Il fatto che alla notizia io abbia cominciato a prendere il muro a testate può avere un po' contribuito. Forse.
Gli stranieri portano manodopera, arricchimento culturale e non solo.
Mi chiamo Giulia, sono italiana e da due anni ho un cuore nuovo.
Mi chiamavo Pablo, venivo dalla Colombia e sono morto in Italia. Io ho sempre creduto nel destino ed evidentemente questo era il mio: attraversare l'oceano per trovare lavoro in un paese straniero, volare giù da un'impalcatura e continuare a vivere nel petto di Giulia.
I donatori stranieri di sangue e di organi in Italia sono in continuo aumento.
Il sangue è uguale per tutti.
Da qualche tempo avrete notato un nuovo banner su queste pagine, quello di Donne Pensanti.
Un'iniziativa, nata grazie a Panzallaria, che si pone come obiettivo quello di lottare "contro lo sdoganamento della mignottocrazia", cercando (cito direttamente dal sito)
donne e uomini che abbiano qualcosa di significativo da raccontare sulla percezione del femminile in Italia.
...donne che: lavorano, fanno figli, non li fanno, non lavorano perché, hanno scelto di rimanere quando potevano andarsene, hanno scelto di andarsene quando potevano rimanere, sono precarie, non lo sono, hanno subito discriminazione o ne sono vittime oggi.
...testimonianze maschili sui medesimi argomenti. Il punto di vista dell’altra parte, di coloro che non accettano l’idea merceologica della donna che sembra essere di gran moda oggi, nel nostro Paese.
Anch'io, nel mio piccolo, ho cercato di contribuire con un vecchio racconto, che i lettori più "stagionati" ricorderanno, e che per l'occasione è stato leggermente modificato.
La mia testa è piemontese, anzi torinese. A Torino sono nata ed a Torino ho sempre vissuto. Torino è masticare il cicles, svoltare nel controviale e togliere le macchie dai vestiti con la conegrina. Torino è il bicerin alla Consolata e la cioccolata calda da Fiorio. Torino è l'autunno mite con le foglie dorate e l'inverno freddo con la bisa che ti ghiaccia la faccia.
Il mio cuore è siciliano. I miei genitori vengono da Lercara Friddi, in provincia di Palermo. I miei nonni erano di Lercara. I miei bisnonni pure ed i miei trisavoli anche. La Sicilia è NonnoA, che non ho mai conosciuto e che è mancato poco prima che tutta la famiglia si trasferisse al Nord. La Sicilia è l'infanzia di mia madre. La Sicilia è i miei capelli ricci ed i miei fianchi da donna. La Sicilia è la Cuccia mangiata il 13 dicembre. La Sicilia è dire a Ciccio che è "camurruso", perché non esiste nessun'altra parola in italiano altrettanto efficace. La Sicilia è la mia famiglia.
In questi giorni la Sicilia piange ed io con lei.
L'ingresso del digitale terrestre in CasaCole risale all'aprile scorso.
Le SorelleCole recarono in dono un minuscolo, inoffensivo ed elementare decoder, che venne prontamente posizionato accanto al televisore. Ai genitori furono fornite poche e semplici indicazioni per ridurre al minimo le possibilità di errore e rendere poco traumatico l'impatto della novità tecnologica.
Tutto è filato liscio fino a quando PapàCole non si è imbattuto per caso in Rai Sport Più, un canale che per 24 ore al giorno trasmette solo sport, con una particolare predilezione per le discipline più astruse e di nicchia, dalla corsa coi sacchi al tamburello, dal tiro alla fune al torneo di freccette, dal ping pong dell'oratorio alla finale di Briscola di Villa Arzilla. Ormai da qualche mese a questa parte, ogni volta che è a casa, il capo famiglia si piazza davanti alla tv a rivestire i panni di giudice, arbitro, commentatore, telecronista o tifoso a seconda dell'ispirazione del momento.
MammaCole non l'ha presa benissimo. Non ha ancora deciso se chiedere il divorzio o soffocare il coniuge nel sonno. Anche lei si affiderà all'ispirazione del momento.
A soli 10 anni imparai come un uomo doveva guardare una donna. Con amore, dolcezza, ma anche rispetto ed ammirazione.
E da voi? C'è crisi?
Dopo l'agghiacciante plastico della villetta di Cogne.
Dopo essersi aggirato tra i terremotati e le macerie d'Abruzzo come un vampiro pronto a succhiare fino all'ultima goccia di dignità ai propri concittadini.
Ieri Bruno Vespa ha dedicato l'ennesima puntata al delitto di Garlasco, con la teatrale e assolutamente inutile presenza di una bicicletta in mezzo allo studio.
Quando pensi che abbia raggiunto il fondo, lui è in grado di stupirti: prende una pala e si mette a scavare.
Il senatore Franco Orsi del PDL ha prodotto una bozza di legge per liberalizzare la caccia. Il risultato è un'accozzaglia di mostruosità rivoltanti. L'elenco completo lo trovate a questo link, io intanto vi segnalo alcune perle:
eliminazione delle specie "particolarmente protette", come orsi, lupi o aquile reali, che in Italia non godranno più delle protezioni previste dalla normativa comunitaria;
licenza di caccia a partire dai 16 anni, del resto non si è mai abbastanza giovani per imbracciare un fucile;
sanzioni amministrative per le regioni che oseranno proteggere più del 30% del proprio territorio.
Volete un orso marsicano impagliato in salotto? O preferite un lupo adattato a portaombrelli? Niente di più facile. Basta che attendiate che questa legge aberrante passi ed ogni vostro desiderio potrà essere avverato.
Se invece, come me, inorridite di fronte a tutto ciò, correte a firmare questa petizione e spargete la voce.
Buon viaggio.
(1/2/2009 "Che tempo che fa")
Jane Cole è a Torino mentre il cielo, invidioso delle galosce veneziane e dei barconi romani, sta rovesciando sopra la città sabauda secchiate d'acqua.
Ciccio è rimasto tra le montagne trentine, dove è venuta giù tanta di quella neve da prospettarsi una stagione sciistica lunga fino a ferragosto.
Immagino che anche voi, sparsi per la penisola ed oltralpe (Alittam), stiate subendo lo scatenamento degli elementi naturali. Vogliamo rilassarci un po'? Godiamoci tutti quanti questo bel momento.
Oggi 60.000 trentini si sono trovati sotto un metro e mezzo di neve, con le strade bloccate e senza elettricità. Uno di questi 60.000 era Jane, echevelodicoafare!!!
Dopo essere stati al freddo e al buio per tutto il giorno, da un'ora a questa parte l'energia elettrica va a singhiozzo. Mentre Ciccio legge i fumetti a lume di candela, Pancrazia si aggrappa all'unico contatto col mondo civilizzato.
Jane chiama blogosfera, rispondi blogosfera
(Clip tratta dalla serie "Mork and Mindy")
ps: intanto continua a nevicare.
Sono due giorni che cerco di scrivere questo post. Scrivo e poi cancello. Riscrivo e poi ricancello. Avrei voluto parlarvi del liceo di Rivoli, avrei voluto esprimere la mia rabbia ed il mio dolore. Ma ogni parola mi sembra superflua e mi suona vuota. Quindi scelgo di tacere.
Sarà stata colpa del formaggio da spalmare scaduto tre giorni fa o forse della quantità abnorme di aceto balsamico nell'insalata, ma stasera Jane ha avuto una visione.
Jane ha visto un uomo con dei capelli posticci, un sorriso mellifluo e una faccia di plastica. Costui apriva le braccia e con voce stentorea affermava: "Amici! Io amo l'Italia, io volo Alitalia!" Egli in un attimo veniva assalito da una folla inferocita: sindacalisti, piloti, hostess di cielo e hostess di terra. Tutti lo prendevano a randellate urlando: "Te la diamo noi la cordata!"
Jane non è una veggente, ma una persona razionale a cui ogni tanto piace cullarsi nelle proprie fantasie. Ma ella sa che è inutile farsi illusioni.
Stasera ci sarà l'incontro tra i sindacati e il Presidente del Consiglio. L'ometto la farà franca anche questa volta. Egli se la caverà, come sempre.
E i dipendenti Alitalia?
Spero che col tempo riesca a recuperare serenità e salute, intanto festeggio la sua ritrovata libertà.
Bentornata Ingrid. Bentornata alla vita.
La Coca Cola purtroppo è più importante del Dalai Lama.
Il giornalista Vittorio Zucconi ha sintetizzato in una sola amara frase tutta la questione del mancato boicottaggio delle olimpiadi di Pechino.
Scema io che ancora mi indigno.
La Cina di adesso è la stessa a cui fu assegnata l'organizzazione dei giochi nel 2001: un paese liberticida, che ignora le più comuni regole della democrazia e che si è letteralmente COMPRATO il rispetto e l'accettazione dei paesi occidentali.
Ed io ancora mi stupisco delle dichiarazioni che giungono da Pechino e dell' accondiscendenza generale? Si, sono io la scema!
Il concetto di governo ombra non appartiene alla tradizione del nostro paese, ma è stato mutuato direttamente dalla democrazia britannica. Nel Regno Unito lo shadow cabinet funziona ed è riconosciuto istituzionalmente, ma da noi è parso da subito più una caricatura fumettistica, che un tentativo di opposizione seria e utile.
Veltroni ha scelto i suoi "ministri ombra" e ora io scelgo i miei.