È tempo di arrendersi, oggi si torna a casa.
Queste ferie verranno ricordate per il gran caldo, i primi piatti spettacolari e le numerose persone incontrate e riincontrate. Nel giro di una decina di giorni ha, infatti, avuto luogo il mio tour. Un po' Regina Elisabetta, un po' zia rimbambita d'America, ho avuto la fortuna di incastrare viaggi e facce amiche.
Tutto ha avuto inizio il 14 agosto con una gita a Milano per incontrare Silvia, detta Sissi, fedele compagna di Erasmus. Chi ha letto Pancrazia in Berlin se la ricorderà.
Sissi ha scelto l'ondata di caldo del secolo per trascorrere qualche giorno nella ridente città meneghina, sede dei suoi ricordi universitari più cari.
Era almeno 4 anni che non ci vedevamo. E, pur rischiando la morte per sublimazione, questa occasione di rincontrarci era troppo ghiotta per rinunciarvi.
Io ero con Marito, lei con tutta la sua truppa: Mauri, compagno storico che conosco da quando conosco lei, ossia più di 20 anni, e i loro 4 figli. A proposito, Sissi a 20 anni schifava i bambini. No, non è che non le piacessero, li schifava proprio. E niente, ora ne ha 4, questa cosa mi farà ridere per sempre.
Sissi, per il resto, è una certezza. Non è cambiata. Perché si può crescere e si deve, ci mancherebbe, ma senza perdere il meglio di noi. Evviva Sissi!
Pochi giorni dopo, arrivati a Roma, ha avuto luogo un altro storico incontro tra Ex Erasmus.
Alla Garbatella, di fronte una carbonara memorabile, Renée ed io abbiamo ammorbato di chiacchiere e ricordi berlinesi i compagni, di entrambe, e il figlio, suo.
Sì, Renée, un'altra delle famose Comari. Se non lo avete ancora fatto, dovreste proprio leggere Pancrazia in Berlin.
Lei ed io non ci vedevamo più o meno da una decina d'anni ma, nel frattempo, ci hanno tenuto unite il senso dell'umorismo e la passione per lo stalking social di ex (fidanzati e amici), senza vergogna e senza prendersi troppo sul serio. Ricordate: ciò non fa di noi due pazze persecutrici, no no, fa di voi dei tipi noiosissimi se non lo capite!
Renée si scoccia se le ricordo che lei è sempre stata la mamma di tutti, poi si gira verso il suo bambino "stai dritto con la schiena", lo redarguisce. E allora vedi che ho ragione io?
Ma non di solo Erasmus si è dipinta la mia estate. Sempre a Roma, Michela ed io ci siamo finalmente incontrate.
Michela ed io ci conosciamo via internet, tramite blog e social, da un tempo indefinito pericolosamente superiore ai 10 anni. In questo periodo ci siamo lette, scritte, e viste su Skype mille milioni di volte, essendo lei, tra le altre cose, una delle frequentatrici più fedeli dei miei laboratori di scrittura online.
Anni e anni di amicizia senza mai vedersi dal vivo, fino all'altra mattina, in cui ci siamo godute una colazione assieme. È incredibile quanto sia normale incontrare per la prima volta una persona che, in realtà, si conosce da molto tempo. Si fa quasi fatica a ricordare che, no, in effetti non ci si era mai viste prima.
Per l'occasione eravamo noi e i nostri rispettivi consorti. Il mio già in essere, il suo (il mitico Gian) tra pochissimo. A proposito, evviva i futuri sposi!
Il tour si è concluso a Lucca. Dove abbiamo rivisto per un aperitivo e una cena Lucia, Andrea e Leo. Quelli, tra tutti, che - tra Torino, Lucca e Firenze - abbiamo visto più spesso in questi anni.
Lucia ed io leggiamo da una vita i nostri rispettivi blog. Tramite Lucia ho conosciuto Andrea, suo marito, che con la storia della sua famiglia di blog ne potrebbe riempire 30. E tramite loro 2 ho conosciuto il piccolo Leo, per cui, data la capacità di fare amicizia e l'invidiabile proprietà di linguaggio, prevedo un futuro da organizzatore di eventi, showman o profeta di una nuova religione. Solo il futuro potrà dirlo.
"Non si può dire che io non conosca gente interessante" ho fatto notare, orgogliosa, a mio marito.
"Già e hanno tutti voglia di vederti, pare incr... "
"Mi sento generosa e scelgo di ignorare il tuo tono sorpreso. Ma tornati a casa potrei, per sbaglio, aizzarti contro il cane"