Pancrazia al Salone: Il Principe Tigre


La letteratura per l'infanzia è patrimonio dell'umanità. Pur cambiata ed edulcorata negli ultimi anni (perché altrimenti i bambini s'impressionano) rimane una forma d'arte, comunicazione e racconto d'incredibile potenza. Da piccolina mi sono nutrita di favole a colazione, pranzo e cena. Quelle classiche ma anche e, soprattutto, quelle meno conosciute da noi, provenienti dai quattro angoli del globo. Qualcuna tra queste non passerebbe la "censura" attuale forse, censura dei genitori mica degli editori, ma i miei, ringraziando il cielo, sono di un'altra generazione e non hanno mai temuto che fossi troppo impressionabile.

I bambini e i loro libri hanno sempre avuto una grande importanza e un grande spazio all'interno del Salone ed è per questo che ieri, dovendo scegliere un evento da seguire, non ho avuto dubbio alcuno: Abbracci di parole e figure. Una chiacchierata tra Eros Miari – esperto di libri per ragazzi e promozione della lettura – e Bernard Friot, intervallata dagli interventi di Huck Scarry e Chen Jiang Hong.

"Ai bambini sono mancati gli abbracci degli amici" inizia Miari. "Per questo motivo abbiamo invitato persone che abbracciano i bambini con le loro storie e con le loro illustrazioni".

L'autore francese Berbard Friot, se non ci fosse stata l'emergenza, in questi giorni sarebbe stato al Lingotto a leggere le poesie di Gianni Rodari. E, così, in diretta da Bordeaux recita

“Ho visto una formica
 in un giorno freddo e triste
donare alla cicala
metà delle sue provviste.
Tutto cambia:
le nuvole, le favole, le persone …
La formica si fa generosa …
È una rivoluzione.”

Parole del poeta romano che ben si sposano con la speranza di questi giorni, in cui la gente si abbraccia senza potersi abbracciare.

Tra gli ultimi libri di Friot pubblicati in Italia ci sono Storie di calzini e di altri oggetti chiacchieroni, edito da Il CastoroUn anno di poesia, edito da Lapis; e Il fiore del signor Moggi edito da Fatatrac. L'ultimo, tra l'altro, è il primo libro che l'autore ha scritto direttamente in italiano. "Hai meno parole a disposizione quando scrivi in una lingua non tua" spiega Friot. "Quindi devi trovare il modo di dire il più possibile con meno. Una situazione che conosce anche il bambino. Una limitazione che aiuta a concentrare la narrazione".

Il primo ospite dell'evento è Huck Scarry, illustratore statunitense, unico figlio del famosissimo Richard McClure Scarry. E proprio in onore di cotanto padre, Huck regala al Salone 10 minuti di pura delizia con un tutorial per i bambini, in modo che imparino a costruire a casa, con pochi oggetti, un proprio Zigo-Zago personale. Impossibile non amare lui, il padre e il vermetto con il cappello da tirolese!

Infine, la scena la ruba l'affascinante autore cinese Chen Jiang Hong in diretta da Parigi, che parla direttamente ai bambini, mandandogli saluti, affetto, chiedendo loro di proteggersi e sopravvivere. Poi, dopo aver mostrato le sue splendide illustrazioni, legge un brano tratto dal suo libro Il Principe Tigre, edito da Babalibri. Una storia cupa e bellissima, che parla di dolore, vendetta e morte. Ma dopo il buio ci sarà sicuramente la luce. Una storia come quelle che leggevo io, insomma. E, infatti, alla fine ho gli occhi lucidi davanti allo schermo, e una gran voglia di comprarmi una copia del libro, e chi se ne frega se l'età consigliata è 5 anni!

Sono stati tutti splendidi interventi, artisti dalla capacità infinita e il cuore grande. Tutti distanti sono stati capaci, con gli adulti ma soprattutto con i bambini che seguivano in diretta, di creare un momento di unione e collettività. Anche questa volta mi tocca dire: grazie Salone!

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