Prima di partire, ogni volta che dicevo a qualcuno che sarei andata a Ferrara, ottenevo sempre la medesima risposta: "Uuuuuuuuuu bellaaaaaa Ferrara, ma d'estate si muore di caldo ed è piena di zanzare".
E Ferrara, in effetti, è bella. Davvero una bella città, dalle piazze larghe e le grandi strade, dai vicoli stretti e i marciapiedi puliti. Una città luminosa. Elegante, nobile ma anche con i piedi per terra. Pare poco vanitosa Ferrara. Consapevole ma non sfacciata. Di una bellezza aggraziata, come una ragazza dalle caviglie sottili e il collo nudo, con le ballerine ai piedi candidi e i fiori nel cesto della bicicletta.
E a Ferrara io, in verità, non ho beccato molte zanzare.
Credo che fossero tutte morte.
Di caldo.
Il 31 luglio di quest'anno i telegiornali eleggevano Ferrara quale città più calda d'Italia. Voi dove eravate quando ciò accadeva? Davanti alla tv, con l'aria condizionata? In spiaggia con una cocktail ghiacciato in mano? In montagna a fare trekking con un maglioncino sulle spalle contro gli spifferi? Io ero a Ferrara in giro per le meravigliose grandi strade di Ferrara, in giro per le larghe piazze di Ferrara, in giro per una città che, per essere bella è bella, per carità, ma che non offre un briciolo d'ombra manco a pagarlo!
Voi godevate dell'aria condizionata? Io strisciavo lungo i muri. Voi passeggiavate al fresco? Io boccheggiavo al caldo. Voi andavate avanti a granite siciliane? Io provavo i cappellacci di zucca. Bollenti e calorici cappellacci di zucca al ragù. Non mi guardate con quell'aria accusatoria. Che ci posso fare io se il piatto tipico del luogo non è il ghiacciolo al limone? E, se proprio ve lo devo dire, mi sono già pentita di non aver provato pure la salama da sugo, che se uno deve morire di caldo e calorie che almeno lo faccia per bene, burp!
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