Ogni anno vado al Salone Internazionale del Libro di Torino. Ogni anno mi diverto un poco di meno. Ogni anno sento puzza di minestra riscaldata. E i libri? Ogni anno prendo fregature epiche!
Del '94 ricordo Sacchi,... Buuuuuuuuuuuu! Basta! Non se ne può più! ...ehi cos'è questo rumoreggiare in sala? Cosa c'è che non va? Aspettate un attimo, non agitatevi, mollate quegli ortaggi, lasciatemi spiegare.   
Augusto tornò a trovarci l’indomani, il giorno dopo ed il giorno dopo ancora. Insomma: ce l’avevamo sempre tra i piedi. Mamma mia, appena poteva, lo invitava a fermarsi pure per cena, e spesso
“Prego, accomodateve”, disse mamma mia, liberando le sedie dalle pezze e i rocchetti, “porta sta roba de là, Adelì, e restace”. “Ma mamma...” “Sciò, veloce, nun te lo fare dire du volte.” Scacciata,
I Mondiali del '90 sono una pietra miliare nella mia vita. Rappresentano la gioia e il dolore. Soprattutto il dolore. Ricordo la "favola" di Schillaci e l'orgoglio siculo di mia madre. Ricordo "Ciao",
Cinquant’anni prima Parise Angelo era emigrato in America e da lì aveva preso a spedire soldi alla moglie. Lui, dall’altra parte del mondo, lavorava e andava a femmine mentre lei, rimasta in paese,