Sono tornata

Sono tornata!
Ricominciano le trasmissioni…

I viaggi in treno hanno sempre il loro fascino.
La tratta Venezia-Torino, ad esempio, in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi ora è sempre affollatissima!
Negli anni ho trascorso infinite ore seduta nei corridoi, mentre i fortunati, che bivaccavano negli scompartimenti, mi guardavano con un misto di superiorità e compatimento: lo stesso sguardo che, nei giorni di pioggia, indirizzano gli automobilisti ai poveri tapini in attesa alla fermata dell’autobus.
Questa volta non mi sono fatta fregare! Sono salita a Verona fornita di prenotazione!
Mi sono dovuta lanciare al volo sulla prima carrozza che mi è capitata: la numero 4. Peccato che il mio posto fosse sulla 7.
3 carrozze possono essere molto difficoltose da attraversare, quando si ha con sé:
una borsetta da passeggio,
uno zaino pieno di regalini, gonfio come la sacca di Babbo Natale,
una borsa colma di libri ( 5kg di cultura medica)
e un trolley (6-7kg di abitini e scarpette)
…insomma: IL MINIMO INDISPENSABILE!
Lungo il tragitto ho lasciato morti e feriti, vittime delle mie inconsapevoli borsettate, e mi sono beccata insulti e maledizioni in svariate lingue e dialetti.
Dopo 15 minuti ho finalmente raggiunto il mio posto: carrozza 7, posto 94, mediano
…ovviamente: già occupato! La cosa è inevitabile da quando Trenitalia ha deciso di non segnalare più le prenotazioni. Ottima tecnica per stimolare le risse tra passeggeri!
Completamente stravolta, sudata e puzzolente, ho individuato il ragazzetto “monomarca” che, fresco come una rosa, occupava il mio posticino e con un filo di voce gli ho detto: “Scusa, ma il 94 è prenotato”.
Lui ha deciso di ignorarmi.
Io gli ho ripetuto:”Quel posto è prenotato”…poverino, così giovane e già ipoacusico.
A quel punto è stato costretto a degnarmi della sua attenzione: “Embè? Io dove vado?”

Risposte possibili:
a)E chissenefrega?
b)Dove vai non lo so, ma so dove ti manderò se non alzi subito il tuo sederino firmato!

Non ho utilizzato nessuna delle due opzioni, ma ho preferito la risposta più educata che in una situazione del genere mi è sovvenuta:
“Scusa, e io dove vado? La prenotazione l’ho pagata. Quello è il mio posto!”…ero troppo stanca, meglio di così non sono proprio riuscita a fare.

Per la cronaca: il fighetto si è alzato e mi ha lasciato il posto, guardandomi come se io fossi la più grande carogna sulla terra e lui, nella sua infinita bontà, mi stesse facendo un favore.
Delle volte essere ben’educate è un vero peccato.
Sarebbe stato così divertente riempirlo di simpatici insulti e fare una bella scenata: così liberatorio!

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