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Da qualche tempo troneggia in questa pagina il link al mio negozio virtuale.
Non ci avete fatto caso?
E che siete orbi?
Seguite il dito: a destra, un po' più a destra, un altro po' più a destra. Più su, più su, più su.
Eccolo qua: "Il mio negozio". Bellino, ne?

Nel caso la curiosità non abbia avuto ancora la meglio, vi dico io cosa potrete trovare tra le mie quattro mura tutte pixel: shop bag e mug. Sì, insomma, borse di tela e tazze. Arricchite, ornate, tempestate dai miei "celeberrimi" microracconti.

Questa, secondo me, è l'idea più egocentrica che mi sia mai venuta in mente. E ne vado immotivatamente orgogliosa!
Nel mondo si vendono oggetti con citazioni che vanno da Aristotele a Voltaire, da Jim Morrison a Bob Marley, da Coelho a Moccia. E chi sono io? La figlia della serva? E no!
Io sono nientepopodimeno che Jane Pancrazia Cole! Non merito di essere citata? Certo che lo merito! E chi l'ha deciso? Io! In un momento di deliziosa e sfacciata autoesaltazione.

Mi sono aperta il negozietto e periodicamente vi aggiungo qualche nuovo prodotto. Perché? Perché questa cosa mi diverte assai! E sogno un giorno d'incrociare una sconosciuta al supermercato con una borsa su cui si legga:  "Il gatto saltò dal tavolo e trascinò con sé la penna. I libri d'inglese tacquero dell'incidente."

L'idea vi stuzzica? Date un'occhiata.
Pensate che ormai io stia dando segni di evidente squilibrio? Date un'occhiata, lo stesso.
Vi faccio anche un po' paura? Un motivo in più per correre a dare un'occhiata. Veloci!



(Questo, ovviamente, è un articolo sponsorizzato DA ME)
Sponsored by BuzzParadise
Ve ne ho già parlato in passato e torno a riparlarvene.
Di cosa?
Della pagina Facebook dell'Unicredit e di tutte le iniziative e possibilità ad essa correlate. Iniziative rivolte soprattutto a un pubblico giovane e ricco d'interessi.

E se qualcuno si sta chiedendo: "Giovane? E tu, Pancrazia, che c'entri?" Sappia che verrà corcato di mazzate a breve. Anzi a brevissimo.

Ma torniamo a parlare di cose serie.
Fino al 5 aprile su Facebook è disponibile UNIversiTag. Un'applicazione legata a UniCredit & Universities Foundation, la fondazione che sostiene e promuove la specializzazione all'estero degli studenti europei più meritevoli. 

Sulla fanpage di UniCredit voi, miei giovanissimi (e secchioni) lettori, potrete condividere le vostre foto.

Ma mica delle foto qualsiasi!
Dovrete scegliere gli scatti che meglio rappresentino i vostri studi passati o attuali.  

Poi, una volta caricata l'immagine, avrete la possibilità di lasciare un ricordo o un pensiero sulla vostra esperienza. E, infine, dovrete taggare (anvedi come parlo gggiovane!) la foto con una delle parole già predisposte dall’applicazione.

Se la vostra immagine sarà approvata, verrà sottoposta al giudizio di una giuria. 

E, se la giuria la dovesse selezionare, il vostro bel faccino finirà all’interno del documento di bilancio della fondazione UniCredit & Universities. 

Che non sarà Vogue e neanche Sports Illustrated ma, con quelle facce lì, che pretendete?!?
Vi avevo già parlato, in un articolo precedente, dell'ottima pagina Facebook di Unicredit, e della possibilità di partecipare a concorsi il cui tema ed i cui premi appartengono al mondo dell'arte, della cultura, e agli interessi dei più giovani.
Anche molto più giovani di me, purtroppo. Sob.

A partire da questi giorni e fino alle ore 16 del 29 marzo, è possibile partecipare al concorso Word Genius.
Un quiz che mette alla prova la nostra conoscenza dell'italiano e ci rende dolorosamente consapevoli delle nostre imbarazzanti lacune.


Ma come si fa?
Ecco, vi dico come ho fatto io.
Passo passo, perché ormai, dopo tutti questi anni di blog, non sono invecchiata solo io ma anche voi, miei stagionati lettori.

Quindi, prima di darci tutti al Bingo, spariamoci le ultime cartucce con i concorsi online.

Ci si collega alla pagina Facebook di Unicredit. Si clicca sul link dedicato a Word Genius. Si diventa fan e poi...
E poi si gioca.

Prima, però, bisogna scegliere il livello di difficoltà ed il conseguente premio in palio.
Si va dal facile, al medio, per concludere con il difficile.
Ed i premi vanno da un buono per la Feltrinelli, a un Kindle Paperwhite, per finire con un Samsung Galaxy.   
Fanno eccezione solo i possessori della genius card, che hanno la possibilità di vincere un Samsung Galaxy Note 10.1.


Io, ovviamente, spocchiosa da par mia, mi sono subito buttata sul difficile. Facendo una figura di quelle che non si dimenticano.
Quindi sono passata al livello medio. E ho, con una gran botta di fortuna, fatto un figura decisamente migliore! Ora non mi resta che sperare di essere estratta tra i fortunati vincitori.

In bocca al lupo a tutti! E soprattutto a me!

 

Qualche anno fa la mia vecchia classe del liceo organizzò la tipica rimpatriata in pizzeria. C'eravamo tutti, la bella che s'era inchiattita, il brutto che era sbocciato, il cretino che si era dato alla politica, non mancava proprio nessuno.

C'eravamo tutti, compresi Stefano ed io. Ormai non ci vedevamo più da anni, ma ai tempi delle superiori avevamo condiviso banco, risate e confidenze. E lo stesso facemmo anche in quell'occasione. Seduti fianco a fianco dividemmo bruschette, ricordi e risate.

A fine serata lo riaccompagnai a casa in auto e, come ai bei tempi andati, ci mettemmo a fare grandi chiacchiere. Da quelle più terra terra, "ma secondo te quella c'era poi stata con quell'altro?", a quelle più elevate e filosofiche, "ma secondo te è vero che l'acqua del water in Australia gira al contrario?" 

Allora Stefano già veleggiava convinto verso le nozze, mentre io passeggiavo svogliata lungo il tortuoso percorso di un rapporto a distanza. Lui mi sembrava così felice e convinto. Talmente tanto che non riuscii a trattenermi e ad un semaforo gli chiesi:

"Ma tu non hai paura?"

"Paura di che?"

"Paura di aver fatto tutte le scelte, di non avere più alternative"

"Paura? Terrore!"

 

Quella conversazione mi consolò molto. Talmente tanto che ancora adesso, a distanza di anni, ci ripenso spesso.

Il segreto sta tutto nell'avere o nel crearsi delle alternative. Dei bivi dove scegliere. Delle strade diverse da poter percorrere.

Il segreto sta tutto nel non aver paura del cambiamento, nel cercarlo, nell'assecondarlo, nel considerarlo un'opportunità da cogliere.

Il segreto sta tutto nell'aver ancora mille risposte per cento domande.

Le alternative posso riguardare i campi più diversi: lavoro, amore, il luogo dove vivere, le mille scelte da fare. E sono il nostro più grande tesoro.

Ecco, io questa cosa qui l'ho sempre pensata, e immaginatevi la mia sorpresa quando ho scoperto di un sito, sponsorizzato dalla toyota, dedicato proprio a questo argomento. Alle alternative. Alle infinite possibilità.

Collegatevi a vogliounalternativa.it e lasciate il segno del vostro passaggio. Raccontate la vostra alternativa e leggete quelle lasciate dagli altri.

La mia? Per ora non ve la dico. Forse un giorno la saprete.

 

Articolo sponsorizzato


Facebook può essere un'ottima vetrina.
Molte ditte la sanno usare. Altre no.

Non sono un'esperta del settore ma, sicuramente, un modo per attrarre e legare la clientela è quello di offrire occasioni, stimoli e, dove possibile, dialogo.

L'UniCredit vanta una pagina che in poco tempo è diventata frequentatissima e molto viva, merito di chi la gestisce e di chi vi partecipa.
La scelta felice, che ha garantito un tale successo, è stata quella di non dedicare spazio solo ai prodotti economici e finanziari, ma di pubblicizzare e sponsorizzare anche attività ludiche e culturali, legate al mondo dei giovani e del sociale.

L'UniCredit ha scommesso su un'immagine meno rigida e più vicina ai clienti ed ai loro interessi e, dai risultati finora ottenuti, si può dire che sia una scommessa vinta.

In particolare, l'attenzione si è focalizzata sull'arte e sullo sport, proponendo di volta in volta diversi concorsi, e con questi la possibilità di vincere biglietti a numerosi eventi.

Con lo SmART Quiz, rispondendo a domande sull’arte, i partecipanti possono vincere svariati premi. Quelli in palio in questi giorni fino al 20 dicembre consistono in un ingresso per due persone allo spettacolo "Sound, Music" a Milano, oppure in un ingresso per due alla mostra "Raffaello verso Picasso" a Vicenza o, ancora, in uno dei tanti cataloghi su questa mostra.  

Per gli amanti dello sport, invece, richiedendo la nuova Genius Card in versione UEFA Champions League, e ricaricandola con almeno 100€, si partecipa all'estrazione dei biglietti per la Finale di Londra 2013. 

Indovinate su cosa punto io? 
Vicenza I'm Coming!
Articolo sponsorizzato da me e per me.

Della serie "qua ci si fa pubblicità spudoratamente".
E, del resto, se non me la faccio qua, sulle mie paginette, dove mai dovrei farla?

"I Racconti di Jane Pancrazia", la mia adorata creativa e geniale attività, da qualche tempo a questa parte va a braccetto con Francesca e la sua Festa della Cicogna.

Francesca è una Baby Planner che organizza Baby Shower in tutta la Toscana.
Cos'è un Baby Shower?

"Si tratta di una festa che viene realizzata per la nascita o l'adozione di ogni bimbo che entra a far parte di una nuova famiglia. Così la futura mamma o le amiche organizzano un
party di buon augurio pieno di colori e divertimento durante il quale la mamma si lascia coccolare da tutti e si aprono i tradizionali regali per il bebè.
La Baby Planner si occupa di tutto: dalla Location, alla realizzazione e personalizzazione degli inviti, come per l'allestimento e il catering. Senza scordare la famosa "Diaper Cake",
la torta di pannolini, il Baby Bouquet,i giochi,le foto ricordo,
la musica...tutto ciò che si vuole può essere aggiunto!"

Proprio tutto. Anche un racconto scritto ed illustrato appositamente per l'occasione. Per esempio.

Per ulteriori Informazioni potete contattare direttamente Francesca Gottardo:
-Mail: festacicogna@gmail.com
-Tel.: 3334539867
-Facebook: http://www.facebook.com/festa.dellacicogna"



Vivo palleggiandomi tra Torino ed i monti del Trentino Alto Adige.
Amo la buona tavola, il buon vino e la buona birra.
Insomma, non per vantarmi, ma io con l’argomento di cui sto per parlarvi ci casco proprio a fagiolo.
Quindi, per una volta, datemi retta e non ve ne pentirete.

Oggi, 25 ottobre 2012, ha aperto a Torino il Salone del Gusto.
Non ci siete mai stati? E avete fatto molto male!
Perché il Salone del Gusto è un appuntamento da non perdere. Un’importante rassegna dei produttori agroalimentari provenienti da tutto il mondo. Un’esibizione del buono e del sano. Uno spettacolo per gli occhi e, soprattutto, per le papille. Una celebrazione del saper vivere e dei suoi più goduriosi piaceri.

E quest’anno, tra tutto questo ben di Dio, è presente anche una Signora.
Una Signora nata nel 1857. Una Signora che, però, non è stata ancora minimamente scalfita dai segni del tempo.

Non ci credete? È la Birra Forst. Il celebre incanto di luppolo e malto prodotto in Alto Adige. Una delizia che, oltretutto, è anche membro dello Slow Food. Grazie al gusto inconfondibile, gli ingredienti di prima qualità, ed il minimo impatto ambientale nella produzione.

Da oggi fino al 29 ottobre, presso lo stand Forst, sarà possibile degustare questa birra, e scoprirne i molti lussuriosi abbinamenti con alcune delizie come il formaggio, il cioccolato e lo speck.
Non ditemi che tutto questo non vi ha fatto venire un po’ di curiosità, acquolina e tantaaa sete?
Bene, sappiate allora che la birra altoatesina mette a disposizione 300 inviti per accedere gratuitamente al Salone del Gusto.
Come fare? Avete tempo fino al 28 ottobre per collegarvi al sito ufficiale del concorso e caricare una vostra foto mentre vi gustate una fresca Forst. Non siate timidi! Esibitevi e liberate la vostra inventiva. Fatemi essere orgogliosa di voi!
Gli scatti migliori saranno pubblicati sulla pagina ufficiale di Facebook e i più fortunati vinceranno due biglietti d'ingresso per il Salone del Gusto.

Ma non è mica finita qui!
No??? No!!!
La Forst, oltre ad essere una gran Signora, è anche molto buona! In tutti i sensi! E quest’anno ha deciso di sommergere di regali i propri consumatori. Infatti, tutti coloro che acquisteranno un prodotto presso lo stand del salone potranno partecipare al concorso "St[r]appa e vinci", e quindi avere la possibilità di portarsi a casa bellissimi premi.

Cosa state aspettando?
Correte a gustare e vincere!

Ma mi raccomando non dimenticate: "Bevi Responsabile".

La mia passione per la lettura è cosa nota. Ed è una passione che affonda le proprie radici nell'infanzia.
(Sì, era già stata inventata la stampa. Fate poco gli spiritosi!)

Tutti noi siamo cresciuti con i libri per ragazzi, dai grandi classici alle collane più moderne. Quelle storie ci hanno fatto appassionare, rappresentando un vero e proprio trampolino di lancio verso le meraviglie della letteratura a 360 gradi.

La letteratura per ragazzi è quindi un vero e proprio patrimonio da preservare. Ed è per questo che oggi, con grande piacere, vi parlo di un'ottima casa editrice napoletana dall'evocativo nome: L'Isola dei Ragazzi. Queste edizioni si caratterizzano per il grande spazio offerto ai temi del sociale, della legalità e dell'ecologia. Tematiche per cui non si è mai troppo giovani. Anzi!

L'anno scorso ha visto la luce Naturalmente Viola, una nuova collana pensata appositamente per gli adolescenti. Una collana che ha come protagonista Viola Desideri, ragazzina che non si separa mai dal suo quadernetto azzurro su cui disegna meravigliosi alberi.
Ragazzina che, tra l'altro, si è fatta subito molto amare dai giovani lettori italiani che, infatti, la seguono numerosi sulla sua pagina Facebook.
(Che se ce li avessi io metà dei suoi fan probabilmente mi sarei già montata la testa e dovreste tutti chiamarmi "Lady Pancrazia")

Il primo volume della serie era stato La festa di Halloween seguito adesso, a distanza di un anno, da Una gita fantastica.
In questo secondo libro la protagonista affronta le prime delusioni sentimentali
(altrimenti che adolescente sarebbe?),
la nascita di un nuovo amore
(e mi sembra giusto!),
e impara a prendere a cuore i problemi della natura e le lotte per la sua salvaguardia.

Avete capito cosa stanno facendo quelli de L'Isola dei Ragazzi? Cercano di avvicinare i giovani all'ecologia senza mettersi in cattedra, ma trasmettendo genuina passione e divertimento.  


A me questa idea piace. E piace anche un bel po'!


(Articolo Sponsorizzato per RedBull)

La musica classica incontra la breakdance.
J.S. Bach fa volare i Flying Steps.
Passato e presente, classico e moderno, si fondono assieme nel piacere della sperimentazione e dello spettacolo.

Il Red Bull Flying Bach World Tour, per la prima volta, farà tappa anche in Italia: il 3 ottobre al Teatro della Pergola di Firenze , e il 6 e 7 ottobre al Teatro Carignano di Torino.

Torino. Toh, che interessante coincidenza!
E ne volete sapere un'altra? I Flying Steps, oltre ad essere quattro volte campioni del mondo di breakdance, sono anche berlinesi. Berlinesi.
Non c'è bisogno che io aggiunga altro, no?
Anzi, qualcosa lo aggiungo: un bel video esplicativo.

Cicciooooo c'hai da fare il 6 ottobre???


Viral video by ebuzzing
Articolo sponsorizzato
Non si sa bene come e non si sa bene perché, ma ultimamente finisco spesso col parlare del mio teutonico ex. Del resto non è mica un ex fidanzato qualsiasi. Il bel pennellone era (ed è) un tedesco che odia birra e calcio. In pratica un tedesco geneticamente modificato, una sorta di esperimento di laboratorio sfuggito dalle mani dei propri creatori.
Egli detestava talmente tanto il calcio che nella lontana estate del 2002, fece un pervicace ostruzionismo per impedirmi di vedere i mondiali nippo coreani. Non che io sia una grande appassionata di pallone, ma devo dire che subisco molto il fascino delle grandi manifestazioni sportive internazionali. E poi detesto quando qualcuno pretende di decidere per me cosa sia giusto vedere, cosa sia sufficientemente stimolante o intellettualmente all'altezza. Avrò pur diritto di scegliermi ogni tanto un sano, sanissimo svago nazionalpopolare, o no?
Secondo il mio ex, evidentemente no. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui, ogni volta che appoggiavo il mio nobile di dietro sul divano, lui piombasse nella stanza e, puntandomi il dito contro con fare accusatorio, affermasse: "Non vorrai mica guardare la partita? Non vorrai mica dedicarti a un passatempo sì triviale?"  e, sordo alle mie proteste e alle mie frigne, mi trascinasse fuori a fare una passeggiata. Passeggiata che si risolveva sempre con me che chiedevo il risultato ai pedoni e agli automobilisti fermi ai semafori. Oppure che cercavo di intuire l'andamento della partita origliando le televisioni accese, attraverso le finestre aperte. Avete presente Fantozzi quando, invece di vedere i mondiali, viene costretto all'ennesima retrospettiva su La corazzata Potëmkin? Ecco, uguale! Però io non subivo le angherie di un MEGADIRETTOREGALATTICO bensì di un MEGAFIDANZATOSFRANTUMATOREDELLAPAZIENZAALTRUI.
Se a quei tempi fosse già esistito il concorso We will fix it io sarei stata una donna più felice, libera dalle vessazioni di un amorevole ma molesto fidanzato allergico al calcio. Nel caso che qualcuno di voi, uomo o donna, si trovi in una situazione simile a quella mia di 10 anni fa, vi consiglio caldamente di chiedere aiuto a Luis Figo e all'Help Team di Unicredit.
Sul sito ufficiale di We will fix it è presente un modulo da compilare. Raccontate qual è il problema: vorreste vedere la partita della vostra squadra preferita ma è il compleanno della zia Mariuccia? Oppure quel cattivone del datore di lavoro pretende che facciate gli straordinari proprio la sera di coppa?
Nel caso veniate selezionati potrete usufruire di un pacchetto di servizi di salvataggio in occasione della
UEFA Champions League. In cosa consista il pacchetto non è dato saperlo in anticipo, ma io confido che non includa il rapimento della povera zia o il vostro licenziamento. Quindi direi che potete stare sereni e partecipare fiduciosi al concorso.
Chi lo sa? Potreste essere voi i fortunati vincitori! Alla faccia di tutti i germanici fidanzati prepotenti e allergici al pallone!



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Articolo sponsorizzato
Cari miei amati lettori, voi parlate inglese? E se sì, come l'avete imparato?
Io a scuola. Anni e anni di studio, prima alle medie e poi alle superiori. Otto lunghissimi anni: pure un pezzo di granito alla fine, per sfinimento, avrebbe iniziato a capire la lingua dell'odiata Albione.
In realtà non è che i primi tre anni contino veramente. Le mie professoresse delle medie parlavano inglese come io parlo sanscrito. E no, io ovviamente non parlo sanscrito. In quegli anni non mi insegnarono niente di lontanamente utile, a parte il celeberrimo "the cat is on the table", ma non avendo io un felino, anche quello non mi fu di particolare utilità.
Poi il primo giorno delle superiori venni travolta da un vero e proprio shock culturale: la mia italo-britannica professoressa pretendeva che in aula noi parlassimo solo inglese, senza eccezione alcuna. Io, per paura di dire scemenze, passai i primi mesi in rigoroso silenzio. Non aprì mai bocca, neanche per chiedere di andare in bagno. Il mio inglese non migliorò ma la mia vescica si dimostrò dotata di eccezionali capacità contenitive.
La professoressa, convinta che io fossi afflitta da una gravissima forma di timidezza, cercò di farmi sbloccare nominandomi lettrice ufficiale della classe. E, a sorpresa, si innamorò della mia spontanea pronuncia British. A quanto pare avevo un rarissimo talento naturale: leggevo fluentemente e con convinzione frasi di cui non capivo neanche lontanamente il significato.
Ma la svolta definitiva si verificò gli ultimi tre anni di liceo, quando arrivò una nuova insegnante che adorava farci recitare, provare scenette, simulare talk show in lingua. Tutti imparammo divertendoci. Ed io raggiunsi il mio personale apice quando, in tuta mimetica, mi esibì in una interpretazione post moderna del perfidissimo Iago. Fu uno spettacolo memorabile, venne giù il teatrino dagli applausi. Se ci fosse stato Kenneth Branagh gli sarebbe venuto uno stravaso di bile dall'invidia!
C'è poco da fare, divertendosi si impara meglio e più in fretta tutto, a maggior ragione le lingue straniere che in questo modo appaiono finalmente vive ed utili.
Questo è il principio su cui si basa il corso d'inglese "Speak now! For work".
20 dvd e 20 libri allegati a Repubblica e l'Espresso. 20 uscite per imparare l'inglese e nello specifico per imparare l'inglese utile sul lavoro. Qualsiasi lavoro, dal barista a Londra al manager a New York. Un'opera di John Peter Sloan, personaggio mitologico mezzo cabarettista e mezzo insegnante, che vuole diffondere il britannico idioma attraverso l'umorismo e la comicità. E credo proprio che l'impresa potrebbe riuscirgli.
Io personalmente, durante i miei lunghi anni di cameriera part time ho ricevuto le migliori mance proprio dagli stranieri, felici che riuscissi a capirli al volo e ad essere loro d'aiuto. L'unica eccezione fu rappresentata da una coppia di italiani che mi diede ben 50.000 lire. Però, in quel caso, per ottenere un così ricco compenso dovetti farmi mordere dal loro alano. Molto meglio imparare l'inglese.
E voi, miei poliglotti lettori, come state messi con la lingua del Bardo?


"speak now"
Ormai siamo agli sgoccioli di questo 2011 e in rete, in televisione e sulla carta stampata fioccano le classifiche di tutto l'anno. Il miglior film, il miglior libro, la migliore canzone. E se non si parla di classifiche si parla di buoni propositi. Saremo tutti più buoni, più bravi e persino più belli. Insomma quest'anno non è ancora finito e io già non ne posso più. E allora sapete cosa ho deciso di fare? Salto l'ostacolo a piè pari e mi proietto direttamente nel 2012.
Indosso un bel foulard colorato sopra i folti ricci, brucio incenso, accendo candele e per voi, solo per voi, tiro fuori la mia impolverata sfera di cristallo. Et voilà! In un secondo mi trasformo in "Madame Pancrazià la blogger che tutto sa" e vi svelo cosa ci attende nei prossimi 365 giorni.
Nel 2012 vedo, vedo, vedo...vedo le Olimpiadi di Londra. Troppo facile? Ok, mi concentro di più.
Vedo, vedo, vedo...vedo tante cinghie tirate. Ok, avete ragione, oggettivamente pure questa non è un granché come previsione.
Abbiate pazienza, datemi una terza opportunità. Nel prossimo anno vedo, vedo, vedo... l'Enel Blogger Award 2012. Questo non lo sapevate, eh? So' maga!

Il concorso è aperto a tutti i blogger che si occupano di ambiente, finanza, attualità e lifestyle. Ci si può autocandidare, l'importante è che il vostro sito risponda a pochi requisiti fondamentali: deve essere attivo da almeno sei mesi, aggiornato almeno una volta a settimana e non essere multiautore.
Se siete interessanti recatevi sul sito ufficiale della competizione, registratevi, scegliete la categoria di appartenenza ed indicate il vostro post più bello e rappresentativo. Avete tempo fino al 17 gennaio. E da quel momento in poi pubblico, lettori, navigatori esperti della blogosfera potranno votare i propri blog preferiti fino al 13 marzo.
I primi classificati per ogni categoria si porteranno a casa, oltre ad un ego smisurato, anche un iPad 3G. E, come se non bastasse, verranno premiati durante una super glamour cerimonia nell’auditorium Enel. Mica pizza e fichi!
Dato che, ahimè, per ragioni di opportunità e correttezza non mi posso autocandidare. (Altrimenti non ce ne sarebbe più per nessuno). Vi faccio un poco di nomi di coloro che, secondo me, meriterebbero un'occasione e una vostra lettura. Non vorremo mica che vincano sempre i soliti noti? Io punto su: Machedavvero, Nonsolomamma, Il Rockpoeta, Sabrina Ancarola, Letteredalucca, A Casa Di Simo, Il diario delle Derelitte, Mammamsterdam, Inchiostro Indelebile, e Taccodieci. E voi?




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spacchettati
Avete già deciso i regali per questo Natale? Che bravi.
Io invece, com'è nel mio stile di procrastinatrice olimpionica, sono ancora in alto mare.
Solo per Ciccio ho un'idea che mi frulla nella capoccia da un po'. E che idea!
Vorrei regalargli una capra. Una bella capra di quelle che ti guardano fisso negli occhi e sembra che stiano per farti qualche grande filosofica rivelazione sulla vita.
No, non sono impazzita. E no, non ho messo su una fattoria. Ma sì, come avrete già capito, vi sto solo prendendo un poco in giro. Ma solo un poco. Sono una blogger burlona ma non troppo.
In realtà ciò di cui vorrei parlarvi è un'iniziativa dal nome folle e simpatico ma l'obiettivo nobile e il metodo, a parer mio, molto efficace: "Con Oxfam la capra canta!"
Avete mai sentito parlare di Oxfam? E' un'associazione umanitaria costituita da 15 organizzazioni attive in 98 paesi. Lo scopo che si prefigge è quello di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più in difficoltà, ed il principio base che la muove è ottenere questo risultato dando alle popolazioni stesse il potere e soprattutto le risorse per esercitare i propri diritti.
Dovete fare un regalo a chi ha già tutto? Siete alla ricerca di qualcosa di veramente divertente ed originale e non l'avete ancora trovato? Oppure, data l'infelice congiuntura economica, avete un po' di pudore a spendere anche quest'anno soldi in fesserie che finiranno dimenticate nel fondo di un cassetto? Qualunque sia lo scrupolo o la difficoltà che ancora non vi ha portato a scegliere tutti i pacchetti da mettere sotto l'albero, io ho la soluzione giusta per voi. O meglio, Oxfam ce l'ha!
Andate sul sito de Gli Spacchettati, oppure telefonate al numero verde 800 99 13 99. Scegliete un dono tra i tanti disponibili e dedicatelo a chi volete.
Il regalo attraverserà montagne ed oceani per giungere da chi ne ha davvero bisogno mentre al vostro destinatario, oltre che la piacevole consapevolezza di essere stato "involontario complice" di un gesto bello ed utile, giungeranno i vostri buffi auguri personalizzati tramite e-card o cartolina postale, E così sarete tutti felici. Anche la capra, che canterà, eccome se canterà!
Si può scegliere tra tanti doni: quaderni, condom, semi, tende ed anche animali. Sì, persino una capra, non me lo sono inventato. Ma attenzione, ovviamente i regali sono solo simbolici e rappresentano le attività dell'organizzazione che, con il vostro contributo, aiuterete a finanziare.


E se volete "tenere d'occhio" Gli Spacchettati e i benefici di questi doni nelle diverse parti del mondo basta che li seguiate sulla loro pagina facebook.
Che ne dite allora? La mia idea regalo per Ciccio non è fantastica?


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Voi che mi leggete da tempo ormai lo sapete già: dentro questo gran pezzo di adulta si nasconde una bambina. Una bambina che ama il Natale. Una bambina che ama i regali. Una bambina che ama  i Panda.  E, a proposito di Panda. A voi cosa viene in mente pensando al pacioso bicolore mangiatore di bamboo?
adozioniA me viene in mente il WWF che di questo animale meraviglioso, e da tempo in pericolo d'estinzione, ha fatto il proprio simbolo. Quando ero piccola, sia dentro che fuori, questa organizzazione per la salvaguardia della natura già esisteva da molti anni e già godeva della stima e della fiducia del mondo. Un mondo che si è sempre impegnata a proteggere ed aiutare. Perché per salvare gli animali in via d'estinzione bisogna innanzitutto salvaguardarne l'habitat. Fauna e Flora, come già sapevano gli antichi, sono unite indissolubilmente.
E adesso che non sono più piccola, per lo meno non fuori, il WWF continua ad esistere e lottare. Ma, come dicono loro, la conservazione senza fondi è solo conversazione. Quindi c'è sempre bisogno di nuovi iscritti e nuove donazioni. A tal proposito, una delle trovate più originali per raccogliere fondi e sensibilizzare il sopito animo ecologista della gente è sicuramente l' Adozione delle Specie da Salvare. Dodici specie simbolo, e diversi tipi di adozione tra cui scegliere per fare un regalo a se stessi, ai propri bambini e soprattutto al nostro pianeta.
Tigre, Panda, Orango, Orso Polare, Foca, Pinguino, Ghepardo, Scimpanzè, Elefante, Lupo, Orso Bruno, Delfino. Sono queste le 12 specie in pericolo. Sono questi i testimonial scelti: altro che modelle o attrici! Come si può resistere alla maestosità di un orso polare, all'intelligenza di uno scimpanzè o alla sfacciata bellezza di una tigre? Non si può, e quindi per questo Natale regaliamoci una specie e con questa una speranza e un sogno per i bambini che eravamo, e per i bambini che ci sono e ci saranno dopo di noi.
Le possibilità di adozione sono moltissime ed anche il contributo da versare varia da pochi euro a cifre più impegnative. Non importa: ogni adozione è importante, ogni contributo è un regalo meraviglioso.  Inoltre ai grandi e piccoli nuovi genitori verranno inviati dei simpatici gadget: dal più classico e morbido peluche al planisfero con indicate le aree di azione del WWF. Quest'ultimo dono, in particolare, è il migliore dei regali da fare ai bambini più grandicelli che già vanno a scuola. E che potranno quindi condividerlo con compagni di classe e maestre. E da ciò potrebbe nascere un'interessante lezione d'ecologia e di vita.
Oltretutto il WWF, dimostrando di essere un'associazione seria, moderna, che non lascia nulla al caso, da anche la possibilità di fare un'adozione ad impatto zero. In seguito alla vostra offerta non vi verranno consegnati pacchi a casa ma uno screensever, uno sfondo e una firma digitale direttamente sul vostro computer. A me sembra la quadratura del cerchio!



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