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Ieri, durante un viaggio in macchina, l'autoradio mi ha regalato un'emozione inaspettata: Luka di Suzanne Vega. 

Erano anni che non sentivo questa canzone, un brano toccante e bellissimo. 

Secondo le numerose interviste che la Vega ha rilasciato al riguardo, Luka è un ragazzino realmente esistito, un suo vicino di casa che l'aveva colpita, essendole sembrato solo e diverso da tutti gli altri. 

Il brano non narra la vera storia del ragazzo, ma è un omaggio a tutti coloro che si trovano in situazioni famigliari difficili, senza che nessuno dia loro aiuto. 

Luka 
My name is Luka 
I live on the second floor 
I live upstairs from you 
Yes, I think you've seen me before 
If you hear something late at night 
Some kind of trouble 
Some kind of fight 

Just don't ask me what it was 
Just don't ask me what it was 
Just don't ask me what it was 

I think it's 'cause I'm clumsy 
I try not to talk too loud 
Maybe it's because I'm crazy 
I try not to act too proud 
They only hit until you cry 
And after that you don't ask why 

You just don't argue anymore 
You just don't argue anymore 
You just don't argue anymore 

Yes I think I'm okay 
I walked into the door again 
Well, if you ask that's what I'll say 
And it's not your business anyway 
I guess I'd like to be alone 
With nothing broken, nothing thrown 

Just don't ask me how I am 
Just don't ask me how I am 
Just don't ask me how I am 

Tratta dall'album "Solitude Standing" del 1987. Riascoltatela, ne vale la pena.... https://youtu.be/VZt7J0iaUD0

Approfitto di questo post per ricordarvi il sito del telefono azzurro, fateci un giretto.

Per il mio primo post sulla televisione, ho scelto di parlare di un telefilm che mi piace moltissimo: Cold case,una serie televisiva statunitense in onda sulla CBS.
In Italia viene trasmessa da RaiDue, tutti i sabati alle 21.

I protagonisti si occupano di risolvere i delitti rimasti per anni irrisolti (in inglese "cold case"), dando vita ad indagini sempre a cavallo tra passato e presente.
L'idea originale permette che ad ogni puntata vi sia un nuovo scenario: l'omicidio di turno può essere stato commesso negli anni '50 o solo agli inizi del 2000, e così ci possiamo trovare di fronte all'America del dopoguerra, con i problemi di integrazione razziale, a quella del Vietnam, con i drammi dei veterani, a quella degli anni '70 con la violenza dei ghetti e via dicendo.

La fotografia è ottima ed è eccellente la scelta di distinguere i flashback dal presente grazie a delle immagini più sgranate, dove i colori scuri predominano.
La colonna sonora è ricercata e non funge mai solo da sottofondo, con un utilizzo più simile a quello del cinema americano, che delle serie televisive

I personaggi fissi della serie sono: la detective Lilly Rush (Kathryn Morris), il suo collega Scotty Valens (Danny Pino),il loro capo, il tenente John Stillmann (John Finn), ed ancora Nick Vera (Jeremy Ratchford) e Will Jeffries (Thom Barry).

Tra i produttori della serie vi è anche Jerry Bruckheimer, la cui presenza è garanzia di qualità.

(foto tratta dal sito della CBS)

Ieri sera alla trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa" era ospite, come tutte le domeniche, Luciana Littizzetto.
Questa volta ha preso di mira la passione tutta italiana per la cronaca nera.
"Una disgrazia non è una notizia!"....parole che io condivido appieno!
Dipenderà dalla nostra antica passione per il melodramma, ma sembra che nel nostro paese ci sia un piacere tutto particolare nel sentir parlare di assassini, stupratori e via dicendo, con abbondanza di particolari truculenti.
La mitica Luciana ha concluso con un :"Caini di tutto il mondo unitevi!!!Per almeno tre anni fate i bravi,....., così ci libereremo di Bruno Vespa"....come darle torto!

(foto tratta dal sito de "La Repubblica" )
Non avevo mai letto un libro di Sveva Casati Modignani e non avevo nessuna intenzione di farlo, ma la mia solerte sorellina ha deciso di prestarmi Rosso corallo annunciando:"Leggilo! Secondo me ti piacerà!"

Io l'ho letto, ma non mi è piaciuto.

Il libro narra le vicende di una famiglia, attraverso la storia del nostro paese dal dopoguerra a tangentopoli.
L'Italia degli anni del terrorismo e degli scontri sociali è struggente, ma i protagonisti fanno acqua da tutte le parti.
Gli unici due personaggi che si salvano sono i genitori. Un padre comunista, dedito alla lotta operaia, ma non violento e sempre allegro. Una madre musona e perennemente insoddisfatta, che ama più il marito dei propri figli.
Questi ultimi, invece, sono un'accozzaglia di clichè letterari e luoghi comuni.
La primogenita, Liliana, tanto perfetta da essere insopportabile! Bella, intelligente, che partendo dal basso fa una carriera da far gridare al miracolo!Integerrima e gelida, incapace di amare veramente, presa com'è da se stessa.
Il secondo, Giuseppe, omosessuale, che, come vogliono i più banali pregiudizi al riguardo, è incredibilmente creativo e finisce col diventare uno stilista di successo. Già, perchè se sei gay devi essere creativo e magari ricco, come se non esistessero omosessuali che fanno i verdurieri!!!
Poi c'è Pucci, il cui nome è già tutto un programma, che da ragioniere diventa miliardario (come no!!!)
Infine la piccola di casa: Rosellina, vacua e sciocca, ma bellissima. Cosa farà da grande?la maestra?la parrucchiera?l'estetista?no!!!L'attrice famosa in tutto il mondo!
Peccato che non ci fosse anche un quinto figlio da far sbarcare su Marte ed un sesto per il posto di imperatore dell'universo!

Un libro terribilmente prevedibile e banale. In assoluto uno dei romanzi peggiori che abbia mai letto.

Se volete trascorrere due ore in allegria, vi consiglio l'ultima fatica di Ficarra e Picone: "Il 7 e l'8".
Non sarà il film del secolo e neanche quello dell'anno, ma è una pellicola godibile, mai volgare, con una bella colonna sonora tra cui spicca la pizzica di Vinicio Capossela (Il ballo di San Vito) e due protagonisti divertenti quasi come in tv.


Con incolpevole ritardo, dedico solo adesso un post alla memoria di Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Mastrogiacomo, rapito con lui e barbaramente ucciso domenica scorsa, giorno di pasqua.
Un ragazzo 23enne la cui vita è stata utilizzata come merce di scambio nel mercato dei rapporti di forza tra terroristi, governo afgano e paesi occidentali.

Avevano promesso che l'avrebbero liberato con il giornalista italiano e hanno mentito.
Avevano dato un ultimatum allo scadere del quale dicevano che l'avrebbero eliminato, ma hanno mentito nuovamente. Adjmal è stato ucciso come un cane ancora prima che l'ultimatum scadesse.

Vi ricordate ancora come erano diverse le cose prima dell'11 settembre 2001?Vi ricordate ancora quante speranze e progetti riponevamo in questo nuovo millennio? Io si e fa male sentire quel periodo ormai così lontano, come se fossero passati secoli e non solo una manciata di anni.
Una bella giornata
Il sole, la musica
Arrivare a casa stanca, voglia di un bagno, un film e un bel sonno
Aprire la porta, silenzio, tranquillità, ma c'è qualcosa nell'aria
Un presentimento, un dubbio
Le camere, tutto rovistato, tutto sotto sopra
Cos'hanno preso? Quanti ricordi si sono portati via?
L'anello per i miei 18 anni a quest'ora l'avranno già fuso, il regalo più bello dei miei genitori e ora non c'è più...
Cosa c'è per terra?la fedina di nonna...gli è caduta e non se ne sono accorti...questo pezzo di cuore non sono riusciti a togliermelo
If thou must love me, let it be for nought
except for love's sake only. Do not say
I love her for her smile, her look, her way
of speaking gently, for a trick of thought
that falls in well with mine, and certes brought
a sense of ease on such a day.
For these things in themselves, beloved, may
be changed, or change for thee,and love, so wrought,
may be unwrought so. Neither love me for
thine own dear pity's wiping my cheek dry,
a creature might forget to weep, who bore
thy comfort long, and lose thy love thereby!
But love me for love's sake, that evermore
thou may'st love on, through love's eternity.

Se vuoi amarmi,
che non sia per altro
che per amore dell'Amor soltanto.
Non dire "L'amo per il suo sorriso,
il suo sguardo,
il suo modo gentile di parlare,
per il suo modo di pensare
che si accorda al mio e che un giorno
mi resero sereno".
Mio amato, queste cose,
possono in sè mutare o mutare per te.
E così fatto un amore può sfarsi. E ancora non amarmi
perchè la tua pietà
le mie guance asciuga:
potrei scordare d’aver pianto, e tu
diventeresti odioso a ricordarlo.
Amami solo per amore dell'amore:
e mi amerai per sempre, e così sia.

Elizabeth Barrett Browning (6 marzo 1806- 29 giugno 1861)

Poetessa inglese.

Ebbe un'infanzia felice, dedicata ai cavalli ed alla sua innata passione per la letteratura.

Quand'era ancora una giovane donna la sua vita cambiò drasticamente, a causa del grave dissesto finanziario che colpì suo padre e della malattia che la debilitò per sempre, costringendola da quel momento alla parziale immobilità ed alla solitudine.

La sua anima, prigioniera di un corpo malato, produsse splendidi versi che, nel 1844 con "Poems", la resero estremamente popolare.
Il poeta Robert Browning rimase così colpito dal talento e dalla sensibilità di Elizabeth da iniziare a scriverle. Il loro rapporto epistolare ben presto si intensificò, fino a tramutarsi in una profonda storia d'amore. Come veri eroi romantici i due, osteggiati dal padre di lei, si sposarono di nascosto e fuggirono a Firenze , dove ebbero un figlio.

Il clima mite e la gioia di una famiglia propria ispirarono particolarmente Elizabeth, che compose in quel periodo le sue opere migliori, tra cui i "Sonnets from Portuguese"(1850), da cui è tratta la poesia che ho riportato.

Nel 1861 il fisico delicato della poetessa non resse ad un nuovo peggioramento ed ella, ancora giovane, morì. Venne sepolta nel cimitero degli inglesi di Firenze, dove riposa tutt'oggi.

(ps: la traduzione della poesia in italiano non è tra le più fedeli, ma è quella che io preferisco, purtroppo non ne conosco l’autore)
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