Immagine tratta dal sito www.turismo.it |
Il motore di ricerca scandagliò la rete in lungo e in largo, ma tutti i webmaster e i blogger scappavano al suo arrivo, e si nascondevano temendo di subire le ire e l'insoddisfazione del perfido utente.
Google si stava rassegnando a dichiarare: "Nessun risultato trovato per i termini di ricerca", quando un nuovo inaspettato incontro, in un piccolo angolo della blogosfera, cambiò gli eventi.
Dovete sapere che quello stesso giorno una bellissima fanciulla, Pancrazàd, aveva aperto il proprio blog. Ella aveva una gran quantità di storie da raccontare. E anche leggende relative alle scuole elementari, l'Erasmus, gli ex fidanzati, e ancora, e ancora.
In realtà, la blogger non era del tutto sicura di saper scrivere, ma era certa di essere in grado di trasformare un evento banale in una grande avventura. L'aveva sempre fatto, fin da piccola. Codesto era forse il più prezioso tra i suoi doni.
Alla vista di Google Pancrazàd disse: "Perché Motore, Motore mio, ti vedo chino sotto il fardello dello sconforto? Sappi, o Motore, che le vere blogstar dicono -O tu che ti affliggi consolati! Niente dura: ogni commento svanisce, ogni flame si dimentica. La Rete dà, la Rete toglie.-"
Quando Google udì queste parole si sentì subito rinfrancato. E raccontò alla nuova blogger dell'IncontentabileLettore che ogni sera lo tormentava con le sue richieste irrealizzabili: racconti interessanti, post stimolanti, storie originali, e ancora, e ancora. Allora Pancrazàd gli disse: "Motore mio, presentami codesto utente e io lo affronterò con coraggio. Egli mi leggerà e mi amerà oppure, con il suo astio, condannerà il mio blog all'eterno Under Construction"
Allora Google, ammirato da tanto ardore e felice di aver finalmente trovato qualcuno disposto a sacrificarsi, sollevò la scrivente fanciulla tra le proprie braccia e la recò in dono all'IncontentabileLettore.
"Risultato della ricerca: Radio Cole" apparve sullo schermo.
Ed il primo dei mille post cominciò ad essere letto.
E così ogni sera, un post alla volta, una sera alla volta.
E ancora, e ancora.
(NdA: questo era il millesimo)
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