, in India alla fine ci va da solo e ci muore. Evviva! 

L’ultimo personaggio di questo trittico dell’astio è Mary Love Caskey. La suocera peggiore che si possa avere, oltre che una schifezza di madre e un essere umano deplorevole in generale. Mary Love vive dentro Blackwater, la saga gothic horror scritta da Michael McDowell. È una donna che vuole controllare tutto e tutti, manovrare le persone che le stanno accanto, gestire tutti i soldi di famiglia, distribuendoli a suo piacimento dall’alto della sua enorme bontà, pur non avendo mai lavorato un solo giorno della sua vita. Lei vuole che tutti la amino, facciano sempre quello che dice lei e le vadano a chiedere la paghetta senza mai battere ciglio, anzi dimostrando la giusta riconoscenza. 
Per farvi capire, e qui ci sarà uno spoiler, Mary Love è l’antagonista di Eleonor, sua nuora. Eleonor è una bella donna che, in realtà, si rivela essere un mostro marino, un mostro marino in grado di uccidere spietatamente chiunque, colpevoli ma anche innocenti. Ecco, Mary Love è talmente odiosa che tu, leggendo l’opera, fai comunque il tifo per il mostro marino, con buona pace dei poveri squartati.
Mary Love non uccide nessuno ma s’impegna per rendere la vita impossibile a tutti i suoi cari, per non parlare degli altri. E questo è impossibile da perdonare. 

Scrivere un eroe non è facile ma scrivere un personaggio negativo a suo modo memorabile lo è ancora di meno. Complimenti agli autori, ideatori e genitori di questa bruttissima gente, che tanto mi irrita ma allo stesso modo rende unica la mia esperienza di lettura.

Cosa c'è d'interessante in un uomo che, a un ballo, definisce una donna "appena passabile"?
Nulla, se una critica così non andasse a colpire l'orgogliosa Elizabeth Bennet.

Il senso di colpa non influenza tutti i personaggi allo stesso modo e solo quello che attanaglia Raskolnikov può dar vita a uno dei romanzi più grandi di tutti i tempi. 

E, ancora, è il temperamento di Otello a cadere vittima delle macchinazioni di Iago.


Se Dorothy non mi avesse mai trovato, cosa ne sarebbe stato di me? 

Forse sarei finito così, per sempre in mezzo a un campo, con la testa vuota, senza pensieri e senza obiettivi. 
Forse avrei intrapreso comunque un viaggio, avrei incontrato il Mago di Oz e sarei diventato il suo fedele braccio destro. 
O forse sarei stato il cattivo di una fiaba, avrei dato la caccia a un bambino innocente, terrorizzandolo fino in fondo ai suoi incubi più profondi. 

Se Dorothy non mi avesse mai trovato, avrei avuto comunque diritto a un'altra storia. Tutti ne dovremmo avere una.

Trasforma la tua giornata in un viaggio dell'eroe.

Una mattina come tante ti svegli nel tuo Mondo Ordinario ma poi, alle 9, qualcuno suona alla porta.

Quello è il momento della tua Chiamata all'Avventura: cosa succede? Chi ha suonato? Quale prova ti troverai ad affrontare?

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