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Ciao, 
tu lo sai chi è Giorgio Strehler? 

In questi giorni se n’è parlato molto, quindi ho pensato di fare un breve post per incuriosirti un po’. Farti capire qualcosa sul personaggio, se ancora non lo conosci, e quindi invogliarti a saperne di più. 

Giorgio Strehler
nasce a Trieste (14 agosto 1921) e muore a Lugano (25 dicembre 1997), ma la sua figura è strettamente legata alla città di Milano. 

È un regista teatrale e un direttore artistico e nel 1947, insieme a Paolo Grassi e Nina Vinchi, fonda il Piccolo Teatro di Milano che, a gestione municipale, è il primo teatro pubblico e il primo teatro stabile d’Italia. 

Il Piccolo Teatro nasce per essere un “teatro d’arte per tutti”. 
Cosa significa? 
Significa che nel preparare il cartellone non ci si preoccupa di fare cassa e richiamare il pubblico solo con l’intrattenimento ma l’obiettivo è portare l’arte, l’arte teatrale, l’arte di alto livello a tutti. 
Come si ottiene questo obiettivo? 
Facendo una politica di prezzi calmierati, in modo che tutti (o quasi) si possano permettere di andare a teatro. 

Questa fu una vera e propria rivoluzione di carattere sociale, culturale e teatrale che da Milano si diffuse nel resto della penisola. Attualmente in Italia ci sono circa 17 Teatri Stabili. 

Per questo (e per altri motivi che non tratterò oggi) la figura di Giorgio Strehler è così importante.

Sarebbe il caso di studiarla nelle scuole? 
Sì. 
Succederà a breve? 
Non credo proprio. 

Però se questo mio breve testo ti ha incuriosito e, a questo punto, vorresti saperne di più, ti consiglio un documentario presente su RaiPlay: “Strehler: com’è la notte”. 

Buona visione!


Tre suggerimenti per questo mese: uno da nerd, uno carico di stupidera ed infine uno bellissimo tutto piemontese. Siete pronti?

Se amate Star Wars, idolatrate Baby Yoda e siete abbastanza fortunati da avere il cellulare giusto, la LucasFilm, in collaborazione con Google, vi regala The Mandalorian AR Experience su Google Play, un giochino di realtà aumentata tutto dedicato a The Mandalorian, appunto. Potrete vedere Baby Yoda seduto sul vostro salotto o il Mandaloriano che si fa la doccia nel vostro bagno. Vi basterà scaricare l'app a questo link. Divertiteti anche per me voi che potete, io non ho il cellulare giusto...

Su Netflix trovate, invece, We are the Champion, una folla serie televisiva, un po' documentario un po' Real Time TV. In ogni episodio viene raccontata una mitica sfida che avviene in un qualche angolo del mondo occidentale: dai mangiatori di peperoncini piccanti negli Stati Uniti ai cani ballerini in Italia. Una scemenza dopo l'altra, con quella capacità di ipnosi sullo spettatore tipica dell'incidente in autostrada. Solo un episodio, a modo suo, si salva, il primo. Solo una tradizione, per quanto folle, è veramente irresistibile, la corsa dietro il formaggio della collina dei Cooper, in Inghilterra. L'inglesissima Cheesrolling in cui uomini e donne britannici, a diversi stadi di ubriacatura, si buttano giù per una collina, sbatacchiando come bambole di pezza da un dosso all'altro. Tu li guardi, mentre tutti esaltati rincorrono una forma di formaggio, pensi alla Regina Vittoria, all'Impero e ti fai delle grasse risate. Consiglio di accompagnare la visione con un boccale di birra e una forma di formaggio, of course.

Per finire, un consiglio preziosissimo che però è destinato solo ai piemontesi, che gli altri mi perdonino.
È partito il primo dicembre il progetto speciale Segnale d'Allarme – Smart Watching. 
Di che si tratta? Ve lo spiego partendo dall'inizio.
Segnale d’allarme è la trasposizione in realtà virtuale de La mia Battaglia, un’opera – portata in scena da Elio Germano – che parla alla e della nostra epoca. Un film fatto per essere fruibile nelle sale con l'utilizzo di visori AR che permettono una visione immersiva.
Ora che le sale sono chiuse lo spettacolo non si arrende e, caparbio, decide di arrivare direttamente a casa, con lo Smart Watching, appunto. 
Gi spettatori potranno vederlo in tv direttamente dal divano di casa propria. E i visori? Quelli possono essere ritirati presso alcune librerie di Torino e del Piemonte, il cui elenco trovate a questo link.
In particolare, per le date dal 7 al 12 dicembre trovate costi e spiegazioni dettagliate qui.

Per questo 2020 è tutto, i prossimi consigli saranno datati 2021.

Magari avete tutti il giardino o il terrazzo, e passerete questi giorni di festa a far grigliate. Io ve lo auguro. Ma, nel caso, siate messi come me e l'unica possibilità di prendere un poco d'aria siano due balconcini e lo spartitraffico dove fate pisciare il cane, eccovi qualche appuntamento speciale per rendere ancora più speciali questi giorni surreali.

Oggi, dalle ore 14 (ora di Londra), quindi le 15 da noi, potrete vedere online la prima inglese del musical Pride and Prejudice, Orgoglio e Pregiudizio. Direttamente dal vostro divano come a Londra. Preparate le crinoline che ora Mr Darcy canta pure!
https://www.facebook.com/whatsonstage.

Domenica, alle 17, Casa Fools offre un varietà teatrale via Streaming. Cos'è Casa Fools? (Ve ne parlai qui >> www.torinoggi.it/) Una realtà teatrale torinese che abbina alla professionalità, tanto cuore e altrettanto cervello. Una coscienza civile, la voglia di coinvolgere il territorio e, ora, anche la rete. Perché con la quarantena siamo tutti a casa nostra ma apparteniamo a un'unica grande realtà.  Mettetevi la sveglia alle 16:50 e a Pasqua andate a Teatro!
https://www.facebook.com/casafools/.

Lunedì, o oggi, o domani, o qualsiasi altro giorno della settimana, vi consiglio di vedere una nuova serie su Netflix. Non temete non si tratta di 30 episodi a stagione per 20 stagioni ma di una stagione sola e di quattro episodi. La narrazione, romanzata, di una fuga reale da New York a Berlino: Unorthodox.
Siamo ai giorni nostri e un'ebrea ortodossa, di una comunità americana, scappa da una realtà oppressiva per cercare la propria libertà in Germania.
Strano delle volte il destino, imprevedibili  i percorsi della storia. Da luogo di origine di uno dei più grandi mali di sempre, la capitale tedesca è diventata da anni melting pot e spazio dove esprimere il proprio essere senza giudizio. Luogo ideale per un'ebrea in fuga. Chi l'avrebbe mai detto.
Con Unorthodox conoscerete il mondo misterioso e a tratti inquietante della comunità chassidica e vedrete parecchi scorci di Berlino. Che ne vale sempre la pena!

Buone feste, buona quarantena, teniamo la mente sveglia e i cuori aperti!




Poco tempo fa sono andata a vedere: "Donne (S)comode", una conferenza spettacolo sulle mestruazioni. Ebbene sì, avete letto bene, proprio quelle.
All’alba della primavera del 2018, in una società moderna e aperta, molti sono i tabù ormai caduti. Molti ma non tutti. Infatti, qualunque sia il modo in cui le si chiami: “il Marchese” , “il ciclo” o il più frequente “le mie cose”, le mestruazioni femminili restano ancora un argomento trattato con vergogna da molte donne e con fastidio da quasi tutti gli uomini. 
Qualsiasi tabù resta saldo nell’ignoranza, mentre si arrende naturalmente di fronte alla conoscenza. Ed è da questo principio che nasce l’idea dell’attrice Patrizia Besantini che, con le informazioni dell’ostetrica Paola Maria Lussoglio prima e la penna felice di Annalisa Arione dopo, ha scritto e messo in scena uno spettacolo dedicato proprio alla fisiologica ciclicità della donna.
Continua sul sito di TorinOggi...


La finale è stata vinta dai Due x Uno Cinque. Trionfalmente.
Bravi, elastici, divertenti, ci hanno raccontato la Divina Commedia e i Promessi Sposi lasciandoci senza parole.
Davide Fontana e Manuele Laghi, gli altri due finalisti, hanno forse patito di più l'ansia da verdetto e sono apparsi entrambi appannati rispetto alle serate eliminatorie. Ma il livello generale delle esibizioni è stato comunque molto alto. E un posto (o più di uno) nel prossimo calendario di OffStage se lo sono guadagnati tutti e tre.

Una menzione speciale va poi agli ospiti: i Bella Domanda.
Vecchia conoscenza della rassegna, diventano ogni giorno più bravi e più belli. Prima o poi la fama li travolgerà, col conseguente afflusso esagerato di denaro. Ed essi, generosi quasi quanto sexi, ci ospiteranno tutti in un mega ranch tra le risaie vercellesi.

In attesa di realizzare il mio sogno da Mangano-mondina, approfitto di questo micropost per salutare e ringraziare, meglio tardi che mai, il triumvirato che dirige, governa, e nutre questo meraviglioso talent: Nathalie, Elena e Francesca.
La prima mi ha accolta in squadra ancora prima di conoscermi.
La seconda è il mio migliore sponsor.
La terza mi ha insegnato il rossetto rosso e il mascara notte.
Grazie e a presto.

(*)Foto di Daniele Robotti.
Io Facce da Palco lo amo e voi lo sapete.
Lo amo perché l'ho visto quasi nascere e, soprattutto, crescere. Perché è entrato nella mia vita per caso e ha cambiato molte cose, in meglio. Perché ci è rimasto a lungo, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia.

Io Facce da Palco lo amo.
Perché ho visto passare e ho conosciuto tanti artisti, alcuni così così, alcuni bravi, alcuni bravissimi. E, quando mi capita di ritrovarli davanti a una birra, in un teatro, al cinema o in tv, mi emoziono sempre e dico ad alta voce "Quello ha fatto Facce da Palco!", come la più molesta orgogliosa delle zie.

Io Facce da Palco lo amo perché ho cominciato come blogger e poi sono addirittura diventata giurata. Perché mi ha dato la possibilità di trasformare un'idea, una passione, uno spunto, in un lavoro.

Io facce da Palco lo amo perché negli anni si sono susseguiti presentatori, valletti, fotografi e tecnici. Un sacco di bella gente ma proprio bella bella. Per non parlare di Nat, Elena e Francesca che meriterebbero un post a parte. E non è detto che non lo scriva.

Io Facce da Palco lo amo e anche quest'anno non mi sono persa una serata ma, purtroppo, ho perso per strada le cronache, perché il tempo è stato poco e di scrivere cose brevi raffazzonate e povere di spirito non me la sono proprio sentita. Perché Facce merita solo il mio meglio.

Stasera ci sarà la finale e io sono già emozionata. Clownerie, cabaret e teatro. Davide Fontana, Manuele Laghi e i Due per Uno Cinque. Bravi e divertenti, tutti. Altissimo livello.

Sono stata carente per troppo tempo, ma non lo sarò in occasione della finale. Stay tuned, che se non potete venire al Blah Blah, verrete comunque adeguatamente informati tramite  Facebook.
Che il dio degli smartphone, dello streaming e dei Giga mi assista!
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