Di maestre sbadate, traumi infantili e irrecuperabili sindromi di Calimero.
Io odio il Primo d'Aprile.
Per quanto mi riguarda dovrebbe essere cancellato dal calendario.
Il mondo è pieno di persone che detestano il Natale oppure il Capodanno. A me sta sulle balle il Pesce d'Aprile.
Tutto ebbe inizio molti, molti, molti, ma proprio molti anni or sono.
Era il lontano 1987, alcuni di voi non erano neanche ancora nati (e per questo vi odio, sappiatelo), ma io già frequentavo la quarta elementare. Ero un mucchietto di ossa con due guanciotte paffute ed una montagna di ricci sulla capoccia. La mia infanzia scorreva placida e serena tra la puntata giornaliera di Bim Bum Bam e le ossessive repliche di Happy Days, il mio unico mito era Alessandra Martines ed il mio sogno proibito Marc Lenders, i miei improrogabili impegni consistevano nel catechismo e le lezioni di danza con la maestra Marina (la ballerina con il culo più grande dell'universo, che se l'avesse vista la Celentano l'avrebbe fustigata sulla pubblica piazza). Insomma, andava tutto bene, fino a quel maledetto, maledettissimo primo aprile.
La maestra Egle, insegnante dal sorriso gentile e l'animo giocherellone, quella mattina ci riportò i nostri quaderni di matematica corretti.
15 bambini. 15 quaderni. 15 pesci di carta, con annessa spiritosissima e personalizzata frase, occultati tra le pagine a quadretti.
Oh che ridere!
Oh che gran divertimento!
Ve lo dico subito cosa c'era scritto: un bel niente!
In effetti i pesci non erano 15, ma 14!
Quella rimbambita della maestra si era dimenticata di farne uno anche per me. Eravamo solo 15 in classe mica 300, ma lei se ne dimenticò comunque uno: il mio.
Io ancora non mi sono ripresa dal trauma. Sob.
N.d.A (1) Avete notato la raffinatezza? Disprezzo talmente tanto il primo d'aprile che questo post l'ho scritto il 2.
N.d.A (2) Guai a voi se provate a convincermi che anche la povera maestrina, una volta resasi conto dell'errore, ci sarà rimasta molto male. Echissenefrega! I commenti solidali con quella stordita scateneranno la mia rabbia cieca. Vi ho avvertito.
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