Quando chiudeva la Fiat e la città si svuotava

Per il mio periodico racconto su TorinOggi, questa volta non ho scelto una leggenda locale ma mi sono ispirata ai miei ricordi d'infanzia. Ricordi che sono miei e di tanti, tantissimi bambini vissuti tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80.


Un’estate qualsiasi a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80. 
31 luglio. 10 di sera. 
Quartiere Mirafiori. 
FIAT. Corso Tazzoli. Porta 1. 

Gli operai escono di corsa dal secondo turno. Sono uomini e donne pronti a godersi le meritate vacanze.

Alcuni trovano già la famiglia ad attenderli fuori. Gli uomini: il portapacchi carico di valige, i bambini che saltellano eccitati sul sedile posteriore, le mogli indaffarate tra panini farciti e uva già lavata. Le donne: i mariti pronti al volante con il termos pieno di caffè. 

“Papà”, sbadiglia Marco in pigiama e scarpe da ginnastica. 
“A che ora arriviamo da nonna?” 
“Domani” risponde il padre, già diretto verso la tangenziale. 
“Ti ho preso anche il cuscino, dormi tesoro”, gli accarezza il viso la madre, sporgendosi in dietro senza l’intralcio della cintura di sicurezza, il cui obbligo è ancora da venire. 


0 commenti