Il metodo della Bomba Atomica

Il libro sul MIO terrazzino
Poche settimane fa sono andata alla presentazione di un libro. Un'opera prima.
Una presentazione all'aperto in uno dei tanti viali alberati di Torino. Dove l'aria era fresca e le endorfine da inizio estate abbondanti.
Una presentazione di cui sono venuta a conoscenza all'ultimo minuto. Ho letto il titolo del libro, "Il metodo della Bomba Atomica", e il nome dell'autrice, Noemi Cuffia. E mi sono detta: "bello", prima, e "la conosco", poi.

Sì, perché io Noemi Cuffia la conosco. Sul web e di persona.
Sul web la conosceranno anche in parecchi di voi, dato che si tratta della blogger Tazzina di caffè.
Di persona la conobbi quasi un anno fa. Ad un'altra presentazione. Ma da quella volta non ci siamo più incontrate. E' rimasta una di quelle conoscenze alla lontana, che dalla rete passano alla realtà, lasciandoti una sensazione piacevole e di originale familiarità.

Avevo letto che il suo libro stava avendo un discreto successo. Ero curiosa.
E poi lei mi aveva fatto un'ottima impressione la prima volta che l'avevo vista. Una timida chiacchierona. Una che non ha difficoltà a parlare in pubblico dei libri. E non perché adori il suono della propria voce, ma perché ama leggere e condividere con entusiasmo questa sua passione.

Quindi sono andata alla presentazione. Mi sono seduta in prima fila. E ho ascoltato avidamente il gradevole scambio di battute tra l'autrice, la Cuffia appunto, e la presentatrice dell'evento, Sara Bauducco.
Presentazione riuscita. Libro acquistato e letto.
Letto rapidamente e con crescente sorpresa.

Noemi Cuffia ha una vocina sottile sottile. Come le sue dita, pallide e lunghe. Capelli neri ed una grazia innata.
La storia che ha deciso di raccontare è fatta di amore e morte, sangue e follia, tormento ma nessuna estasi.

L'aggraziata Cuffia ha scritto un libro che gronda dolore. Non stucchevole, melensa, sofferenza amorosa. Dolore mentale, fisico, distruttivo, annientante.
Il dolore di Umberto. Celeste. E Leone.
Personaggi che corrono, crescono, invecchiano. Ma, infondo, sembrano non cambiare mai. Come incastrati in una realtà immutabile destinata a consumarli.
Celeste e Leone, una coppia fin dall'infanzia.
Umberto, l'elemento di disturbo. Il sesso e la morte.

Il Metodo di Noemi Cuffia è il metodo della grazia e della gentilezza. Con grazia e gentilezza lei ti fa intuire la turpitudine, ti fa conoscere il degrado, ti accompagna a visitare la follia.
Ad ogni pagina cresce il senso di disagio, un disagio che ti avvince e ti trascina fino a voler scoprire la fine della storia, il fondo del pozzo.

Non vi racconto la trama del libro. Non è mia abitudine farlo. Ma vi consiglio di leggerlo. Poiché ha clamorosamente superato ogni mia aspettativa, rivelandosi un'opera prima di livello raro. Un romanzo scritto con talento e mestiere.
Un romanzo da leggere.

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