Di quella raccolta col titolo brutto e i racconti belli
Brave con la lingua.
Odio il titolo di questa raccolta. Non posso non dirlo. Lo odio.
Ma non voglio parlare di questo ora. Saltiamo la copertina a piè pari e andiamo alla ciccia, al contenuto, che merita molta più attenzione.
Ho comprato questo libro perché apprezzo il lavoro degli Autori Riuniti e perché, tra le scrittrici che hanno partecipato al progetto, ci sono alcune donne che conosco e stimo, qualcuna dal vivo, come Noemi Cuffia, qualcun’altra solo su social e TV, come Flavia Fratello.
La raccolta comprende una serie di racconti sulle donne, scritti dalle donne. Alcuni fin troppo didascalici, la maggior parte originali e coinvolgenti. Alcune sono storie tipicamente femminili, altre di una più generale umanità , con o senza tette, poco importa.
Non ho amato tutto allo stesso modo e in una raccolta, con tante voci e tante mani differenti, è inevitabile. Ma il livello generale è oggettivamente molto buono. Non vi dico quali sono i racconti che ho amato meno, perché non mi piace il tiro al piccione e poi perché, come già detto, pure quelli meno amati sono, comunque, racconti di qualità . Ma vi segnalo le storie che mi hanno colpita di più, che mi hanno emozionata, che mi hanno conquistata: La casa di Irene Roncoroni e La ragazza finestra di Romina Falconi.
La casa, in particolare, è un vero gioiello. Da leggere. Insieme a tutti gli altri.
Odio il titolo di questa raccolta. Non posso non dirlo. Lo odio.
Ma non voglio parlare di questo ora. Saltiamo la copertina a piè pari e andiamo alla ciccia, al contenuto, che merita molta più attenzione.
Ho comprato questo libro perché apprezzo il lavoro degli Autori Riuniti e perché, tra le scrittrici che hanno partecipato al progetto, ci sono alcune donne che conosco e stimo, qualcuna dal vivo, come Noemi Cuffia, qualcun’altra solo su social e TV, come Flavia Fratello.
La raccolta comprende una serie di racconti sulle donne, scritti dalle donne. Alcuni fin troppo didascalici, la maggior parte originali e coinvolgenti. Alcune sono storie tipicamente femminili, altre di una più generale umanità , con o senza tette, poco importa.
Non ho amato tutto allo stesso modo e in una raccolta, con tante voci e tante mani differenti, è inevitabile. Ma il livello generale è oggettivamente molto buono. Non vi dico quali sono i racconti che ho amato meno, perché non mi piace il tiro al piccione e poi perché, come già detto, pure quelli meno amati sono, comunque, racconti di qualità . Ma vi segnalo le storie che mi hanno colpita di più, che mi hanno emozionata, che mi hanno conquistata: La casa di Irene Roncoroni e La ragazza finestra di Romina Falconi.
La casa, in particolare, è un vero gioiello. Da leggere. Insieme a tutti gli altri.
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