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Ci sono persone che nascono coraggiose e affrontano la vita con sprezzo del pericolo ed una certa dose d'incoscienza.
Io non sono una di quelle. Io sono nata paurosa e vivo facendomela metaforicamente sotto.

Ma se adesso sono un'adulta discretamente pavida, da piccola ero proprio una fifona senza speranza.
Una frignona priva di ritegno.
Una palla al piede.
Insomma: una discreta rompiballe.

Avevo il sacro terrore dell'acqua.
Quando mi facevano il bagnetto mi dibattevo come un'anguilla ed emettevo certi strilli che neanche un coguaro con la coda incastrata in una tagliola. E nelle vecchie foto al mare si possono ancora ammirare le mie espressioni da bimba gaudente in vacanza: c'è la classica "disperata, chi me l'ha fatto fare" sulla battigia e l'inarrivabile "terrorizzata, non voglio morire" nel canotto.
Ovviamente avevo anche paura del buio.
Ogni notte era una tragedia: vedevo ombre, immaginavo cose, mi convincevo che la stanza fosse infestata dai mostri mangia-bambini e così correvo a cercare riparo nel lettone dei miei.

Ora che sono diventata una signorina grande non ho più bisogno della coercizione fisica per farmi il bagno, ho perfino imparato a nuotare e nelle foto delle vacanze le mie espressioni variano dal "ma quanto sono gnocca?" al "oh cielo sembro una balena spiaggiata" a seconda della trippa accumulata durante l'inverno.
E il buio?
Ovviamente ho ancora paura del buio. E chi non ce l'ha?
Ma, in quanto adulta e vaccinata, dormo buona buona nel mio lettuccio, sperando che i mostri, nel caso si palesino, si pappino prima Ciccio.

E voi? Che paure avete? Non vorrete mica lasciarmi da sola a "confessarmi"? Guardate che io ho anche paura della solitudine!
"Il decalogo
  • Faith ha 23 anni e quattro anni fa  ha ucciso un potente connazionale, per difendersi dai suoi tentativi di violenza sessuale.
  • E’ stata condannata a morte nel suo paese (che non contempla per le donne l’attenuante della legittima difesa).
  • E’ scappata dal paese che la vuole morta.
  • Si è rifugiata a Bologna credendo di essere al sicuro.
  • Hanno tentato di violentarla nuovamente.
  • Ha denunciato il suo aggressore.
  • E’ stata fermata dalla Questura.
  • E’ stata rimpatriata nel suo paese.
  • In questo momento forse è già stata impiccata."
Per saperne di più seguite il link a Donne Pensanti.
E fatelo ora: non c'è tempo da perdere!
Iniziò un pomeriggio del lontano 1991.
Io avevo appena 14 anni e lui 23.
Io stavo finendo il primo quadrimestre della seconda media e lui gli Australian Open.

Io ero io.
Lui era Boris Becker.

Lo vidi in televisione: alto ed imponente, con i capelli rossi e dei meravigliosi occhi blu.
Fu un colpo di fulmine.
Tutti pensarono che sarebbe stata solo una relazione breve, una cottarella senza importanza ed invece, tra i normali alti e bassi, le crisi ed i riavvicinamenti, le vittorie e le sconfitte, i fidanzamenti e pure i figli, il nostro rapporto continuò fino al 2001. Anno in cui il mio amato venne travolto dagli scandali, fece la figura del porco ma soprattutto del pirla e cadde rovinosamente dal piedistallo su cui l'avevo tenuto per tutto quel tempo.
Delusa e amareggiata abbandonai il mio principe azzurro, ormai molto sbiadito, al suo destino e decisi di crescere.

La mia storia con Boris iniziò nel 1991 e terminò nel 2001. Nessun'altra mia relazione è durata così a lungo.
Quindi, a tutt'oggi, il rapporto più duraturo che io abbia mai avuto è quello immaginario con un tennista egocentrico, fedifrago, evasore fiscale e, a detta di SorellaCole, pure bruttarello.

C'è qualcosa di più patetico e folle?
Certo che si! Una foto tratta dal nostro album privato, per esempio.
Questa è la mia personalissima "settimana della stupidera". L'avevate notato?
In seconda media mi presi una cotta per un mio compagno.
Si chiamava Marco, aveva un'aria decisamente equina ma piaceva a tutte ed anche a me.

Una mattina, prima che cominciassero le lezioni, mi chiese di "metterci assieme" ed io accettai al volo.
Fu una storia unica, irripetibile, ineguagliabile.
Una storia che non riuscirò mai a dimenticare.
Una storia che durò dalla prima ora all'intervallo.
Due ore.
Al suono della campanella l'essere abbietto mi mollò per mettersi con la mia migliore amica.

A distanza di tanti anni ho superato il trauma e riesco addirittura a ricordare l'episodio con divertimento.
Si, con una grande, grassa, risata ISTERICA!



The nominees are:
  • Quella volta che andai a sbattere contro una cabina telefonica
  • Quella volta che non riuscii a mantenere un basso profilo all'inaugurazione dell'anno accademico
  • Quella volta che beccai il mio ex suocero in mutande.
And the winner is: "Quella volta che beccai il mio ex suocero in mutande"!  

Ero ospite a casa dei genitori del mio vecchio fidanzato (sempre lui).
Una mattina entrai in bagno e mi trovai di fronte al padre che, in procinto di farsi la doccia, se ne stava in piedi accanto al box con addosso solo un paio di striminziti slippini.
Lui, mantenendo un invidiabile aplomb, mi augurò il buon giorno.
Io, dotata di molto meno self control, corsi a nascondermi in camera, dove prima cercai di togliermi la vita con un'overdose di zigulì e poi di perdere la memoria sbattendo ripetutamente la testa contro il muro. Il tutto mentre il mio ex, invece di confortarmi, si rotolava a terra dal ridere.

L'immagine di quell'uomo in mutande da allora si è impressa indelebilmente nella mia mente e sono certa che mi accompagnerà per tutta la vita. E non per ribadire un vecchio concetto, ma questo increscioso episodio non si sarebbe mai verificato se TUTTI avessero l'abitudine di chiudersi a chiave in bagno proprio come FACCIO IO.

E voi? Qual è il vostro momento più imbarazzante? Siete in grado di battermi?
Era il 1981, io avevo 4 anni ed il mio amato 7.
Si chiamava Giuliano, aveva la capoccetta ricoperta da bellissimi riccioli rossi ed il viso ornato da deliziose efelidi.

Io lo amavo teneramente.
Lui usava la mia adorata Barbie per fare le cosacce con quel porco del suo Big Jim.

Quello fu il profetico inizio della mia vivace vita sentimentale.
Ci sono donne che fanno palpitare i cuori dei poeti romantici.
Io no. Io vado forte tra i ruspanti goderecci.


Meglio poi!
Non ho mai partecipato a nessun Blog Candy.
Questi concorsi non mi attraggono molto.
Perché? E' semplice: di solito la dea fortuna non mi bacia, tutt'al più mi schifa.

A Natale inizio la serata che sembro Paperon de Paperoni con le ghette, la tuba e tutte le monetine del deposito e finisco squattrinata peggio di Paperino.
E mica giochiamo a poker! Ma io riesco ad indebitarmi pure con la tombola.

E agli esami? Avete presente quella compagna "Che fortuna! Mi hanno chiesto l'unico argomento che avevo studiato"? Ecco, appunto, quella stron#a!
Io ovviamente non sono lei, ma quella che viene dopo, quella "Ma noooo, mi hanno chiesto l'unica cosa che non sapevo!"

Non ho mai trovato più di 5 centesimi per strada ma in compenso mi è capitato spesso di trovare simpatici regalini e di spiaccicarci sopra il piedino, magari calzato in scarpe con meravigliose suole a carrarmato. Con risultati che non stò neanche a descrivervi.

Non ho mai vinto niente in vita mia. Maiiii.
Anzi no, una volta con la lotteria di quartiere ho vinto un mega uovo di cioccolato fodente. Ma il biglietto, anche se era a nome mio, l'aveva scelto SorellaCole che, invece, diciamolo: ha più culo che anima! (con affetto eh, sorellina!)
Lei ed il suo degno consorte sono riusciti a vincere pure alla macchinetta delle sigarette: invece del resto gli è venuto giù un jackpot che neanche una slot machine a Monte Carlo. E meno male che il fumo fa male!

Ma magari questa volta ci penserà la "mia" adorata Lupina a portarmi fortuna, echilosa!
Giuro che se dovessi vincere la maglietta, la indosso, mi faccio la foto e la pubblico sul blog.

Lo giuro!!!
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