In queste ultime settimane Nella Rete, e non, si è parlato molto di una campagna virale contro lo sfruttamento del lavoro creativo.
Una campagna che io giudico sacrosanta, oltre che estremamente efficace.
E chi c'è dietro questo ottimo lavoro?
Ma sempre loro: i miei amati! Quelli del collettivo
Zero.
Gli stessi di Erasmus 24_7, il documentario che celebra e racconta l'esperienza di studio all'estero per antonomasia. Non ricordate? Ve ne avevo già parlato
qua e anche
qua.
Noi freelance della creatività abbiamo scelto una via non facile, l'abbiamo fatto spinti da entusiasmo e passione. Quando uno intraprende questa strada sa che l'attenderanno difficoltà, orari di lavoro assurdi e qualche delusione. Lo sa, ma lo fa comunque, perché crede ne valga la pena.
Ciò, ovviamente, non giustifica in alcun modo l'atteggiamento di molti datori di lavoro o clienti che, al momento della proposta o in alcuni casi addirittura a progetto concluso, cercano di liquidarci con espressioni del tipo "per questo progetto non c'è budget" oppure "ti offro una grande occasione di visibilità, mi dovresti pure ringraziare".
Noi lavoriamo e questi non ci pagano. Noi lavoriamo e questi ci offrono cifre ridicole.
Perché in fondo pensano che a fare queste cose siano buoni tutti.
"Che ci vorrà mai a scrivere, Pancra'?"
"Che ci vorrà? E allora la prossima volta fattelo da solo!"
Per fortuna ci hanno pensato i miei beniamini a sollevare l'attenzione su questo problema. E l'hanno fatto com'è nel loro stile: con intelligenza, professionalità e tanta ironia.
Loro lavorano bene e sembrano anche divertirsi molto nel farlo. E no, questa non è una scusa valida per non pagarli.
I video sono 3 e li potete trovare
qua.
Io ho scelto di proporvi questo