Cara Emilia,
l'anno scorso, di questi tempi, marito ed io eravamo alle prese con una decisione importante.
"Vorremmo adottare un cane adulto" dicemmo all'impiegata del Rifugio di Torino.
"Adulto?" e lei quasi si commosse.
Dopo diverse visite e valutazioni, ti scegliemmo il 25 agosto. Venimmo a prenderti il 27. Quello stesso giorno, guardando i tuo documenti, scoprimmo che eri nata il 24 agosto 2015.
Ti abbiamo, quindi, scelta il giorno dopo il tuo compleanno, un regalo in ritardo. Un regalo per una cagnetta meravigliosa di quattro anni, di cui due passati in canile. "Al gabbio", come piace dire a me, perché sono un po’ scema e perché mi piace pensarti come una dura. Perché tu, in effetti, sei una dura.
Il tuo nome ufficiale, ai tempi, era Littorina. Converrai con me che il nome era parecchio bruttino.
“Possiamo cambiarlo o si traumatizza?” chiesi alla volontaria.
“No, tranquilla, non le dispiacerà affatto”
Decidemmo di chiamarti Emilia, in onore di Emilia Clarke, l’attrice che interpreta la regina dei draghi di Game of Thrones. In modo che ti fosse subito chiaro che stessi per entrare a far parte di una famiglia di nerd. Emilia, nata dai croccantini, regina dei cagnetti, signora delle salsicce, protettrice degli ossi, principessa del condominio, imperatrice della pancia all’aria, figlia dei Pica, la non-dimagrita, distruttrice di toelettature appena fatte.
La prima notte l'hai passata sdraiata a terra, di fronte al nostro letto, un occhio aperto e uno chiuso, sempre all'erta. Non ti fidavi un granché, e come darti torto? Non ci conoscevi. Ma da allora è passato praticamente un anno: tu hai imparato a fidarti, prima, e a volerci bene, dopo. Noi ci siamo innamorati di te, di tutte le tue sfaccettature.
Tu non sei una tenerona, ma ti piacciono le persone. Ami tutti i bipedi (adulti) e a tutti fai le feste e su tutti ti strusci, dimostrando anche una certa leggerezza di costumi. Ami tutti, tranne quelli in moto, quelli li odi di una rabbia viscerale e ingiustificata, da ottantenne malmostoso che ce l’ha coi giovani d’oggi. Verso i bambini non hai mai mostrato un particolare slancio, se un piccolo umano viene ad accarezzarti, tu rimani immobile, una statua di sale, e non si capisce se lo fai per non spaventare il piccolo o nella speranza che questi si allontani in fretta.
Le tue cose preferite sono la salsiccia, i palloncini, i grissini, il pouf al fondo del letto, i balconi, il parco della Tesoriera, la pallina ma solo dopo il tramonto, perché hai il metabolismo lento e, a correre prima delle 18, ti pesa il sedere.
La tua persona preferita in assoluto è marito, tuo padre, lo ami di un amore puro e sdolcinato, al secondo posto il macellaio, diventato il tuo migliore amico grazie a una polpetta volante durante il lock down. Io credo di occupare un misero terzo posto. Terza sempre, tranne quando piove. Se piove forte, infatti, ti attacchi alle mie caviglie, o mi guardi preoccupata accucciata accanto al letto. Questo mi fa sentire speciale ma mi riempie anche il cuore di tristezza perché penso a tutte le notti che avrai passato in canile, nella tua cuccia, mentre la pioggia forte spazzava il tetto e tu spaventata aspettavi che finisse.
Sono così contenta che tu ora sia al sicuro con noi, ma mi dispiace tanto non poter far nulla per quei brutti ricordi.
Tra le cose che ti piace fare ci sono mangiare, mangiare e mangiare. Ah, quasi dimenticavo, anche chiedere il cibo a chi sta mangiando. Poi ti piacciono i grattini sulla pancia, come una vera coccolona. Ma anche fare gli agguati a Moon, il cane della nostra vicina di casa, come una vera ninja: strisci fuori in balcone tutta acquattata e, appena la vedi, le abbai contro come una pazza. Lei che, a differenza tua, è matura e pacifica, ti ignora. Tu abbai ancora un po’, poi ti cheti, e ti accucci con quell’aria compiaciuta da bulla di quartiere, che vorrei sgridarti se non fossi troppo impegnata a ridere. Allo stesso modo ti piace attaccar briga con i pastori tedeschi e altri cani random in giro per il parco, tutti rigorosamente più grandi di te. Non lo fai spesso ma quando lo fai ci metti proprio tutta te stessa, alla faccia del guinzaglio fucsia e della pettorina rosa confetto, ti trasformi in una iena, dimostrando sprezzo del pericolo e, soprattutto, un’invidiabile (ed eccessiva) sicurezza nei tuoi mezzi. Nell’area cani ti piace tanto rotolarti nel fango e nella terra e più sei pulita più ti rotoli, guardandoci poi orgogliosa, mentre io rimpiango il tuo manto bianco candido diventato beige terra lercia. Poi ti piace anche andare a trovare nonna Lucia e fare le passeggiate con lei che, ignorando con arroganza il fatto che i cani non siano bambini, ti vizia come se fossi la sua unica nipote, ti porta al bar e ti fa far la vita da signora.
Ma la cosa che ti piace più di tutte è uscire con noi, tutti e tre. Tu, marito ed io. Che sia per andare ai giardinetti o a fare un bel giro, cominci a saltare come una matta, sfoggiando un entusiasmo travolgente, felicissima di stare tutti assieme, perché hai un forte senso della famiglia, anzi del branco.
E oggi, per questo branco, è un grande giorno di festa, tanti auguri Emilia, buon quinto compleanno!