Su e giù per l'Italia (quarta parte)

Lasciata Ferrara ci dirigiamo verso San Benedetto del Tronto o, meglio, verso il nostro alloggio che si trova a Monteprandone, nella vicina collina. Alloggio scelto in base ad arditi calcoli astronomici, geolocalizzazioni e... insomma, costava meno di quelli sulla costa. 

Per raggiungerlo passiamo in mezzo a campi e boschi, un tornante dopo l'altro, sempre più convinti di avere fatto una scelta pessima e che il braccino corto ci sia stato fatale, in realtà ad esserci fatale è il navigatore che, pur di farci risparmiare mezzo metro ci farebbe passare anche in mezzo alle paludi della tristezza.  E noi, infatti, imparata la lezione, il navigatore lo ignoriamo e spernacchiamo per i due giorni successivi. 

A Monteprandone dormiamo all'interno di una fattoria con gli ulivi, le galline e un cane che ci guarda con malcelato fastidio. La mattina la padrona ci porta le marmellatine fatte in casa, i passerotti intonano per noi dolci melodie, e l'acqua che beviamo è distillato di rugiada mattutina. Perfino il cane, a un certo punto, sembra tollerarci. Io resterei lì per le prossime due settimane, ma non si vive di sole marmellatine, e quindi visitiamo San Benedetto del Tronto di sera e Ascoli di giorno.

Non ci aspettiamo molto da San Benedetto e invece rimaniamo piacevolmente colpiti. Sarà stata sfacciata fortuna ma, nelle due sere che trascorriamo lì, ci imbattiamo in: delizioso mercatino, alcolico e danzereccio festival dei cocktail, esposizione di artisti contemporanei per le strade e cinema gratuito all'aperto. Passeggiando tra i mille locali, dalla tranquillità del mare al centro della movida, scegliamo di volta in volta se goderci la confusione o la calma e, già che ci siamo, ci guardiamo "Frida" con Salma Hayek in un cortile, sotto un pergolato. Come sia di giorno non ne è ho la più pallida idea, ma di sera San Benedetto è una scoperta.

Ascoli? Vogliamo parlare del centro storico di Ascoli? Una delle sorprese più gradite di questa vacanza. Una città da visitare con il naso rivolto all'insù e la consapevolezza che meriterebbe più attenzione. Ad Ascoli i palazzi belli sono talmente tanti che la cartina turistica non li segnala neanche tutti. Ad Ascoli le sue piazze, grandi ma non troppo, e le sue vie, strette e lunghe, paiono volerti proteggere dal mondo di fuori, portarti altrove. Ad Ascoli possiamo provare le vere olive ascolane (ovviamente!) mica quel surrogato surgelato che si mangia altrove, quelle locali che hanno una consistenza, un sapore, una personalità che le altre se li sognano!

Ma di Ascoli mi colpisce soprattutto la gente, che meravigliosa umanità è quella ascolana! Come il ragazzo che, oltre i gelati, vende succhi e centrifughe. M. assetato e assolato ne prende una. Il ragazzo gli prepara un bicchierone enorme e poi ne regala uno più piccolo a me, "Così lo prova anche la ragazza", dice. La ragazza. LA RAGAZZA. Avrà vent'anni e mi chiama la ragazza. Viva Ascoli, viva gli Ascolani!!!


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