Laura vive nel fantastico mondo dei precari.
Ci vive da quando ha finito la scuola e ormai si è abituata. Ogni tanto pulisce qualche appartamento, ma non è mai riuscita a trovare niente di stabile.
Gli anni passano e lei lavora sempre di meno.
Roberto, il marito di Laura, fa il muratore.
Lui vive nel fantastico mondo di quelli che "si fanno un mazzo così" al freddo o sotto il sole cocente e che ogni tanto vengono lasciati a casa, perché c'è poco lavoro.
Federico, il figlio di Laura e Roberto, ha 6 anni e frequenta la prima elementare.
Ha già capito di appartenere al gruppo degli sfigati. Ma lui non si lamenta ed è contento perché la mamma fa la minestrina più buona del mondo, il papà racconta storie bellissime e il nonno lo porta spesso a giocare nell'orto.
Durante il ponte del primo maggio i suoi amichetti sono andati al mare o in campagna.
"Mamma posso fare le vacanze anch'io?" "No Fede, lo sai che non possiamo"
"Ma io non voglio andare lontano" "E dove vuoi andare?"
"Dai nonni!" "Dai nonni? Ma vivono dall'altra parte della strada"
"Lo so, ma se ci sto anche a dormire è come una vacanza vera, no?" "Si Fede, è come una vacanza vera."
Questa famiglia, che vive in 35mq alla modica cifra di 400 euro al mese, anni fa ha fatto richiesta per una casa popolare.
Ogni tanto Laura si reca all'ufficio preposto per vedere come vanno le cose, quanto tempo dovranno ancora attendere.
Alcuni impiegati sono gentili e comprensivi: "Abbia fiducia. Sta avanzando in graduatoria. Vedrà che presto qualcosa uscirà fuori."
Laura è contenta, un po' ci crede e un po' no, ma le piace quando le sorridono e non la trattano come una pezzente.
Ma capita anche di imbattersi in persone così:"Quanti siete in famiglia?" "Tre"
"Reddito mensile?" "800 euro"
"Ce l'ha il piatto doccia?" "Si"
"Il bagno è in casa?" "Si"
"E allora di che si lamenta? Lo sa che c'è chi ha ancora il bagno sul ballatoio? O che non ha il piatto doccia? Lo sa? eh?" "Si, ma viviamo in 35 mq. Dormiamo tutti nella stessa stanza"
"Suo figlio quanti anni ha?" "6. Ormai è grande. Per aprire l'armadio devo spostare il suo lettino..."
"Si, si, ho capito...quante storie! I bambini fino a 8 anni possono dormire in camera con i genitori. Pensi a quelli che stanno peggio!"
"Ma...secondo lei quanto ci vorrà ancora?" "Almeno 3 anni. Voi siete fortunati. Prima bisogna dare una casa a chi ne ha davvero bisogno!"
Laura se ne va con le spalle curve, cerca di non piangere e si vergogna un po'. Forse è vero che loro pretendono troppo, che loro questa casa non se la meritano, che lei non se la merita.
Laura va a casa dei nonni a prendere Federico, lui è contento perché è stato nell'orto, le sorride e l'abbraccia.
Lei lo guarda e pensa che un bambino così una situazione migliore se la meriterebbe.
E forse anche lei si meriterebbe almeno un po' più di rispetto.
Ci vive da quando ha finito la scuola e ormai si è abituata. Ogni tanto pulisce qualche appartamento, ma non è mai riuscita a trovare niente di stabile.
Gli anni passano e lei lavora sempre di meno.
Roberto, il marito di Laura, fa il muratore.
Lui vive nel fantastico mondo di quelli che "si fanno un mazzo così" al freddo o sotto il sole cocente e che ogni tanto vengono lasciati a casa, perché c'è poco lavoro.
Federico, il figlio di Laura e Roberto, ha 6 anni e frequenta la prima elementare.
Ha già capito di appartenere al gruppo degli sfigati. Ma lui non si lamenta ed è contento perché la mamma fa la minestrina più buona del mondo, il papà racconta storie bellissime e il nonno lo porta spesso a giocare nell'orto.
Durante il ponte del primo maggio i suoi amichetti sono andati al mare o in campagna.
"Mamma posso fare le vacanze anch'io?" "No Fede, lo sai che non possiamo"
"Ma io non voglio andare lontano" "E dove vuoi andare?"
"Dai nonni!" "Dai nonni? Ma vivono dall'altra parte della strada"
"Lo so, ma se ci sto anche a dormire è come una vacanza vera, no?" "Si Fede, è come una vacanza vera."
Questa famiglia, che vive in 35mq alla modica cifra di 400 euro al mese, anni fa ha fatto richiesta per una casa popolare.
Ogni tanto Laura si reca all'ufficio preposto per vedere come vanno le cose, quanto tempo dovranno ancora attendere.
Alcuni impiegati sono gentili e comprensivi: "Abbia fiducia. Sta avanzando in graduatoria. Vedrà che presto qualcosa uscirà fuori."
Laura è contenta, un po' ci crede e un po' no, ma le piace quando le sorridono e non la trattano come una pezzente.
Ma capita anche di imbattersi in persone così:"Quanti siete in famiglia?" "Tre"
"Reddito mensile?" "800 euro"
"Ce l'ha il piatto doccia?" "Si"
"Il bagno è in casa?" "Si"
"E allora di che si lamenta? Lo sa che c'è chi ha ancora il bagno sul ballatoio? O che non ha il piatto doccia? Lo sa? eh?" "Si, ma viviamo in 35 mq. Dormiamo tutti nella stessa stanza"
"Suo figlio quanti anni ha?" "6. Ormai è grande. Per aprire l'armadio devo spostare il suo lettino..."
"Si, si, ho capito...quante storie! I bambini fino a 8 anni possono dormire in camera con i genitori. Pensi a quelli che stanno peggio!"
"Ma...secondo lei quanto ci vorrà ancora?" "Almeno 3 anni. Voi siete fortunati. Prima bisogna dare una casa a chi ne ha davvero bisogno!"
Laura se ne va con le spalle curve, cerca di non piangere e si vergogna un po'. Forse è vero che loro pretendono troppo, che loro questa casa non se la meritano, che lei non se la merita.
Laura va a casa dei nonni a prendere Federico, lui è contento perché è stato nell'orto, le sorride e l'abbraccia.
Lei lo guarda e pensa che un bambino così una situazione migliore se la meriterebbe.
E forse anche lei si meriterebbe almeno un po' più di rispetto.