Delle volte si mettono di mezzo il lavoro, la disorganizzazione, e la mia pigrizia.
Delle volte questo blog viene colpevolmente trascurato.
Delle volte capita che un post, che avrei dovuto pubblicare giorni fa, slitti al 31 dicembre. Slitti tanto da ritrovarsi ad essere l'emblematico ultimo post dell'anno.
Evidentemente, delle volte, il diavolo fa le pentole e anche i coperchi.
Nascoste tra le prossime righe ci sono storie e persone di questo 2014. Importanti per Radio Cole. Importanti per Jane. E importanti pure per Rossana. (Chi???)
Era il 28 maggio scorso quando pubblicavo:
La vita è un domino.
Una serie di coincidenze che ti fanno andare da un posto all'altro, da un incontro all'altro.
A te viene chiesto solo di continuare a muoverti, dire molti "Sì", e pochi ponderati "No".
(Continua...)
Non ce la farò mai a finire il doppio calendario dell'avvento pagano entro la mezzanotte di oggi.
E, sinceramente, non ho neanche intenzione di provarci.
Intanto, però, proseguo con la riproposizione dei post migliori di quest'anno. Con calma. Che tanto non ci corre dietro nessuno. O no?
E' la volta di uno dei più grandi successi di Humans-Torino.
Bella la foto, bella la persona, bello il tema proposto.
Il link alla pagina di Facebook.
Siamo giunti a metà strada nel doppio calendario dell'avvento pagano.
In ritardo? Of course!
Con il post meno cinque si celebra un altro progetto che ha caratterizzato il 2014 di questo blog:
"Un marito per caso e per disgrazia".
Capitolo dopo capitolo, post dopo post, vi ho raccontato la storia di Adelina, Augusto e tutto il familiare cucuzzaro.
Un libro online che cominciò così:
Prologo.
Ogni mattina mi sveglio presto, tiro su i capelli come piacevano al
marito mio, metto l’acqua di colonia dietro agli orecchi e piano piano,
con la pioggia o con il sole, mi trascino fino a qua.
Tra le pietre, le fiammelle e gli alberi dritti, siamo sempre le stesse
quattro facce: un gruppo di vecchi così rimbambiti che non c’è manco
gusto a parlarci assieme.
Non l'avete mai letto e intendete cominciare? L'avete letto ma vi è venuto un inspiegabile desiderio di rifarlo? Bravi!
Già che ci siete, se qualche link tra un capitolo a l'altro non dovesse funzionare, vi dispiacerebbe lasciarmi un messaggio di avvertimento?
Così mi evito la scocciatura di ricontrollarli tutti. Grazie.
Sono una blogger pigra e approfittatrice? Sì, lo sono.
NdA: Buona lettura!
Prosegue il doppio calendario dell'avvento pagano più disorganizzato di sempre!
Oggi, 28 dicembre, esce il post del 26.
Quando l'immagine si sposa perfettamente con le parole.
Il link alla pagina ufficiale è
qui.
Sarebbe dovuto uscire ieri ma, meglio tardi che mai, ecco oggi a voi il post dell'avvento numero 5.
A cavallo tra il 2013 e il 2014 mi dedicai a un progetto giornaliero che, con grande originalità, chiamai appunto "Il Mio Progetto".
Trecentosessantacinque post. Uno per ogni giorno dell'anno. Dal 18 aprile 2013 al 17 aprile 2014.
Oggi vi ripropongo la chiusura di quella mia piccola impresa. Didascalica anzi che no.
17 Aprile
Sono Rossana Rotolo e oggi concludo Il Mio Progetto.
Nel caso ve la siate persa: ecco la pagina
Ufficiale, dove potete trovare ispirazione, origine e svolgimento di quella mia "avventura" lunga un anno.
La scorsa estate, nell'elegante parco della Tesoriera, incontrammo un professore. Un Signore. Un Maestro dai modi impeccabili.
Ci parlò della sua passione: la botanica.
Le piante non furono mai così affascinanti come quel pomeriggio di qualche mese fa.
Il
link alla pagina di facebook.
Natale e Santo Stefano sono state giornate di festa anche per Radio Cole. Il computer è rimasto spento e gli aggiornamenti sono stati rimandati.
E' vero che avrei dovuto mantenere l'impegno del calendario dell'avvento pagano, ma non ho avuto voglia di fare tutto di corsa. Tanto sarà stata festa pure per voi, no? E sono sicura che avrete avuto tutti qualcosa di meglio da fare che leggere il mio blog.
Comunque sia, oggi si torna in pista e si recupera.
Avrei dovuto pubblicare questo post il 25. Ed il caso vuole che sia una delle cose meno natalizie e politicamente corrette che io abbia scritto in quest'ultimo anno.
Un racconto. Che, per la cronaca, io amo ancora moltissimo. E, vi assicuro, io non amo tutto ciò che scrivo, soprattutto quando lo rileggo a distanza di tempo.
Ma il fascino delle gesta del " vecchio docente universitario, senza cattedra e senza pensione" rimane ancora immutato per me.
Datato 2 aprile 2014, oggi vi ripropongo
"Il Professore"
Era giunta finalmente la primavera.
Il sole illuminava la città dal centro di un perfetto cielo color carta da zucchero.
Il Professore avanzava lungo il marciapiede, portando con sé solo un
sorriso aperto da un orecchio all'altro. Procedeva a passo tanto
spedito, che le falde del lungo impermeabile faticavano a coprire gli
ossuti polpacci.
Ossuti, ignudi, pallidi e glabri.
(Continua...)
Questa vigilia di Natale la dedico a quel signore pugliese arrivato a Torino cinquant'anni fa.
Lo incontrammo davanti a Palazzo Reale.
Elegante e colto. Ci conquistò.
Il
link.