Questo post era nato per farvi gli auguri.
Un cosa semplice, senza troppe elucubrazioni, anche perché i miei "pensierini di Natale" me li conservo per dopo il 26. In questi giorni al computer ci stiamo tutti poco, e io che li scrivo a fare i pensierini se poi non li legge nessuno? Se avessi voluto scrivere solo per me stessa mi sarei comprata un quadernetto mica aperto un blog.
Comunque, come stavo dicendo, questo sarebbe dovuto essere un post per fare rapidamente gli auguri a tutti voi, miei amati lettori. Auguri con annesso video della pubblicità natalizia per eccellenza: quella della Coca Cola degli anni '80. Quella coi fricchettoni canterini. Ve la ricordate? Penso che l'abbiate vista tutti almeno una volta nella vita.
Io ero lì lì per prendere il video e postarlo quando un'improvvisa curiosità mi ha colto, "ma com'era la versione americana, quella non doppiata?", mi sono chiesta. E così l'ho cercata ed un particolare ha subito attratto la mia attenzione: la versione originale dura 20 secondi in più. E sapete perché? Perché in quella italiana vennero tagliati i primi piani dei ragazzi più "etnici", in particolare orientali ed afroamericani.
Probabilmente fu un'arida scelta di marketing. L'Italia di quei tempi non era particolarmente multietnica e c'era quindi il rischio che la popolazione di italici consumatori non si sentisse rappresentata da un gruppo troppo eterogeneo.
Il messaggio originale della pubblicità però era chiaramente di pace e fratellanza fra i popoli. Ed un messaggio del genere sarebbe stato valido anche per i noiosamente monocromatici italiani di allora.
Insomma, tutto questo discorso per dire che la scoperta dei "tagli" mi ha rattristata. E mi ha rovinato questo ricordo d'infanzia.
Detto ciò, gli auguri ve li faccio lo stesso perché noi, noi di Radio Cole, voi ed io, siamo belli e multietnici, magari non fuori ma sicuramente dentro.
E quei tagli NOI non li avremmo mai fatti né voluti.
Buon Natale a tutti!
La versione originale.
La versione italiana.
Delicato e Poetico.
Un canto leggero.
Una danza aggraziata.
Non so da cosa dipenda.
Forse dai miei trascorsi germanici, che me lo fanno sentire piacevolmente famigliare.
O forse dalla privazione di caffeina, che sta alterando la mia capacità di giudizio.
Oppure semplicemente dal fatto che io sia già normalmente sciroccata di mio.
Fatto sta che ogni volta che vedo la pubblicità dell'Eni mi torna il buonumore e quando lo scienziato teutonico chiosa con "UNO cane" mi metto a ridere.
Di gusto.
Tutte le volte.
Ma proprio tutte.
Tutte tutte. Anche adesso che ormai avrò già visto lo spot dieci volte.
Per favore, fatemi sentire meno strana, rassicuratemi circa il mio equilibrio psichico, ditemi che succede lo stesso anche a voi.
Mentite pure se è necessario.
De Sica che smanaccia per sbaglio(?) Belen
o la Hunziker che importuna come un'assatanata il povero Travolta
Come gli ex insistenti che periodicamente si rifanno vivi. Come Iva Zanicchi nuovamente seduta al Parlamento Europeo. Come i peperoni qualche ora dopo averli mangiati. Abbassi un attimo la guardia e loro ti si ripropongono.
La si credeva relegata alle foto in bianco e nero delle mamme, ai film della Loren o alle cantanti britanniche tanto talentuose quanto svalvolate. E invece no: lei era in attesa, pronta a rinascere dalle proprie ceneri.
La Cofana è tornata!
Non so se andremo davvero in giro tutte conciate come delle novelle Moira Orfei, ma evidentemente le ditte produttrici di lacca ci contano. Altrimenti non si spiegherebbe la necessità di mortificare due bellezze come quelle di Bar Rafaeli e Penelope Cruz con queste terribili impalcature.
Per delle acconciature così ci sarà bisogno di un condono?