Franca è una donna normale di 64 anni, nata ad Alcamo il 9 gennaio del 1947.
Una donna con un passato difficile, combattuto e sconfitto grazie ad una volontà fuori dal comune e ad una famiglia straordinaria alle spalle.
Una donna con un presente sereno e normalissimo che si sorprende ogni volta che la sua storia torna d'attualità e che qualcuno parla di lei come di un'eroina, un simbolo.
Franca aveva solo 17 anni quando il destino le riservò il trattamento barbaro che in quei tempi riservava a molte giovani donne italiane. Venne rapita dal suo corteggiatore respinto.
Rapita e tenuta ostaggio per una settimana.
Rapita e violentata.
In quell'Italia così lontana eppure vicinissima questa era un'usanza socialmente e penalmente accettata. La donna non ti voleva? Tu la rapivi, la stupravi e poi lei era costretta a sposarti. Il matrimonio cancellava il reato del carnefice e la vergogna della vittima.
Colpa e vergogna, perché se non eri più vergine eri disonorata. Sporca. Intoccabile.
Franca disse no. Disse no al suo violentatore. Forte di un grande carattere, e dell'appoggio incondizionato della propria famiglia e del legittimo fidanzato.
Franca è stata ed è una donna straordinaria, circondata da uomini straordinari, che l'hanno sostenuta contro le minacce e il dileggio. Il "cornuto" ha sopportato le risate di scherno dei paesani. Il padre della svergognata ha visto andare letteralmente in fumo una vita di lavoro ma non ha ceduto di un passo.
La vicenda si concluse con un matrimonio, quello tra Franca ed il suo legittimo fidanzato, ed una condanna a 12 anni di carcere per il suo stupratore.
Perché vi ho raccontato la storia di Franca Viola?
Forse perché oggi, 25 novembre, è la giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
Forse per le storie che arrivano dall'Egitto in questi giorni. Una su tutte, ma non l'unica, quella di Mona.
Forse perché il padre di Franca Viola, povero ed ignorante ma dignitoso e intelligente, avrebbe ancora così tanto da insegnare a tutti noi.
O forse semplicemente perché questa vicenda mi emoziona ogni volta che ci penso ed era da molto che volevo condividerla con voi.
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