Vacanze Romane (1/5)

Roma dal Vittoriano

Questa è la quarta volta che vengo a Roma. 

Era febbraio del 2000 quando, finita la sessione invernale di esami, due compagne di università ed io salimmo sul treno che di notte andava verso la capitale. Non eravamo ancora a porta Susa che una delle due tirò fuori la cartina di Roma e ci disegnò sopra due linee perpendicolari. "Ecco, ho diviso la città in 4 zone. Quattro zone per quattro giorni", disse soddisfatta, insensibile tanto ai nostri sguardi allibiti quanto alla grandezza della città. 

Alla fine dei 4 giorni, sul treno di ritorno, eravamo più morte che vive e anche la nostra amicizia, a dire il vero, non stava benissimo. 

Più o meno tre anni dopo ci tornai con FidanzatoTedesco. Era l'inizio di agosto e a spasso sul Palatino sotto il sole cocente vidi la Madonna, o almeno così mi parve. Per salvare i miei pochi neuroni non ancora stracotti mi comprai un adorabile cappellino bianco. Da pescatore. 
Ero così caruccia e all'ultima moda che FidanzatoTedesco iniziò a camminarmi due metri dietro. "Io non konosko te", diceva. Avete letto bene: un tedesco coi sandali criticava il mio di look, frutto di una scelta di sopravvivenza. E, infatti, è da mo' che è diventato ExFidanzatoTedesco. 

Una decina di anni dopo andai a godermi semifinali e finali di tennis al Foro Italico. Non ebbi nessuna apparizione mariana ma, in compenso, una ispanica. Vidi Nadal sulla terra rossa. Un alieno. Un banale essere umano non poteva giocare così. 

Quest'anno sono tornata con mio marito. Non facevamo una vera vacanza come piace a noi dai tempi del viaggio di nozze, nel 2019. A distanza di due anni io sono carica a pallettoni, immune al caldo e ai km. Marito ansima e ripete "Eravamo più giovani allora". 
"Sono passati solo due anni" 
"Sì ma gli anni di pandemia valgono come quelli dei cani".

Vacanze Romane 2, 3, 4, 5.



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