La Jane Volante

Oggi ho spiccato il volo.
Non so come ciò sia potuto accadere.
Un secondo prima stavo salendo sul marciapiede. Un secondo dopo ero nel bel mezzo di una spettacolare parabola aerea, terminata con il mio corpo inerme spatasciato al suolo ed il mio adorabile visino a due centimetri da un muro antico, solido e potenzialmente molto molto cattivo.

Non mi esibivo in una caduta tanto catastrofica da quand'ero una bimba. Epoca in cui, imbranata e scoordinata, mi scorticavo le ginocchia due volte al giorno.
A quei tempi però c'era almeno la possibilità di farsi un bel pianto e chiamare la mamma. Ma a trentatré anni no.
Alla mia età certe debolezze uno non se le può più permettere. E quindi mi sono rialzata, ho raccolto le mie cose ed ho ricacciato indietro le lacrime.

Mi sono allontanata dal luogo del delitto zoppicante e dignitosa.
Ma dentro di me frignavo, eccome se frignavo!

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