La prima sera di bisboccia irpina la trascorsi in mezzo a un gruppo di personaggi degni di un fumetto.
Questi erano:
Eroina impegnata a far trionfare il bene e la bellezza.
Di lei sapete già tutto, no? Come no? Ma io che scrivo a fare?
SuperGra' è un'amica storica, una
compagna di Erasmus, una
sposa scatenata.
Marito devoto della suddetta. Di lui non sapete un granché poiché, come mi è stato fatto
notare, "Hai scritto 10 post sul MIO matrimonio e mi hai nominato una
volta sola, di sfuggita!"
Egli ha ragione ma, a mia parziale
giustificazione, vorrei ricordare che lo incontrai per la prima volta solo la sera
prima delle nozze, e ci scambiai in tutto dalle 5 alle 10 parole. Di che
cavolo avrei potuto scrivere?
Ma non temete, quest'estate l'ho conosciuto meglio e quindi, per la sua la mia e la vostra gioia, presto
condividerò col mondo tutti i più succosi, spinosi e, se necessario, fantasiosi particolari che lo riguardano.
Hai voluto la bicicletta Anto'?
Appena tornata dal Grande Nord dedica tempo e passione alla sua terra natia. Tanto amore verrà mai ricompensato? Chi può dirlo? Intanto lei non si risparmia, costantemente messa alla prova da ciò che è e ciò che potrebbe essere. Ciò che c'è di bello e ciò che potrebbe esserlo ancora di più.
Vive in una bat-caverna che, ad un occhio poco esperto, potrebbe sembrare una semplice taverna. Niente di più sbagliato! Quelle quattro mura racchiudono mille gadget provenienti da ogni luogo e da ogni tempo. Ella li utilizza per allestire piacevoli serate tra supereroi, e ordire piani per eliminare il suo acerrimo nemico: la banda di Milk&itsDerivatives.
Commercialista di giorno, tuttofare per il resto del tempo.
Più che un supereroe un genio della lampada. Avete bisogno di deliziosi fiori di zucca? Una cuccia per cani completa di ogni optional? Una chitarra? Un maestro di chitarra? Una fotografia in bianco e nero? La pace nel mondo? Chiedete a lui e sarà fatto!
Come potrete ben immaginare, in mezzo a tali personaggi mi sentivo al sicuro come un pupo in braccio alla sua mamma. E fu così che, senza paura, potei trascorrere le ore successive al tramonto in un luogo unico nel suo genere.
Un centro ove tutti gli abitanti si chiamano Pompilia o Pompilio, ove i costumi sono facili e disinibiti, ove la legge è un concetto relativo, ove la pizza è deliziosa.
Potrei dirvi il nome del paese, ma poi sarei costretta ad uccidervi.
Accontentavi, dunque, di restare nella vostra ignoranza e attendete fiduciosi il prosieguo delle mie avventure.
Continua...