"Dove credi di andare? Sei in mezzo al nulla"Driving lessons
"Allora mi aggrapperò al bordo di qualcosa"
Un blog porta ad un altro blog che porta ad un altro blog che porta ad un altro blog.
Una persona porta a un'altra persona che porta a un'altra persona che porta a un'altra persona.
Un pensiero porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero.
La vita deve essere fatta di scambi, incontri e condivisione.
È con questo spirito che oggi vi propongo il cortometraggio "Motore!". Opera del regista catanese Alessandro Marinaro. Un film del 2010 che ha raccolto numerosi premi e consensi, primo fra tutti il successo a La 25 ora, il prestigioso concorso de La 7.
Una pellicola che tratta dei sogni e del sogno. In particolare del desiderio folle di darsi all'arte, addirittura al cinema! Una pazzia, una colpa, un imbarazzante peccato che possono permettersi solo quegli squilibrati che decidono di non svegliarsi mai.
Una dichiarazione d'amore al cinema, ai suoi maestri e al coraggio del sogno. Perché di coraggio si tratta.
Un film tutto siciliano, nell'idea, nella parola e nei luoghi, ma che finisce, involontariamente o meno, col raccontare una storia italiana e non solo.
Buona visione.
Una persona porta a un'altra persona che porta a un'altra persona che porta a un'altra persona.
Un pensiero porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero che porta a un altro pensiero.
La vita deve essere fatta di scambi, incontri e condivisione.
È con questo spirito che oggi vi propongo il cortometraggio "Motore!". Opera del regista catanese Alessandro Marinaro. Un film del 2010 che ha raccolto numerosi premi e consensi, primo fra tutti il successo a La 25 ora, il prestigioso concorso de La 7.
Una pellicola che tratta dei sogni e del sogno. In particolare del desiderio folle di darsi all'arte, addirittura al cinema! Una pazzia, una colpa, un imbarazzante peccato che possono permettersi solo quegli squilibrati che decidono di non svegliarsi mai.
Una dichiarazione d'amore al cinema, ai suoi maestri e al coraggio del sogno. Perché di coraggio si tratta.
Un film tutto siciliano, nell'idea, nella parola e nei luoghi, ma che finisce, involontariamente o meno, col raccontare una storia italiana e non solo.
Buona visione.
"Cosa fai nella vita?"
"L'artista"
"Davvero?"
"Sì, mi occupo di scultura. Moderna. Concettuale."
"Deve essere bellissimo."
"Sì, l'arte per me è tutto. Non potrei mai accontentarmi dell'artigianato. O arte o nulla. Sarei disposta anche a vivere sotto un ponte per la mia arte."
"Che coraggio. Che passione. E ora dove stai andando, hai qualche mostra a Napoli?"
"No, vado a passare un po' di tempo con i miei. A Capri. Nella loro villa."
"L'artista"
"Davvero?"
"Sì, mi occupo di scultura. Moderna. Concettuale."
"Deve essere bellissimo."
"Sì, l'arte per me è tutto. Non potrei mai accontentarmi dell'artigianato. O arte o nulla. Sarei disposta anche a vivere sotto un ponte per la mia arte."
"Che coraggio. Che passione. E ora dove stai andando, hai qualche mostra a Napoli?"
"No, vado a passare un po' di tempo con i miei. A Capri. Nella loro villa."
Ho visto mille volte "Harry ti presento Sally".
Conosco a memoria tutte le battute di "Quattro matrimoni e un funerale".
Sospiro estatica ogni volta che in televisione ripropongono "Pane e Tulipani".
Ma se dovessi scegliere il mio finale preferito di un film d'amore non avrei alcun dubbio.
Né una sdolcinata confessione a capodanno, né una proposta di "non matrimonio" sotto la pioggia, e neanche una dichiarazione in rima nel parcheggio di un supermercato. Niente di tutto ciò può competere con Michelle Pfeiffer e Al Pacino che si lavano i denti in accappatoio guardando la città che si risveglia.
Niente può competere con la sdrucita quotidianità, la deliziosa imperfezione, l'umana paura e la timida confidenza.
Nessun "ti amo" potrà mai avere il solido e struggente significato di:
Perché l'amore vero non ha bisogno di poesia ma di presenza.
Perché l'amore vero è fatto di donne con i calzettoni a righe e uomini in canotta.
Perché l'amore vero fa paura e spesso lo si può affrontare solo così. Timidamente. Tenendosi per mano. Con una dolce musica di sottofondo e il bisogno di attaccarsi alle piccole cose per poter gestire quelle più grandi che tolgono il fiato.
Conosco a memoria tutte le battute di "Quattro matrimoni e un funerale".
Sospiro estatica ogni volta che in televisione ripropongono "Pane e Tulipani".
Ma se dovessi scegliere il mio finale preferito di un film d'amore non avrei alcun dubbio.
Né una sdolcinata confessione a capodanno, né una proposta di "non matrimonio" sotto la pioggia, e neanche una dichiarazione in rima nel parcheggio di un supermercato. Niente di tutto ciò può competere con Michelle Pfeiffer e Al Pacino che si lavano i denti in accappatoio guardando la città che si risveglia.
Niente può competere con la sdrucita quotidianità, la deliziosa imperfezione, l'umana paura e la timida confidenza.
Nessun "ti amo" potrà mai avere il solido e struggente significato di:
"Per sempre e malgrado tutto?"
"Ho 37 anni"
Perché l'amore vero non ha bisogno di poesia ma di presenza.
Perché l'amore vero è fatto di donne con i calzettoni a righe e uomini in canotta.
Perché l'amore vero fa paura e spesso lo si può affrontare solo così. Timidamente. Tenendosi per mano. Con una dolce musica di sottofondo e il bisogno di attaccarsi alle piccole cose per poter gestire quelle più grandi che tolgono il fiato.
Ladies ad gentlemen,
con il mio abito da sera tutto paiettato, le scarpine di cristallo tacco 12, ed un sobrio trucco e parrucco alla Moira Orfei, salgo sul palco per annunciare il vincitore del concorso "Che film è?"
La risposta esatta all'arduo quesito era...
(RULLO DI TAMBURI)
Chronicle
(OOOOOOOOOHHHH, stupore dalla platea)
Un fim di fantascienza che, come avrete già capito, ha intrigato la sottoscritta e devastato dalla noia il mio consorte.
Io vi ho letto tutta una serie di sottotesti e significati profondi, che probabilmente non ci sono.
Ciccio ha rischiato, a più riprese, di addormentarsi.
I partecipanti al concorso sono statiquattro gatti migliaia, e tra questi in due hanno dato la risposta esatta.
A questo punto, avrei potuto tirare una monetina e fare decidere alla sorte ma, nella mia infinita bontà, ho deciso di dare un doppio premio. Di scrivere un doppio post.
Quindi, annuncio...
(RULLO DI TAMBURI)
ufficialmente...
(RULLO DI TAMBURI)
che le...
(RULLO DI TAMBURI)
e che caz...
(RULLO DI TAMBURI)
Annuncioufficialmentechelevincitricisono
Courtney e Spiessli!
Entrambe lesventurate fortunate saranno presto protagoniste di un post a loro dedicato.
Congratulazioni alle due vincitrici e grazie a tutti quelli che ci hanno comunque provato.
con il mio abito da sera tutto paiettato, le scarpine di cristallo tacco 12, ed un sobrio trucco e parrucco alla Moira Orfei, salgo sul palco per annunciare il vincitore del concorso "Che film è?"
La risposta esatta all'arduo quesito era...
(RULLO DI TAMBURI)
Chronicle
(OOOOOOOOOHHHH, stupore dalla platea)
Un fim di fantascienza che, come avrete già capito, ha intrigato la sottoscritta e devastato dalla noia il mio consorte.
Io vi ho letto tutta una serie di sottotesti e significati profondi, che probabilmente non ci sono.
Ciccio ha rischiato, a più riprese, di addormentarsi.
I partecipanti al concorso sono stati
Quindi, annuncio...
(RULLO DI TAMBURI)
ufficialmente...
(RULLO DI TAMBURI)
che le...
(RULLO DI TAMBURI)
e che caz...
(RULLO DI TAMBURI)
Annuncioufficialmentechelevincitricisono
Courtney e Spiessli!
Entrambe le
Congratulazioni alle due vincitrici e grazie a tutti quelli che ci hanno comunque provato.
Jane e Ciccio uscendo dal cinema.
"Parliamo un poco del film?"
"No"
"Come no?"
"No"
"Non hai commenti da fare? Non vuoi confrontare le nostre opinioni? Non vuoi estrapolare un'analisi congiunta della pellicola?"
"No. No. No."
"Ma non ti è piaciuto?"
"Assolutamente no."
"Per niente?"
"Per niente."
"Non hai apprezzato la rappresentazione del dramma dell'emarginazione? La sofferenza del perdente che rimane tale sempre e comunque? Lo struggente sentimento di protezione del cugino più grande nei confronti del più piccolo? Il pathos dello scontro finale? La rabbia contro il padre e il dolore per la perdita della madre che si fanno forza distruttiva?"
"Ma che ti hanno messo nei pop corn?"
Che film avranno mai visto Jane e Ciccio?
L'avete capito? Provate a indovinare, avete tempo fino al 17 maggio alle ore 17.
Tra chi avrà dato la risposta esatta verrà estratto un unico vincitore.
Il premio? Un post tutto dedicato al fortunato concorrente. Sì, avete letto bene, "un post dedicato". E, nel caso vi stiate chiedendo "in che senso?", sappiate che me lo sto chiedendo anch'io. Ma qualcosa mi verrà in mente.
In bocca al lupo!
"Parliamo un poco del film?"
"No"
"Come no?"
"No"
"Non hai commenti da fare? Non vuoi confrontare le nostre opinioni? Non vuoi estrapolare un'analisi congiunta della pellicola?"
"No. No. No."
"Ma non ti è piaciuto?"
"Assolutamente no."
"Per niente?"
"Per niente."
"Non hai apprezzato la rappresentazione del dramma dell'emarginazione? La sofferenza del perdente che rimane tale sempre e comunque? Lo struggente sentimento di protezione del cugino più grande nei confronti del più piccolo? Il pathos dello scontro finale? La rabbia contro il padre e il dolore per la perdita della madre che si fanno forza distruttiva?"
"Ma che ti hanno messo nei pop corn?"
Che film avranno mai visto Jane e Ciccio?
L'avete capito? Provate a indovinare, avete tempo fino al 17 maggio alle ore 17.
Tra chi avrà dato la risposta esatta verrà estratto un unico vincitore.
Il premio? Un post tutto dedicato al fortunato concorrente. Sì, avete letto bene, "un post dedicato". E, nel caso vi stiate chiedendo "in che senso?", sappiate che me lo sto chiedendo anch'io. Ma qualcosa mi verrà in mente.
In bocca al lupo!
La Relatività è passare da -10° a -2° centigradi e ritrovarsi ad esclamare convinti: "Che bello, oggi non fa freddo!"
A soli 10 anni imparai come un uomo doveva guardare una donna. Con amore, dolcezza, ma anche rispetto ed ammirazione.
Il giorno di Pasqua CuginoA, SorellaCole e Jane hanno fatto una cosa che non facevano da tanto: si sono ritagliati del tempo solo per loro.
Niente mariti, niente fidanzati, niente mogli: solo loro tre, come quando erano piccoli. Quando Jane era una bimbetta di quattro anni, con la testa piena di ricci e le guanciotte tonde; quando CuginoA, di poco più grande, sfoggiava delle orecchie con cui avrebbe potuto sfidare Dumbo in una gara di volo; quando SorellaCole, ancora preadolescente, era solo un pallido abbozzo della splendida ragazza che sarebbe diventata in seguito.
I tre marmocchi adoravano il telefilm di Batman, quello con il protagonista più pingue che palestrato, le scenografie di cartapesta ed i combattimenti esilaranti.
Amavano così tanto lo show da cercare di reinterpretarlo a loro modo. Cugino A., in piena sindrome da maschio alfa, si auto eleggeva uomo pipistrello. SorellaCole, in qualità di "donna" del gruppo, esigeva per sé il ruolo di Batgirl.
Jane, la più piccola del trio, veniva costretta dagli altri due a rivestire i panni di Robin. Personaggio minuto e sfigato, la cui unica funzione era quella di cacciarsi nei guai.
In occasione di questa rimpatriata i tre compagni di giochi, ormai troppo cresciuti per entrare nelle calzamaglie da supereroi, hanno preferito un passatempo molto più banale: sono andati al cinema.
Dopo aver incrociato le pellicole in programma, con le sale più vicine ed i gusti personali, la loro scelta è caduta su la commedia di Carteni: “Diverso da chi?”
Un film divertente, soprattutto nella rappresentazione del mondo della politica, con i giochi di potere, le primarie farlocche, il centrosinistra sempre sull’orlo dell’autodistruzione ed il centrodestra sfacciatamente populista.
Meno riuscita la parte in cui la vicenda pubblica lascia lo spazio a quella privata: la trama tende a sfilacciarsi un po’, il ritmo ne risente ed Argentero non risulta all'altezza del ruolo, non riuscendo a dare spessore al proprio personaggio, ma riducendolo a tratti all'ennesima macchietta gay.
Promossi, invece, Nigro e la Gerini.
Nel complesso 102 minuti gradevoli, arricchiti dalla buona compagnia ed una confezione extra di pop corn.
Ora vi saluto: io ed i miei compari dobbiamo correre a salvare il mondo!
Domani uscirà nelle sale cinematografiche l'horror "Il respiro del diavolo".
La trama è la seguente: un bambino viene rapito, ma egli si rivela ben presto non un indifeso frugoletto, bensì un essere demoniaco.
I rapitori da carnefici diventano vittime, perendo uno dopo l'altro sotto gli occhi spiritati e il sorriso soddisfatto dell'orrido nano malefico.
Vi starete chiedendo: "ma perché la nostra cara Jane, donna di squisita intelligenza, simpatia travolgente e fascino irresistibile, dedica un post a cotale vaccata?"
Vi rispondo subito.
Ad attirare la mia attenzione è stato il trailer che sta passando in questi giorni in TV e soprattutto la frase con cui si conclude:
Ma de che?
In quale parte del mondo è mai successo un fatto riconducibile a questa storia?
A voi risultano bambini posseduti recentemente rapiti? Dove? Nella mente bacata del "signorEaglePictures" forse?
E' risaputo che per fare pubblicità ad i propri film le case di distribuzione se ne inventino di ogni, ma questa è davvero tremenda.
La trama è la seguente: un bambino viene rapito, ma egli si rivela ben presto non un indifeso frugoletto, bensì un essere demoniaco.
I rapitori da carnefici diventano vittime, perendo uno dopo l'altro sotto gli occhi spiritati e il sorriso soddisfatto dell'orrido nano malefico.
Vi starete chiedendo: "ma perché la nostra cara Jane, donna di squisita intelligenza, simpatia travolgente e fascino irresistibile, dedica un post a cotale vaccata?"
Vi rispondo subito.
Ad attirare la mia attenzione è stato il trailer che sta passando in questi giorni in TV e soprattutto la frase con cui si conclude:
"ispirato ad un'inquietante fatto di cronaca"
Ma de che?
In quale parte del mondo è mai successo un fatto riconducibile a questa storia?
A voi risultano bambini posseduti recentemente rapiti? Dove? Nella mente bacata del "signorEaglePictures" forse?
E' risaputo che per fare pubblicità ad i propri film le case di distribuzione se ne inventino di ogni, ma questa è davvero tremenda.
"Kung fu Panda" è un film delizioso, adatto a grandi e piccini.
Splendidi disegni, personaggi adorabili, trovate divertenti.
Questa pellicola ha avuto un grandissimo successo, scatenando critiche entusiaste e realizzando ottimi incassi al botteghino.
Anche Jane ha molto apprezzato le vicende di Po, il panda appassionato di arti marziali. E non solo per la qualità dell'opera, ma soprattutto per due motivi fondamentali e personalissimi.
In primo luogo, Jane da piccolina aveva un grande pupazzo a forma di panda, risultato di un'intensa giornata alle giostre. Era un mostro ripieno di palline di polistirolo, un giocattolo di qualità scadente. Ma ella lo ha amato e coccolato per anni: abbracciandolo quando era triste e prendendolo a calci quando era arrabbiata.
Oltretutto, Jane ora ha un fidanzato che è il sosia sputato del protagonista del film.
Stesso fisico prorompente, stessa simpatia involontaria, stessi vizi e stesse debolezze.
U-G-U-A-L-E!!!
Splendidi disegni, personaggi adorabili, trovate divertenti.
Questa pellicola ha avuto un grandissimo successo, scatenando critiche entusiaste e realizzando ottimi incassi al botteghino.
Anche Jane ha molto apprezzato le vicende di Po, il panda appassionato di arti marziali. E non solo per la qualità dell'opera, ma soprattutto per due motivi fondamentali e personalissimi.
In primo luogo, Jane da piccolina aveva un grande pupazzo a forma di panda, risultato di un'intensa giornata alle giostre. Era un mostro ripieno di palline di polistirolo, un giocattolo di qualità scadente. Ma ella lo ha amato e coccolato per anni: abbracciandolo quando era triste e prendendolo a calci quando era arrabbiata.
Oltretutto, Jane ora ha un fidanzato che è il sosia sputato del protagonista del film.
Stesso fisico prorompente, stessa simpatia involontaria, stessi vizi e stesse debolezze.
Esempio 1. Ciccio al ristorante cinese, che guarda con aria libidinosa i ravioli al vapore
Esempio 2. Ciccio sorpreso nell'atto di razziare la dispensa
Esempio 3. Ciccio che sfodera uno dei suoi sorrisi irresistibili
U-G-U-A-L-E!!!
Il film è godibile, anche se lunghissimo (152 minuti) e fin troppo pregno di avvenimenti, approfondimenti e sottotrame.
La qualità della pellicola è data soprattutto dall'eccellente scelta del cast.
Christian Bale.
Perfetto nel ruolo dell'eroe fascinoso ma triste.
Un uomo solo destinato a non essere amato dalla città che con tanta devozione protegge.
Gary Oldman.
In particolare stato di grazia ed aiutato da uno script a lui favorevole, riesce a dare spessore e fascino ad un personaggio che si rivela più interessante del previsto: il tenente Gordon. Umano, reale, ricco di sfaccettature.
Heath Ledger.
Un Joker terribile e spaventoso.
Quando è lui ad occupare lo schermo, il film diventa più cupo, le tinte si fanno più forti, la sala trattiene il respiro.
Il suo non è un cattivo stereotipato da fumetto, ma è la rappresentazione moderna del killer psicopatico da cronaca nera.
Non brillano per originalità le scelte fatte per interpretare i fedeli aiutanti di Batman.
Il solito Michael Caine.
Un delizioso e paterno Alfred.
E l'eterno Morgan Freeman.
Costretto a ripetere all'infinito la parte dell'uomo saggio e carismatico.
Due attori di questo calibro dovrebbero avere più spesso la possibilità di rivestire ruoli complessi e di primo piano. E' un peccato vederli relegati frequentemente in camei che, per quanto gradevoli, non rendono giustizia al loro talento.
Infine, un discorso a parte lo meritano Aaron Eckhart e Maggie Gyllehaal.
Il primo non mi ha mai convinta troppo. L'ho sempre considerato abbastanza inespressivo e legnoso.
Per metà film sembra solo l'insulso rivale in amore del protagonista. Quello che conquista la ragazza solo perché l'eroe, nel frattempo, è troppo impegnato a "salvare il mondo".
Poi la storia cambia ed il personaggio si modifica. Il mascellone continua ad avere le capacità recitative di un pesce lesso, ma la sceneggiatura lo sorregge, rendendolo un pochino più interessante.
La seconda è un'attrice di talento, ma la parte affidatale è noiosa e prevedibile. Per un ruolo così piatto, la sua presenza risulta sprecata.
Non è un caso che, nel film precedente, al suo posto ci fosse Katie mezzacalzetta Holmes.
La qualità della pellicola è data soprattutto dall'eccellente scelta del cast.
Christian Bale.
Perfetto nel ruolo dell'eroe fascinoso ma triste.
Un uomo solo destinato a non essere amato dalla città che con tanta devozione protegge.
Gary Oldman.
In particolare stato di grazia ed aiutato da uno script a lui favorevole, riesce a dare spessore e fascino ad un personaggio che si rivela più interessante del previsto: il tenente Gordon. Umano, reale, ricco di sfaccettature.
Heath Ledger.
Un Joker terribile e spaventoso.
Quando è lui ad occupare lo schermo, il film diventa più cupo, le tinte si fanno più forti, la sala trattiene il respiro.
Il suo non è un cattivo stereotipato da fumetto, ma è la rappresentazione moderna del killer psicopatico da cronaca nera.
Non brillano per originalità le scelte fatte per interpretare i fedeli aiutanti di Batman.
Il solito Michael Caine.
Un delizioso e paterno Alfred.
E l'eterno Morgan Freeman.
Costretto a ripetere all'infinito la parte dell'uomo saggio e carismatico.
Due attori di questo calibro dovrebbero avere più spesso la possibilità di rivestire ruoli complessi e di primo piano. E' un peccato vederli relegati frequentemente in camei che, per quanto gradevoli, non rendono giustizia al loro talento.
Infine, un discorso a parte lo meritano Aaron Eckhart e Maggie Gyllehaal.
Il primo non mi ha mai convinta troppo. L'ho sempre considerato abbastanza inespressivo e legnoso.
Per metà film sembra solo l'insulso rivale in amore del protagonista. Quello che conquista la ragazza solo perché l'eroe, nel frattempo, è troppo impegnato a "salvare il mondo".
Poi la storia cambia ed il personaggio si modifica. Il mascellone continua ad avere le capacità recitative di un pesce lesso, ma la sceneggiatura lo sorregge, rendendolo un pochino più interessante.
La seconda è un'attrice di talento, ma la parte affidatale è noiosa e prevedibile. Per un ruolo così piatto, la sua presenza risulta sprecata.
Non è un caso che, nel film precedente, al suo posto ci fosse Katie mezzacalzetta Holmes.
A giugno, LaMati e Jane andarono a vedere "Sex and the City" al cinema.
Inorridirono di fronte al trascorrere del tempo, spietato con il viso cavallino ed il fisico fin troppo asciutto di Sarah Jessica Parker.
Detestarono Mister Big, spocchioso, freddo e lagnoso, come e più del solito.
Adorarono la dolce Charlotte, bella, luminosa e buffa.
Si intenerirono per Miranda e Steve, bruttarelli, scalcagnati e meravigliosamente normali.
Andarono in un brodo di giuggiole per l'incorreggibile Samantha, sempre fedele a se stessa.
Ma, soprattutto, si commossero di fronte a questa amicizia tra donne, che tanto ricorda la loro.
Uscite dal cinema, ancora pervase dallo spirito frivolo e vanesio del film, fecero un giro per i negozi di design e oggettistica aperti in centro e poi andarono a bersi un aperitivo nella zona più cool di Torino.
Tra una Piña Colada ed un po' di Cous Cous, parlarono di uomini: quelli del passato, perfidi ed egocentrici; quelli del presente, indecisi e criptici e quelli del futuro, sicuramente meravigliosi!
La serata finì con un caffè nel nuovo fantastico appartamento de LaMati: centro città, palazzina barocca appena restaurata, arredamento curato nei minimi dettagli e 60 paia di scarpe nascoste in ogni angolo utile.
Dopo pochi mesi, LaMati e Jane si sono ritrovate.
La prima, posseduta dallo spirito di Nonna Papera, ha trascorso parte delle vacanze a preparare salsa di pomodoro, marmellata di mirtilli e pesche sciroppate.
La seconda, tramutatasi nell'ossessiva Bree di Desperate Housewives, ha iniziato a collocare gli asciugamani secondo le diverse nuance, è diventata un'esperta nel lucidare l'argenteria ed ha imparato il catalogo dell'ikea a memoria.
Basta distrarsi un attimo e la vita ti cambia. La trasformazione da Carrie alla propria madre è dietro l'angolo!
Inorridirono di fronte al trascorrere del tempo, spietato con il viso cavallino ed il fisico fin troppo asciutto di Sarah Jessica Parker.
Detestarono Mister Big, spocchioso, freddo e lagnoso, come e più del solito.
Adorarono la dolce Charlotte, bella, luminosa e buffa.
Si intenerirono per Miranda e Steve, bruttarelli, scalcagnati e meravigliosamente normali.
Andarono in un brodo di giuggiole per l'incorreggibile Samantha, sempre fedele a se stessa.
Ma, soprattutto, si commossero di fronte a questa amicizia tra donne, che tanto ricorda la loro.
Uscite dal cinema, ancora pervase dallo spirito frivolo e vanesio del film, fecero un giro per i negozi di design e oggettistica aperti in centro e poi andarono a bersi un aperitivo nella zona più cool di Torino.
Tra una Piña Colada ed un po' di Cous Cous, parlarono di uomini: quelli del passato, perfidi ed egocentrici; quelli del presente, indecisi e criptici e quelli del futuro, sicuramente meravigliosi!
La serata finì con un caffè nel nuovo fantastico appartamento de LaMati: centro città, palazzina barocca appena restaurata, arredamento curato nei minimi dettagli e 60 paia di scarpe nascoste in ogni angolo utile.
Dopo pochi mesi, LaMati e Jane si sono ritrovate.
La prima, posseduta dallo spirito di Nonna Papera, ha trascorso parte delle vacanze a preparare salsa di pomodoro, marmellata di mirtilli e pesche sciroppate.
La seconda, tramutatasi nell'ossessiva Bree di Desperate Housewives, ha iniziato a collocare gli asciugamani secondo le diverse nuance, è diventata un'esperta nel lucidare l'argenteria ed ha imparato il catalogo dell'ikea a memoria.
Basta distrarsi un attimo e la vita ti cambia. La trasformazione da Carrie alla propria madre è dietro l'angolo!
...stanno ballando la conga!
Il 12 dicembre Keanu Reeves tornerà sugli schermi con "Ultimatum alla terra" ("The day the earth stood still"), remake di una pellicola del 1951.
Jane è contenta: le piace la fantascienza e l' esotico attore le fa tanto, tantissimo sangue!
Il 12 dicembre Keanu Reeves tornerà sugli schermi con "Ultimatum alla terra" ("The day the earth stood still"), remake di una pellicola del 1951.
Jane è contenta: le piace la fantascienza e l' esotico attore le fa tanto, tantissimo sangue!
Dieci anni dopo il primo tentativo di trasposizione cinematografica ("X-files" 1998), Chris Carter ci riprova con "I want to believe".
La scettica Scully e lo spettrale Mulder tornano sugli schermi.
Probabilmente il film sarà noioso come il primo, appesantito da una trama confusa ed ingarbugliata.
Ma nel vedere Gillian e David presenziare alla premiere, bellissima e gravida lei, scapigliato e stropicciato lui, il cuore di Jane si è intenerito.
Ella ha ricordato i bei tempi andati del liceo. Quando con Stefano elaborava teorie circa il rapimento di Dana, oppure liberava "l'ormone adolescente", parlando per ore di Fox con la compagnuccia di banco Laura.
La pellicola sarà una vaccata, ma Jane è contenta lo stesso.
La povera Jane, che sarei io, non solo si sta ammazzando di lavoro e non riesce a trovare il tempo per aggiornare il proprio blog, ma deve anche sopportare le prese in giro di quelle due serpi in seno che rispondono al nome di Alessandra e Ross.
Quest'ultima ha avuto l'ardire di infettarmi con un meme.
Ross, per chi non la conoscesse, ha sempre schifato queste forme di catene di sant'Antonio e ha sempre provato un particolare piacere nell'interromperle. Ora, chissà perché, ha deciso di cambiare politica, così, di colpo, senza avvertire. Un'altra delle mie poche certezze è andata a farsi benedire: anche lei ora diffonde i meme....non ci sono più le mezze stagioni, non ci sono più i giovani di una volta e ora anche la mia giovine amichetta blogger non spezza le catene!
Devo ammettere, però, che l'argomento è interessante: " Indicate due personaggi, uno letterario ed uno cinematografico, di cui potreste innamorarvi".
La scelta è meno facile di quanto possa sembrare. Almeno per me.
Leggendo le pagine della Austen e della Brontë ho sognato Mr. Darcy ed ho palpitato per Heatcliff.
Rapita dalla magia della sala cinematografica, mi sono lasciata travolgere dal fantasma dell'opera Erik ("Phantom of the Opera", di Joel Schumacher) e mi sono fatta intenerire da Charles di "Quattro matrimoni e un funerale".
Ma questi stessi uomini, nella mia vita reale, mi farebbero perdere la testa?
I tipi alla Mr. Darcy: seri, riservati, pure un po' bacchettoni, non mi hanno mai attratta.
Di uomini tormentati, come il protagonista di "Cime Tempestose", ne ho incontrati più d'uno ed il risultato è sempre stato devastante. Ti travolgono e ti abbandonano lasciandoti a raccogliere i cocci di te stessa.
Il fantasma, poi, non ne parliamo proprio. Bella voce, molto sexy, ma il posto per un uomo così è il manicomio criminale. E' un disadattato, una persona pericolosa per sé e soprattutto per gli altri. Un tipo che, se gli scuoci la pasta, ti minaccia di morte.
L'adorabile Charles, con la faccia da schiaffi di Hugh Grant, non è altro che il classico trentenne, romantico, un po' imbranato, terrorizzato dall'idea di impegnarsi. I tipi così ormai non mi fanno né caldo né freddo.
Non è facile individuare nella letteratura e nel cinema, due personaggi che mi farebbero innamorare sul serio.
Dopo un attento esame della faccenda posso dire che la mia scelta cade su Faramir de "Il Signore degli anelli", e Fernando di "Pane e Tulipani".
Faramir è un uomo di pace e d'onore. Combatte per proteggere la propria gente, ma conosce l'orrore della guerra e per questo la disprezza. Persegue il bene e la giustizia a costo di essere incompreso e malvoluto dal proprio padre.
Un uomo solo, che non cade vittima dell' ambizione o dell' orgoglio.
L'unico personaggio, di tutti quelli che affollano le pagine di Tolkien, capace di innamorarsi in una maniera incredibilmente umana e reale.
I dialoghi tra lui e l'amata Eowyn sono tra le pagine più poetiche e romantiche di tutta l'opera.
Fernando, protagonista del film di Soldini, è un islandese che vive a Venezia.
Un passato travagliato l'ha portato a trascorrere molti anni in carcere, dove ha letto l'Orlando Furioso, fino ad imparare tutta l'opera a memoria. Il suo italiano subisce pesantemente l'influenza dell' Ariosto ed egli si esprime come se le parole uscissero direttamente dalla penna di un autore del passato.
Fernando è la dimostrazione del potere delle parole nell'amore.
A questo punto non mi resta che mollare la patata bollente a qualcun altro.
Sono curiosa di sapere cosa risponderanno a questo meme Alessia, Alice, Irene, Mary, La Coniglia e Mario l.
Quest'ultima ha avuto l'ardire di infettarmi con un meme.
Ross, per chi non la conoscesse, ha sempre schifato queste forme di catene di sant'Antonio e ha sempre provato un particolare piacere nell'interromperle. Ora, chissà perché, ha deciso di cambiare politica, così, di colpo, senza avvertire. Un'altra delle mie poche certezze è andata a farsi benedire: anche lei ora diffonde i meme....non ci sono più le mezze stagioni, non ci sono più i giovani di una volta e ora anche la mia giovine amichetta blogger non spezza le catene!
Devo ammettere, però, che l'argomento è interessante: " Indicate due personaggi, uno letterario ed uno cinematografico, di cui potreste innamorarvi".
La scelta è meno facile di quanto possa sembrare. Almeno per me.
Leggendo le pagine della Austen e della Brontë ho sognato Mr. Darcy ed ho palpitato per Heatcliff.
Rapita dalla magia della sala cinematografica, mi sono lasciata travolgere dal fantasma dell'opera Erik ("Phantom of the Opera", di Joel Schumacher) e mi sono fatta intenerire da Charles di "Quattro matrimoni e un funerale".
Ma questi stessi uomini, nella mia vita reale, mi farebbero perdere la testa?
I tipi alla Mr. Darcy: seri, riservati, pure un po' bacchettoni, non mi hanno mai attratta.
Di uomini tormentati, come il protagonista di "Cime Tempestose", ne ho incontrati più d'uno ed il risultato è sempre stato devastante. Ti travolgono e ti abbandonano lasciandoti a raccogliere i cocci di te stessa.
Il fantasma, poi, non ne parliamo proprio. Bella voce, molto sexy, ma il posto per un uomo così è il manicomio criminale. E' un disadattato, una persona pericolosa per sé e soprattutto per gli altri. Un tipo che, se gli scuoci la pasta, ti minaccia di morte.
L'adorabile Charles, con la faccia da schiaffi di Hugh Grant, non è altro che il classico trentenne, romantico, un po' imbranato, terrorizzato dall'idea di impegnarsi. I tipi così ormai non mi fanno né caldo né freddo.
Non è facile individuare nella letteratura e nel cinema, due personaggi che mi farebbero innamorare sul serio.
Dopo un attento esame della faccenda posso dire che la mia scelta cade su Faramir de "Il Signore degli anelli", e Fernando di "Pane e Tulipani".
Faramir è un uomo di pace e d'onore. Combatte per proteggere la propria gente, ma conosce l'orrore della guerra e per questo la disprezza. Persegue il bene e la giustizia a costo di essere incompreso e malvoluto dal proprio padre.
Un uomo solo, che non cade vittima dell' ambizione o dell' orgoglio.
L'unico personaggio, di tutti quelli che affollano le pagine di Tolkien, capace di innamorarsi in una maniera incredibilmente umana e reale.
I dialoghi tra lui e l'amata Eowyn sono tra le pagine più poetiche e romantiche di tutta l'opera.
Fernando, protagonista del film di Soldini, è un islandese che vive a Venezia.
Un passato travagliato l'ha portato a trascorrere molti anni in carcere, dove ha letto l'Orlando Furioso, fino ad imparare tutta l'opera a memoria. Il suo italiano subisce pesantemente l'influenza dell' Ariosto ed egli si esprime come se le parole uscissero direttamente dalla penna di un autore del passato.
Eliseo: Nonno, cos'è che ti consuma?
Fernando: Nulla, Eliseo, nulla.
Eliseo: So che le tue parole mi suonano oscure, ma un giorno capirò. Me lo dici sempre.
Fernando: Ciò che mi consuma è la mia stoltezza... Ancora una volta la felicità ha battuto invano alla mia porta.
Eliseo: E tu hai aperto?
Fernando: Sono stato sordo. E ora languo.
Fernando è la dimostrazione del potere delle parole nell'amore.
A questo punto non mi resta che mollare la patata bollente a qualcun altro.
Sono curiosa di sapere cosa risponderanno a questo meme Alessia, Alice, Irene, Mary, La Coniglia e Mario l.
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