Radio cole
  • Home
  • Laboratorio di Scrittura via Newsletter
  • Adelina
  • Il Mio Progetto
(Articolo Sponsorizzato per RedBull)

La musica classica incontra la breakdance.
J.S. Bach fa volare i Flying Steps.
Passato e presente, classico e moderno, si fondono assieme nel piacere della sperimentazione e dello spettacolo.

Il Red Bull Flying Bach World Tour, per la prima volta, farà tappa anche in Italia: il 3 ottobre al Teatro della Pergola di Firenze , e il 6 e 7 ottobre al Teatro Carignano di Torino.

Torino. Toh, che interessante coincidenza!
E ne volete sapere un'altra? I Flying Steps, oltre ad essere quattro volte campioni del mondo di breakdance, sono anche berlinesi. Berlinesi.
Non c'è bisogno che io aggiunga altro, no?
Anzi, qualcosa lo aggiungo: un bel video esplicativo.

Cicciooooo c'hai da fare il 6 ottobre???


Viral video by ebuzzing

C'era una volta una splendida Regina.

Ella era bella assai, con capelli ricci di nuvola e lunghe ciglia di seta.
Ogni giorno camminava per il suo regno e si fermava a salutare tutti i sudditi: i bambini, i contadini, il maniscalco, la fornaia, ma anche gli animali come il rospo del grande stagno, la cicogna dalle unghie dipinte e persino la puzzola col musetto a punta.

Ogni giorno la sovrana camminava e parlava. Camminava, parlava e raccontava. Camminava, parlava e inventava storie sempre nuove, storie i cui protagonisti erano gli stessi abitanti del di lei felice regno.
Questi racconti però non avevano peso e, come nascevano, invece di finire sulle pagine di un libro, volavano su in cielo e presto scomparivano, senza lasciare traccia e memoria.

La Regina si crucciava, non sapeva come poter fare in mondo che i propri racconti trovassero una casa, un letto dove riposare, una dimora dove sostare.
Fu così che, per cercare una soluzione, decise di rivolgersi alla fata Numerilla. Questa l'accolse nel suo studiolo, racchiuso nel guscio di una noce, la fece accomodare sopra una poltrona dai mille cuscini e poi cercò una risposta dentro specchi magici, carte incantate e sfere di cristallo impolverate.

Alla fine si alzò in piedi e, agitando le ali dorate, disse:
"Da questo momento in poi, oh augusta maestà, le vostre storie brilleranno dentro volumi magici. Volumi nati per far sognare e divertire grandi e piccini."
Poi, dando un colpo di bacchetta recitò ad alta voce: "Firulì e firulà, la mia magia è questa qua. Firulà e Firulì la vostra partita I.V.A. eccola qui!"
Alla Regina vennero immediatamente 10 capelli d'argento ma anche una strana e contagiosa furia creativa.


Da quel giorno la sovrana scrive meravigliosi racconti su misura, li illustra con le sue manine, li fa rilegare dai folletti del bosco e consegnare ai destinatari dal postino del Regno, Uga la Tartaruga.
E, dall'altro ieri, l'instancabile Regina ha persino aperto una pagina Facebook. Questa qua.

Nell'attesa che si viva tutti felici e contenti, che ne dite di correre a visitarla?
Ciaf ciaf ciaf.

Sentite questo rumore?
Tranquilli, non è niente. Sono solo io che sguazzo nella mia pozza.
Io che, quando vengo a sapere di certe collaborazioni e progetti, mi sento contenta come una bimba a Natale e, metaforicamente ma non troppo, prendo a sguazzare felice come un ippopotamo nella propria pozza.
Mi rendo conto che l'immagine manchi di una certa poesia ma, secondo me, rende molto l'idea.

Ma qual è l'iniziativa che ha risvegliato in me tanta contentezza?  È quella di Giulio Mozzi, responsabile del blog Vibrisse, bollettino di scritture e letture.

A Giulio Mozzi è venuta un'idea deliziosa: un libro tutto fatto di ricordi d'infanzia.
Ma mica dei suoi. O meglio, non solo dei suoi. Ma anche dei vostri. Dei nostri.

Sono necessarie e sufficienti poche righe. Una scrittura semplice. Un episodio vero o verosimile, realmente avvenuto o frutto di un'antica e ormai inossidabile elaborazione.
L'obiettivo è quello di dare l'illusione che, cito direttamente da Mozzi, "questi ricordi siano di una sola persona dall’infanzia enorme, smisurata, infinita."

Ora lo capite perché sguazzo?
Vi buttate nella pozza insieme a me?
Io devo ancora scrivere il mio ricordo ma non credo che resisterò alla tentazione.

Accipicchia quanti siamo! Io sono la molestatrice sulla destra.

Spiegazioni più dettagliate del progetto le trovate direttamente qua. Per partecipare avete tempo fino al 30 settembre.

Ciaf ciaf ciaf.

"Dove credi di andare? Sei in mezzo al nulla"
"Allora mi aggrapperò al bordo di qualcosa" 
Driving lessons

Mattina, pomeriggio e sera.
A pasto e fuori pasto.
Tramezzini, panini, pizzette, patatine, cioccolatini, caramelle, torte, brioche, una coscia di pollo della sera prima, il riso freddo avanzato dal pranzo, la pizza gommosa della suocera.

Mangiava.
Mangiava tutto.
E più faceva schifo e più mangiava.
Si riempiva la pancia ma le papille non cantavano e lo stomaco non gorgheggiava.

Prima o poi sarebbe stato talmente grosso da non potersi più alzare.
E da quel momento la sua vita sarebbe stata finalmente perfetta.  Perfetta.
"Poverino, sta tanto male", "Deve avere una qualche disfunzione", "Chissà quanto soffre", avrebbero detto tutti.

Lui non avrebbe sofferto ma goduto.
Goduto del risultato ottenuto con tanto lavoro di mascelle.
Un alibi per non vivere. Per non dover affrontare la mediocrità dell'esistenza, la grandezza delle sconfitte, la quantità degli infiniti fallimenti.

Nessuno gli avrebbe chiesto più niente. Né il capo stronzo al lavoro. Né la sua algida moglie. Né la focosa amante. Né i figli e neanche il cane. Quella fastidiosa bestia che, ogni mattina all'alba ed ogni sera prima di coricarsi, lo aspettava davanti alla porta con il guinzaglio stretto in bocca e gli occhi colmi di amore ed aspettative.

Aspettative.
Lui non avrebbe più risposto a nessuna aspettativa.
Ma perché fermarsi allora?
Avrebbe continuato. Morso dopo morso, boccone dopo boccone, avrebbe masticato ed inghiottito, masticato ed inghiottito, masticato ed inghiottito, fino a sentire quel leggero scricchiolio delle ossa, fino a riconoscere l'estrema tensione della pelle, fino allo scoppio liberatorio e definitivo.
Non sono una grande fan dei Coldplay. Non lo sono mai stata.
Ma "Viva la vida" ha su di me un effetto calmante e quasi mistico.

Il testo, a prescindere dalle diverse interpretazioni che ne sono state date, racconta di un Re passato dal trono alla polvere. Niente di allegro, dunque.

Ma la musica sembra narrare un'altra storia. Una musica che ti culla ed eleva. Che ti purifica e sorregge.

A partire dagli archi io mi godo quattro minuti dentro una bolla.
Una bolla dove i fiori sbocciano, gli amanti si tengono per mano, i bambini giocano e l'acqua scorre.
Una bolla dove, da Regina senza Regno, sento le forze ritemprarsi e vedo il sole sorgere ancora da dietro le montagne.
Una bolla dove nulla può toccarmi, che venga da dentro o fuori di me.

Probabilmente è merito degli archi. Li amo. Li ho sempre amati. Si sentono con la pancia e non con le orecchie. Sorreggono il cuore e seducono il corpo.

Gli archi di Viva la Vida occupano tutto lo spazio circostante mentre io medito e rinasco.
Poi, finiti i 4 minuti, il labile confine con il resto del mondo si dissolve, io riapro gli occhi e riprendo il cammino.


"Baby, you are gonna miss that plane."
"I know."
Un blog porta ad un altro blog che porta ad un altro blog che porta ad un altro blog.
Una persona porta a un'altra persona che porta a un'altra persona che porta a un'altra persona.
Un pensiero porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero.

La vita deve essere fatta di scambi, incontri e condivisione.
È con questo spirito che oggi vi propongo il cortometraggio "Motore!". Opera del regista catanese Alessandro Marinaro. Un film del 2010 che ha raccolto numerosi premi e consensi, primo fra tutti il successo a La 25 ora, il prestigioso concorso de La 7.

Una pellicola che tratta dei sogni e del sogno. In particolare del desiderio folle di darsi all'arte, addirittura al cinema! Una pazzia, una colpa, un imbarazzante peccato che possono permettersi solo quegli squilibrati che decidono di non svegliarsi mai.

Una dichiarazione d'amore al cinema, ai suoi maestri e al coraggio del sogno. Perché di coraggio si tratta.

Un film tutto siciliano, nell'idea, nella parola e nei luoghi, ma che finisce, involontariamente o meno, col raccontare una storia italiana e non solo.

Buona visione.

Post più recenti Post più vecchi Home page

Il mio Laboratorio di Scrittura via Newsletter

Il mio Laboratorio di Scrittura via Newsletter

IL MIO SITO

IL MIO SITO

La mia vetrina Amazon

La mia vetrina Amazon
Dai un'occhiata ai miei consigli di lettura e scrittura...

Social

POPULAR POSTS

  • Capitolo due: "I ragazzi"
  • Voi sapete chi è la Szymborska?
  • #twitscript n°1

Categories

IlMioProgetto chiacchiere libri Racconti viaggi cinema Torino RadioCole attualità musica televisione società DiarioRacconti sport Nella Rete blogosfera Laboratorio Condiviso teatro citazioni microracconti FacceDaPalco arte Un marito per caso e per disgrazia scrittura creativa Erasmus HumansTorino Peanuts cabaret lavoro Rugby meme ImprovvisazioneTeatrale PrincipeV poesia OffStage articolo sponsorizzato Pancrazia Consiglia pubblicità twitter PancraziaChi? TronoDiSpade articolo Adelina Harry Potter Podcast premi tennis graficamente PancraziaInBerlin laboratorio scrittura materiale di scarto DaFacebookAlBlog Pancrazia and the City Roma True Colors DonnePensanti EnglishVersion favole sogni CucinaCole IlRitorno chiavi di ricerca dasegnalare help 2.0 video Le piccole cose belle Mafalda Rossana R. cucina dixit kotiomkin live blog candy branding copywriting da segnalare metropolitana personal branding satira viaggio dell'eroe
Powered by Blogger.

Blog Archive

  • ▼  2023 (31)
    • ▼  settembre (4)
      • Laboratorio d'Autore
      • On line
      • Diretta Instagram
      • A ognuno il suo racconto
    • ►  agosto (2)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (1)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (4)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2022 (57)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (3)
    • ►  marzo (1)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2021 (20)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (1)
    • ►  settembre (1)
    • ►  agosto (6)
    • ►  aprile (2)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (2)
    • ►  gennaio (3)
  • ►  2020 (84)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (9)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (8)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (4)
  • ►  2019 (6)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (2)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2018 (37)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (2)
    • ►  maggio (1)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (8)
  • ►  2017 (23)
    • ►  settembre (2)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2016 (20)
    • ►  settembre (2)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (1)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2015 (78)
    • ►  dicembre (1)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (4)
    • ►  agosto (8)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (11)
    • ►  gennaio (14)
  • ►  2014 (242)
    • ►  dicembre (17)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (10)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (18)
    • ►  giugno (18)
    • ►  maggio (19)
    • ►  aprile (23)
    • ►  marzo (40)
    • ►  febbraio (38)
    • ►  gennaio (36)
  • ►  2013 (353)
    • ►  dicembre (40)
    • ►  novembre (37)
    • ►  ottobre (48)
    • ►  settembre (33)
    • ►  agosto (35)
    • ►  luglio (39)
    • ►  giugno (35)
    • ►  maggio (40)
    • ►  aprile (23)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2012 (126)
    • ►  dicembre (10)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (13)
    • ►  agosto (19)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (7)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (10)
    • ►  gennaio (10)
  • ►  2011 (95)
    • ►  dicembre (18)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (10)
    • ►  giugno (12)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (7)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (7)
  • ►  2010 (97)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (2)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (16)
    • ►  giugno (10)
    • ►  maggio (8)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (8)
  • ►  2009 (61)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (10)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (4)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2008 (76)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (5)
    • ►  agosto (5)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (11)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2007 (132)
    • ►  dicembre (2)
    • ►  settembre (18)
    • ►  agosto (11)
    • ►  luglio (33)
    • ►  giugno (13)
    • ►  maggio (13)
    • ►  aprile (16)
    • ►  marzo (26)

Copyright © Radio cole. Designed & Developed by OddThemes