Al salone del libro c'erano...

...millemilioni di libri di tutte le forme e dimensioni. Saggi, romanzi, fumetti, dizionari, raccolte di poesie, aforismi, ricette o fotografie. Libri rosa, gialli, verdi o blu. Libri per imparare ad essere genitori, figli, nonni, zii, cugini, amici, vicini di casa o nemici per la pelle. Libri per rilassarsi o per stressarsi fino all'esaurimento.

Case editrici storiche e ricchissime. Case editrici storiche e sull'orlo del fallimento. Case editrici giovani e coraggiose. Case editrici giovani ed alternative. Case editrici alternative e basta. Case editrici furbe e case editrici stronze.

Disegnatori, scrittori, poeti, lettori, distributori, agenti, studenti, insegnanti, giornalisti e curiosi.

Il cantante che non ho capito di cosa parlasse. L'idolo delle ragazzine che per fortuna non ha parlato. Il giornalista feticcio di ogni manifestazione torinese. Il tastierista che una volta era un artista stimato ed ora è quello che ingravida la modella. Il duo comico della tv di cui non ricordo il nome e che non sono neanche tanto sicura che faccia ridere. La figlia onnipresente della madre che si nasconde.

In mezzo a tutta questa confusione, tra tanta varia umanità, c'era anche Lui. L'ho sentito da lontano. Lui. La sua voce mi ha guidata come il canto delle sirene. Lui. Mi sono fatta strada tra una folla oceanica fino a giungere al suo cospetto. Lui. Giacobbo.

LAmicaMeri è schiattata d'invidia.

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