Io sono una persona tranquilla.
Anzi no, io sono una persona con un forte autocontrollo.
No, non è vero, io sono una povera repressa senza speranza.
Una di quelle che hanno così tanta paura di sbroccare che da anni piuttosto mugugnano, rimuginano, digrignano i denti di notte e convivono con l'acidità di stomaco di giorno.
Per fortuna però alcune volte, anche se mai abbastanza spesso, la serratura cede e la porta si spalanca.
Quant'è liberatorio poter fare una bella scenata? Lanciare quattro urla senza rimpianti, esplodere in almeno un paio di parolacce come si deve e poi girare i tacchi ed andarsene. Andarsene sorridendo. Sentendosi più leggeri e piacevolmente, crudelmente, legittimamente indifferenti allo sguardo da cane bastonato dell'incolpevole, ma neanche troppo, interlocutore di turno.
La felicità è concedersi, dopo mesi di sacrifici e privazioni, un doppio tuffo carpiato nella morbida, untuosa, lievitata libidine della celeberrima pizza casereccia di MammaCole.
...burp...
Per scoprire
Lia Celi , che pensa ciò che pensi anche tu ma riesce a scriverlo come tu non riusciresti mai. Brava!
LAmicaMeri è stata un mese in India.
LaMati dieci giorni in Cambogia.
Jane Pancrazia 48 ore a Bardonecchia.
C'è qualcosa di profondamente ingiusto in tutto ciò.
Carlos Ruiz Zafón ha il dono del racconto.
Questo autore catalano non è certamente la penna più sofisticata o talentuosa in cui io, nella mia lunghissima carriera da lettrice, mi sia mai imbattuta, ma è sicuramente una delle più ipnotiche.
Zafón è in grado di condurre il lettore nel suo mondo magico con incredibile abilità. Solo una volta che ci si è lasciati alle spalle anche l'ultima pagina del libro e che si ha finalmente riacquistato il senno ed il raziocinio, emergeranno prepotentemente le incoerenze e le ingenuità della storia appena letta. Ma intanto, per giorni o settimane, si sarà piacevolmente soggiaciuto alla trascinante malia dell'autore.
Un sortilegio che ha l'effetto di un forte vino rosso spagnolo: ti rende la testa leggera, ti mette allegria e ti fa buttare alle ortiche il senso critico.
Carlos Ruiz Zafón ha il dono del racconto e la mia è tutta invidia.
(*)La sospensione dell'incredulità.
Stasera, in occasione del giorno della memoria,
l'Accademia dei Sensi ha organizzato la lettura del libro "Fratture".
Risparmiata dalla tragedia ma scottata dalle perdite, la scrittrice ebrea Irit Amiel mescola passato e presente, Polonia ed Israele, dolore e speranza.
Appuntamento alle 18.
La cara Godot del delizioso
Daily Godot's Weblog ha gentilmente premiato Radio Cole con il Sunshine Award. Un nome che è tutto un programma.
La suddetta blogger partenopea ha avuto però la bella pensata di estendere il dono anche a
Ciccio.
In pratica, Jane scrive "simpatiche" sciocchezze, sceglie immagini e canzoni, seleziona gli aneddoti e, se particolarmente in vena, si diletta persino in veri e propri racconti, mentre il di lei consorte guarda la tv spiaggiato sul divano come un'otaria ma poi, alla fine dei conti, il premio se lo intascano entrambi.
Ma stiamo scherzando???
Questo blog inizia ad essere troppo stretto per tutti e due.
Jane, e sottolineo Jane, ha scelto di premiare a sua volta
Chissene,
Godot (ti perdono figliuola),
Wonderland,
BStevens,
S.B. (bentornato!!!),
Alessiuccia(facciamo pace? daiiiii! eddaiiii!),
Panzallaria,
Lucia,
Simo,
Ruby,
Il Porco e
La Coniglia.
Perché?
Come perché?
Perché tutti e 12 mi fanno ridere e m'illuminano la giornata. E questo è il Sunshine Award, o no?