Una debolezza


Un libro, una trasmissione televisiva, un cantante, qualcosa che leggiamo, vediamo, ascoltiamo con passione, pur essendo consapevoli della sua oggettiva scarsa qualità artistica/intellettuale. Questo è un guilty pleasure. Qualcosa che in teoria non ci dovrebbe piacere ma che ci piace. Ce ne vergognano pure ma ci piace, ci piace tanto. 

Una debolezza.

Qualcuno di voi, ad esempio, si sarà letto tutti i libri di Stephenie Meyer. Vi vedo, vergognatevi! Io no, io mi sono vista tutti gli episodi di Glee. In streaming, uno dietro l'altro, quando avevo già quasi quarant'anni, tra l'altro.

Conoscete Glee, no? Il telefilm americano andato in onda dal 2009 al 2015. Una serie che aveva sì tante bellissime canzoni, magistralmente interpretate da giovani talenti, ma pure una sceneggiatura che di puntata in puntata, di stagione in stagione, perdeva di qualsiasi senso logico, deragliando completamente dalla quarta in poi. Insomma, storie ridicole con una grande colonna sonora. Mi sono vista tutto Glee con devozione, dalla prima all'ultima puntata, decidendo d'ignorare le assurdità delle situazioni e l'odiosità di gran parte dei protagonisti. Ma rotolandomi gioiosa negli eccessi pop barocchi di cui Ryan Murphy Ã¨ tanto capace. Pure quando la storia non aveva più senso, pure quando Tina sembrava posseduta dallo demonio, io non ho mai mollato. E, a pensarci bene, potrei riguardarmelo tutto da capo, anche oggi, con la medesima soddisfazione.

Infatti, ancora adesso, quando vado in giro con gli auricolari, nella mia playlist le canzoni di Glee non possono mai mancare, in una celebrazione tutta Broadway, adolescenza e paillette che non mi lascia mai indifferente.

In questi giorni è mancata tragicamente una delle protagoniste del telefilm. Un'altra, sarebbe da aggiungere, data la quantità di tragedie che hanno colpito il cast durante e dopo la lavorazione.  Naya Rivera Ã¨ morta giovane e in una maniera particolarmente drammatica, come se passar a miglior vita a soli 33 anni non fosse già abbastanza drammatico di per sé. Vi risparmio i dettagli della vicenda che potrete facilmente trovare online e che, sono pronta a scommetterci, finiranno per diventare un film per la tv.

Ed è proprio a causa di ciò che è successo che ho preso coscienza di una cosa: la maggior parte di quelle che ritengo le interpretazioni feticcio di quella trasmissione, le canzoni che più ascolto, sono state tutte interpretate proprio dalla Rivera, che non aveva la voce potente di Amber Riley e non era la protagonista come Lea Michele, ma aveva sicuramente talento da vendere, un sex appeal invidiabile e una grande intensità.

Quindi ora lo condivido con voi, perché il talento vero è un piacere, senza colpa.



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