Rubianastrasse o anche via Romualda.
La mia vecchia casa era così speciale da essere dotata persino di nomignoli appropriati.
Io ci ho vissuto 8 anni, i primi da sola e i secondi con Fidanzato e Marito. Fidanzato e Marito, lo preciso per i più distratti, sono la stessa persona.
Dentro quella casa ci sono state risate, amore ma anche lacrime. Dentro quella casa ci sono stati amici, nipoti, cugini e colazioni abbondanti. Ma anche laboratori di scrittura, prove di cabaret, pranzi, cene, un lock down e, naturalmente, un cane (Emilia) e tutti i suoi peli.
In quella casa sono rinata, personalmente e professionalmente.
Da quella casa sono partita e tra quelle mura sono tornata.
Ho ricevuto notizie bellissime e altre terribili, ho vissuto gioie ma anche lutti.
Mi sono innamorata e ho fatto cadere a terra tutto il riso incastrato tra capelli e abito da sposa.
Quando nel 2013 arredai la casa un pezzo per volta, tra Ikea e mercatini, sapevo che probabilmente sarebbe stata solo di passaggio e che poi sarei andata oltre ma non avrei mai osato immaginare che avrebbe significato così tanto per me e che sarebbe stata testimone, muta ma presente, di momenti bellissimi.
Fra poco (sperando che i lavori finiscano presto) ci sarà una cosa tutta nuova, ci andremo io, Marito e il cane. Chissà quante altre avventure potrò raccontare. Ma l’accogliente appartamento di via Rubiana – o meglio, l’alloggio, come lo chiamiamo qui – con i suoi colori, il suo divano e il suo quadro con l’anguria, occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore. E, credo, anche in quello di tutti coloro che vi hanno passato dei bei momenti.
Un augurio a chi ci vivrà dopo di me.
Buon viaggio e trattamela bene!
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