E anche questa
giovedì, settembre 27, 2012
Ma io non lo sapevo mica...
giovedì, settembre 27, 2012
...che questa bella canzone avesse anche un bel video.
Flying Bach
lunedì, settembre 24, 2012
(Articolo Sponsorizzato per RedBull) La musica classica incontra la breakdance. J.S. Bach fa volare i Flying Steps. Passato e presente, classico e moderno, si fondono assieme nel piacere della sperimentazione e dello spettacolo.
C'era una volta...
venerdì, settembre 21, 2012
C'era una volta una splendida Regina. Ella era bella assai, con capelli ricci di nuvola e lunghe ciglia di seta. Ogni giorno camminava per il suo regno e si fermava a salutare tutti
Il ricordo d'infanzia
martedì, settembre 18, 2012
Ciaf ciaf ciaf. Sentite questo rumore? Tranquilli, non è niente. Sono solo io che sguazzo nella mia pozza. Io che, quando vengo a sapere di certe collaborazioni e progetti, mi sento contenta come
Lo facciamo tutti. Prima o poi.
domenica, settembre 16, 2012
"Dove credi di andare? Sei in mezzo al nulla" "Allora mi aggrapperò al bordo di qualcosa" Driving lessons
Mattina, pomeriggio e sera.
A pasto e fuori pasto.
Tramezzini, panini, pizzette, patatine, cioccolatini, caramelle, torte, brioche, una coscia di pollo della sera prima, il riso freddo avanzato dal pranzo, la pizza gommosa della suocera.
Mangiava.
Mangiava tutto.
E più faceva schifo e più mangiava.
Si riempiva la pancia ma le papille non cantavano e lo stomaco non gorgheggiava.
Prima o poi sarebbe stato talmente grosso da non potersi più alzare.
E da quel momento la sua vita sarebbe stata finalmente perfetta. Perfetta.
"Poverino, sta tanto male", "Deve avere una qualche disfunzione", "Chissà quanto soffre", avrebbero detto tutti.
Lui non avrebbe sofferto ma goduto.
Goduto del risultato ottenuto con tanto lavoro di mascelle.
Un alibi per non vivere. Per non dover affrontare la mediocrità dell'esistenza, la grandezza delle sconfitte, la quantità degli infiniti fallimenti.
Nessuno gli avrebbe chiesto più niente. Né il capo stronzo al lavoro. Né la sua algida moglie. Né la focosa amante. Né i figli e neanche il cane. Quella fastidiosa bestia che, ogni mattina all'alba ed ogni sera prima di coricarsi, lo aspettava davanti alla porta con il guinzaglio stretto in bocca e gli occhi colmi di amore ed aspettative.
Aspettative.
Lui non avrebbe più risposto a nessuna aspettativa.
Ma perché fermarsi allora?
Avrebbe continuato. Morso dopo morso, boccone dopo boccone, avrebbe masticato ed inghiottito, masticato ed inghiottito, masticato ed inghiottito, fino a sentire quel leggero scricchiolio delle ossa, fino a riconoscere l'estrema tensione della pelle, fino allo scoppio liberatorio e definitivo.
A pasto e fuori pasto.
Tramezzini, panini, pizzette, patatine, cioccolatini, caramelle, torte, brioche, una coscia di pollo della sera prima, il riso freddo avanzato dal pranzo, la pizza gommosa della suocera.
Mangiava.
Mangiava tutto.
E più faceva schifo e più mangiava.
Si riempiva la pancia ma le papille non cantavano e lo stomaco non gorgheggiava.
Prima o poi sarebbe stato talmente grosso da non potersi più alzare.
E da quel momento la sua vita sarebbe stata finalmente perfetta. Perfetta.
"Poverino, sta tanto male", "Deve avere una qualche disfunzione", "Chissà quanto soffre", avrebbero detto tutti.
Lui non avrebbe sofferto ma goduto.
Goduto del risultato ottenuto con tanto lavoro di mascelle.
Un alibi per non vivere. Per non dover affrontare la mediocrità dell'esistenza, la grandezza delle sconfitte, la quantità degli infiniti fallimenti.
Nessuno gli avrebbe chiesto più niente. Né il capo stronzo al lavoro. Né la sua algida moglie. Né la focosa amante. Né i figli e neanche il cane. Quella fastidiosa bestia che, ogni mattina all'alba ed ogni sera prima di coricarsi, lo aspettava davanti alla porta con il guinzaglio stretto in bocca e gli occhi colmi di amore ed aspettative.
Aspettative.
Lui non avrebbe più risposto a nessuna aspettativa.
Ma perché fermarsi allora?
Avrebbe continuato. Morso dopo morso, boccone dopo boccone, avrebbe masticato ed inghiottito, masticato ed inghiottito, masticato ed inghiottito, fino a sentire quel leggero scricchiolio delle ossa, fino a riconoscere l'estrema tensione della pelle, fino allo scoppio liberatorio e definitivo.
Viva la Vida
lunedì, settembre 10, 2012
Non sono una grande fan dei Coldplay. Non lo sono mai stata. Ma "Viva la vida" ha su di me un effetto calmante e quasi mistico. Il testo, a prescindere dalle diverse interpretazioni
Before Sunset
domenica, settembre 09, 2012
"Baby, you are gonna miss that plane." "I know."
Un blog porta ad un altro blog che porta ad un altro blog che porta ad un altro blog.
Una persona porta a un'altra persona che porta a un'altra persona che porta a un'altra persona.
Un pensiero porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero.
La vita deve essere fatta di scambi, incontri e condivisione.
È con questo spirito che oggi vi propongo il cortometraggio "Motore!". Opera del regista catanese Alessandro Marinaro. Un film del 2010 che ha raccolto numerosi premi e consensi, primo fra tutti il successo a La 25 ora, il prestigioso concorso de La 7.
Una pellicola che tratta dei sogni e del sogno. In particolare del desiderio folle di darsi all'arte, addirittura al cinema! Una pazzia, una colpa, un imbarazzante peccato che possono permettersi solo quegli squilibrati che decidono di non svegliarsi mai.
Una dichiarazione d'amore al cinema, ai suoi maestri e al coraggio del sogno. Perché di coraggio si tratta.
Un film tutto siciliano, nell'idea, nella parola e nei luoghi, ma che finisce, involontariamente o meno, col raccontare una storia italiana e non solo.
Buona visione.
Una persona porta a un'altra persona che porta a un'altra persona che porta a un'altra persona.
Un pensiero porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero.
La vita deve essere fatta di scambi, incontri e condivisione.
È con questo spirito che oggi vi propongo il cortometraggio "Motore!". Opera del regista catanese Alessandro Marinaro. Un film del 2010 che ha raccolto numerosi premi e consensi, primo fra tutti il successo a La 25 ora, il prestigioso concorso de La 7.
Una pellicola che tratta dei sogni e del sogno. In particolare del desiderio folle di darsi all'arte, addirittura al cinema! Una pazzia, una colpa, un imbarazzante peccato che possono permettersi solo quegli squilibrati che decidono di non svegliarsi mai.
Una dichiarazione d'amore al cinema, ai suoi maestri e al coraggio del sogno. Perché di coraggio si tratta.
Un film tutto siciliano, nell'idea, nella parola e nei luoghi, ma che finisce, involontariamente o meno, col raccontare una storia italiana e non solo.
Buona visione.
4 settembre 2012: lo sgombero definitivo
giovedì, settembre 06, 2012
Chi conosce Berlino conosce il Tacheles. La casa dell'arte che per più di vent'anni ha ospitato il lavoro, il sudore e la passione di artisti provenienti da tutto il mondo. Il centro sociale
Radio Cole Graffiti/8
domenica, settembre 02, 2012
Siamo finalmente giunti all'ultimo appuntamento con le repliche del blog. Se fossi una persona ed una blogger organizzata avrei programmato questi post con un certo ordine e significato, ma ovviamente non l'ho fatto.
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