Accadde al Residence, ultima parte


Il dottor Rossi andava avanti e indietro per la propria stanza: "Accidenti a quella cretina! Mi ha fatto perdere un casino di tempo! Lo sapevo, avrei dovuto chiamare la tizia divorziata con due figli, un poco stagionata ma almeno non avrebbe fatto tutte queste storie. E invece sta zoccoletta mi si è messa a fare la Madonnina infilzata!" 

"E quindi tu saresti un'esperta di serpenti?" chiese Alan ad Alida. 
"Beh, diciamo di sì. Anche se il vero talento era mio zio. Io, però, non per vantarmi, ho sempre avuto un certo particolare feeling coi pitoni" 
"Scherzi?" 
"No, non scherzo affatto, e guai a voi se ve ne uscite con qualche battuta idiota!" 
"No è che noi avremmo un problemino, una sciocchezza, ma tu potresti forse, nel caso, dimostrando grande generosità, esserci d'aiuto..." 

"Una notte già pagata e sto qua da solo come un cretino, ma è l'ultima volta che mi faccio fregare! È uno schifo, la gente non ha più voglia di lavorare! Hanno perso tutti lo spirito di sacrificio!" 

"Un pitone? Ne siete sicuri?" 
"Sì, l'abbiamo visto" 
"Era per questo che eri conciato in quel modo?" 
"Sì" rispose imbarazzato Ivan. 
Alida trattenne il respiro, serrò le labbra e, miracolosamente, riuscì a non scoppiare a ridere. 
"Beh, io una mano ve la darei anche, ma solo in cambio di un piccolo piacere" 

"Soldi buttati per una cretina. E com'è scappata. Di cosa aveva paura? Quel mezzo cesso, neanche se lo meritava un tipo come me" continuò a brontolare il dottor Rossi, prima di togliersi i vestiti, piegarli ordinatamente, e infilarsi sotto la doccia. 

"Non ci posso credere: ti sono bastati la federa di un cuscino, il bastone di una scopa e due minuti dentro quella stanza. Non ti sei neanche spettinata!" si stupì Alex. 
"Wow sei un vero talento!" si complimentò Ivan. 
"Grazie, ma adesso mantenete la promessa" chiese Alida con un mezzo sorriso che sapeva di lucida determinazione.

Il dottor Rossi da sotto la doccia non sentì nulla. 

Non sentì i tre che confabulavano al di là della sua porta. 
"Stacchiamo la luce!" 
"Non se ne parla proprio" 
"Aspettiamo che vada a dormire" 
"Ma sono solo le 7" 
"Shhhhh silenzio. Non sentite?" 
"Cosa?" 
"L'acqua. E' sotto la doccia. Vado" 
"Aspetta!" 
Alida scivolò dentro. Silenziosa e rapida raggiunse la porta del bagno, l'aprì appena, appoggiò la federa a terra e, veloce com'era venuta, uscì dalla stanza e si mise in attesa in corridoio. 

Uno. 
Due. 
Tre. 
Tre secondi dopo, e un nudo, bagnato e urlante dottor Rossi si precipitò fuori dalla doccia, uscì dalla stanza, corse lungo il corridoio, si scapicollò giù per le scale, attraversò l'atrio, raggiunse il marciapiede e... 
"Frena!" urlò l'appuntato Cazzaniga. E la volante inchiodo' poco prima dell'impatto. 
"Capo?" 
"Sì?" 
"Che ci fa un uomo nudo in mezzo alla strada?" 
"Non lo so, ma accidenti quant'è brutto!" 

 Fine. 
  

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