L'estate, anche se non si direbbe, si avvicina.
La prova costume è ormai dietro l'angolo.
Ed io ho finalmente concluso le lezioni di acquagym. Alleluia alleluia!
Dopo mesi di sgambettamento a mollo, di sgraziate evoluzioni acquatiche, di dimostrazioni pubbliche della mia inadeguatezza sportiva posso dire con orgoglio di non aver perso neanche un etto che sia uno. E son soddisfazioni!
Tutta la mia ciccia è rimasta saldamente ancorata a pancia e fianchi perché io, non per vantarmi, sono una donna tutto d'un pezzo e ad i miei rotoli e cuscinetti ci tengo. Guai a chi cerca di privarmene!
Mi ci sono voluti anni di sacrificio e dedizione, di carbonara e sacher torte, di cene e pranzetti con quello spacciatore di grassi e calorie che, non a caso, risponde al nome di Ciccio de Ciccis, per raggiungere l'attuale formasferica e non potevo certo permettere che pochi mesi di finto movimento mi facessero tornare orrendamente snella come quella gatta morta, mezza rimbambita della Sirenetta.
Volete mettere con il burroso fascino e la scaltra perfidia di Ursula? Non c'è paragone.
La prova costume è ormai dietro l'angolo.
Ed io ho finalmente concluso le lezioni di acquagym. Alleluia alleluia!
Dopo mesi di sgambettamento a mollo, di sgraziate evoluzioni acquatiche, di dimostrazioni pubbliche della mia inadeguatezza sportiva posso dire con orgoglio di non aver perso neanche un etto che sia uno. E son soddisfazioni!
Tutta la mia ciccia è rimasta saldamente ancorata a pancia e fianchi perché io, non per vantarmi, sono una donna tutto d'un pezzo e ad i miei rotoli e cuscinetti ci tengo. Guai a chi cerca di privarmene!
Mi ci sono voluti anni di sacrificio e dedizione, di carbonara e sacher torte, di cene e pranzetti con quello spacciatore di grassi e calorie che, non a caso, risponde al nome di Ciccio de Ciccis, per raggiungere l'attuale forma
Volete mettere con il burroso fascino e la scaltra perfidia di Ursula? Non c'è paragone.
Un post senza pensieri per far correre felici le dita sulla tastiera.
Udite, udite: Fox, l'oroscopante dai colori pastello, ha annunciato l'inizio di una nuova meravigliosa fase per il Capricorno. Io gli credo ciecamente.
Chi di voi dubita della sua parola è sicuramente di un altro segno e quindi lo fa per invidia. Perché è cosa nota che voi poveri reietti, no corna, zoccoli e coda di pesce muniti, siate tutti solo dei gran rosiconi.
Nel giro di pochi giorni io ho già potuto constatare i primi cambiamenti. La settimana scorsa ero una donna di sana e robusta costituzione ed ora sono una larva gracchiante. Ma anche se tossisco come una novantenne bronchitica ed ho l'occhio da moribonda, sappiate che la mia voce ne ha guadagnato parecchio, passando dal registro "gallina strozzata" a quello "maialona ruggente".
Attualmente sto valutando due allettanti proposte di lavoro. Secondo voi è meglio l'intrattenitrice da linea erotica o la stalker telefonica su commissione?
(Dal sito www.affaritaliani.libero.it) |
Chi di voi dubita della sua parola è sicuramente di un altro segno e quindi lo fa per invidia. Perché è cosa nota che voi poveri reietti, no corna, zoccoli e coda di pesce muniti, siate tutti solo dei gran rosiconi.
Nel giro di pochi giorni io ho già potuto constatare i primi cambiamenti. La settimana scorsa ero una donna di sana e robusta costituzione ed ora sono una larva gracchiante. Ma anche se tossisco come una novantenne bronchitica ed ho l'occhio da moribonda, sappiate che la mia voce ne ha guadagnato parecchio, passando dal registro "gallina strozzata" a quello "maialona ruggente".
Attualmente sto valutando due allettanti proposte di lavoro. Secondo voi è meglio l'intrattenitrice da linea erotica o la stalker telefonica su commissione?
A Jane, donna volubile e tendenzialmente instabile, sono bastate poche ore ad Ajaccio per perdere completamente la testa.
Sono bastati il vento che le scompigliava i capelli ed il colore del mare che le riempiva gli occhi per innamorarsi della Corsica tutta. Sono bastati il fascino di una cittadina stropicciata e la bellezza di un entroterra senza fronzoli per sentirsi a casa. E' bastata la fiera di San Pancrazio, che l'ha accolta appena sbarcata al porto, per farle credere di aver trovato finalmente il proprio posto nel mondo, la tessera angolare del proprio puzzle.
Travolta da questi sentimenti Ella si è vista camminare in riva al mare con un cappello a tesa larga ed i piedi nudi, bellissima e snella. Perché i sogni devono essere esagerati per definizione.
Si è riconosciuta mentre cercava l'ispirazione stringendo tra le proprie mani un quaderno a quadretti ed una penna stilografica. Perché i sogni devono racchiudere una poesia che la tecnologia rovinerebbe.
Si è scoperta in una piccola fattoria a sfornare romanzi epocali e formaggi di pecora. Perché i sogni devono avere sapori e odori forti.
La tentazione di mollare tutto e restare tra i carruggi corsi per sempre è stata grande ma per fortuna Jane ha un degno compagno che l'ha costretta a rinsavire in fretta.
"Bello qua, vero Ciccio?"
"Sì."
"E' una terra così ispirante."
"Mi hai tolto le parole di bocca."
"Io vorrei restare qua per sempre."
"Davvero? Anch'io vorrei restare qua."
"Potremmo prendere una fattoria e vivere dei prodotti della terra."
"Io veramente avrei un altro progetto. Vorrei diventare importante e potente come Napoleone. Partire da qua per conquistare il mondo. Lui ha fatto tutto ciò che ha fatto in soli 52 anni di vita. 52, capisci? Io sono indietrissimo!"
Jane, dimenticate pecore, formaggio, carruggi, cittadine stropicciate, cappelli di paglia, quaderni a quadretti e fiere in suo onore, ha trascinato il di lei consorte sulla terraferma cercando, nel frattempo, di rintracciare il primo psichiatra o, in alternativa, il primo esorcista disponibile.
NdA: La mente labile del titolo ovviamente non era la mia.
O perlomeno la mia non era la più labile.
Sono bastati il vento che le scompigliava i capelli ed il colore del mare che le riempiva gli occhi per innamorarsi della Corsica tutta. Sono bastati il fascino di una cittadina stropicciata e la bellezza di un entroterra senza fronzoli per sentirsi a casa. E' bastata la fiera di San Pancrazio, che l'ha accolta appena sbarcata al porto, per farle credere di aver trovato finalmente il proprio posto nel mondo, la tessera angolare del proprio puzzle.
Travolta da questi sentimenti Ella si è vista camminare in riva al mare con un cappello a tesa larga ed i piedi nudi, bellissima e snella. Perché i sogni devono essere esagerati per definizione.
Si è riconosciuta mentre cercava l'ispirazione stringendo tra le proprie mani un quaderno a quadretti ed una penna stilografica. Perché i sogni devono racchiudere una poesia che la tecnologia rovinerebbe.
Si è scoperta in una piccola fattoria a sfornare romanzi epocali e formaggi di pecora. Perché i sogni devono avere sapori e odori forti.
La tentazione di mollare tutto e restare tra i carruggi corsi per sempre è stata grande ma per fortuna Jane ha un degno compagno che l'ha costretta a rinsavire in fretta.
"Bello qua, vero Ciccio?"
"Sì."
"E' una terra così ispirante."
"Mi hai tolto le parole di bocca."
"Io vorrei restare qua per sempre."
"Davvero? Anch'io vorrei restare qua."
"Potremmo prendere una fattoria e vivere dei prodotti della terra."
"Io veramente avrei un altro progetto. Vorrei diventare importante e potente come Napoleone. Partire da qua per conquistare il mondo. Lui ha fatto tutto ciò che ha fatto in soli 52 anni di vita. 52, capisci? Io sono indietrissimo!"
Jane, dimenticate pecore, formaggio, carruggi, cittadine stropicciate, cappelli di paglia, quaderni a quadretti e fiere in suo onore, ha trascinato il di lei consorte sulla terraferma cercando, nel frattempo, di rintracciare il primo psichiatra o, in alternativa, il primo esorcista disponibile.
Fiera di San Pancrazio |
NdA: La mente labile del titolo ovviamente non era la mia.
O perlomeno la mia non era la più labile.
Marco, appoggiato al grande ciliegio, urla a squarciagola: "50 e 51, non conto più per nessuno!" e comincia la sua ricerca.
Il vecchio meticcio drizza per un attimo le orecchie ma poi sbadiglia e si rimette a dormire all'ombra, sognando amori e battaglie, poesie e tormenti. L'età carolingia è sempre stata la sua passione e da almeno dieci anni cerca di comporre un poema epico. Vuole narrare le vicende di un cavaliere coraggioso che cacciò e stanò ad uno ad uno i propri nemici. Ma la sua ispirazione sembra ormai essersi prosciugata e lui giace afflitto col muso a terra.
Ecco un ciuffo di capelli biondi, gialli come la carta delle gomme al limone.
"Silvia, dietro lo steccato!"
I due bambini corrono spalla a spalla verso l'albero, sollevando polvere e risate.
"Tana per Silvia!"
"Uffa, Marco, tu sei troppo veloce per me", gli fa lei, sbatacchiando i codini a turacciolo e le ciglia piegate all'insù.
La gatta, spelacchiata e anarchica, soffia arrabbiata e si allontana con la coda dritta e l'aria offesa. Quanta nostalgia per i tempi andati della sua gioventù, quando le femmine combattevano alla pari accanto ai propri compagni. Spalla a spalla uniti per un'ideale. Come lei ed il suo perduto amore, rosso di pelo e sanguigno di carattere, che sacrificò se stesso per il bene di tutti i felini della valle. Lasciandola vedova orgogliosa ma inconsolabile.
Una maglietta azzurra per un attimo spunta alla finestra.
"Tana per Sandro al primo piano. Scendi, non vale!"
"E chi l'ha detto?"
"Lo dico io e comunque t'ho preso."
"Vaffanbrodo!"
"Vaffanbrodo te!"
"Faccia di cacca!"
"Specchio riflesso!"
"Specchio riflesso a te: io mi abbasso e tu sei fesso!"
Le lucertole sul davanzale restano indifferenti a un tale sfoggio di dialettica e continuano a disquisire tra loro di Leibniz e Spinoza, monadi e monismo. Non troveranno mai un accordo ma continueranno a provarci perché nulla le stimola di più che un sano confronto, basato sul rispetto dell'altro e l'arricchimento intellettuale reciproco.
L'invadente puzzo di un vecchio paio di scarpe da ginnastica non può più essere ignorato.
"Tana per Luca, sento il tanfo da qua, stai dietro al muretto!"
"Mi devi vedere con gli occhi mica sentire col naso", risponde piccato il proprietario di un paio di piedi grossi come pinne e puzzolenti come cani bagnati, tirando fuori da dietro i mattoni una testa sporca e riccia ed un naso moccioloso.
"E infatti mo t'ho visto, scemo!"
"Ma no, non è giusto!", frigna disperato Luca, spargendo a terra moccio e forfora.
Una lumaca senza guscio, dalla nobile anima ma l'infelice aspetto, sente ormai vicina la fine. Percepisce il proprio corpo rattrappirsi sotto ai raggi crudeli dell'infida stella ed affida le sue ultime preghiere a SBropFrop, il dio dei gasteropodi terrestri.
"Ora tocca a me. Andate a nascondervi", e la bella Silvia, piazza i suoi ginocchi puntuti verso il grande ciliegio e comincia a contare.
Elena è nascosta dietro la Casa Vecchia. "Prima o poi si ricorderanno di me", pensa, "Prima o poi si accorgeranno che sono tre giri che aspetto che qualcuno mi venga a cercare". E si rimette buona buona a giocare con la cacca secca, "Questa ha la forma di Saturno, quest'altra invece sembra il profilo del sommo vate Alighieri", spiega ad un vecchio grasso rospo, docente d'Arte presso l'Ateneo dell'OmbraScura, che osserva, commosso e sorpreso, il talento e la dignità di un esserino tanto inferiore.
N.d.A: questa sciocchezza, questo delirio, questo gioco insensato mi è stato ispirato da un delizioso commento di Elena.
Il vecchio meticcio drizza per un attimo le orecchie ma poi sbadiglia e si rimette a dormire all'ombra, sognando amori e battaglie, poesie e tormenti. L'età carolingia è sempre stata la sua passione e da almeno dieci anni cerca di comporre un poema epico. Vuole narrare le vicende di un cavaliere coraggioso che cacciò e stanò ad uno ad uno i propri nemici. Ma la sua ispirazione sembra ormai essersi prosciugata e lui giace afflitto col muso a terra.
Ecco un ciuffo di capelli biondi, gialli come la carta delle gomme al limone.
"Silvia, dietro lo steccato!"
I due bambini corrono spalla a spalla verso l'albero, sollevando polvere e risate.
"Tana per Silvia!"
"Uffa, Marco, tu sei troppo veloce per me", gli fa lei, sbatacchiando i codini a turacciolo e le ciglia piegate all'insù.
La gatta, spelacchiata e anarchica, soffia arrabbiata e si allontana con la coda dritta e l'aria offesa. Quanta nostalgia per i tempi andati della sua gioventù, quando le femmine combattevano alla pari accanto ai propri compagni. Spalla a spalla uniti per un'ideale. Come lei ed il suo perduto amore, rosso di pelo e sanguigno di carattere, che sacrificò se stesso per il bene di tutti i felini della valle. Lasciandola vedova orgogliosa ma inconsolabile.
Una maglietta azzurra per un attimo spunta alla finestra.
"Tana per Sandro al primo piano. Scendi, non vale!"
"E chi l'ha detto?"
"Lo dico io e comunque t'ho preso."
"Vaffanbrodo!"
"Vaffanbrodo te!"
"Faccia di cacca!"
"Specchio riflesso!"
"Specchio riflesso a te: io mi abbasso e tu sei fesso!"
Le lucertole sul davanzale restano indifferenti a un tale sfoggio di dialettica e continuano a disquisire tra loro di Leibniz e Spinoza, monadi e monismo. Non troveranno mai un accordo ma continueranno a provarci perché nulla le stimola di più che un sano confronto, basato sul rispetto dell'altro e l'arricchimento intellettuale reciproco.
L'invadente puzzo di un vecchio paio di scarpe da ginnastica non può più essere ignorato.
"Tana per Luca, sento il tanfo da qua, stai dietro al muretto!"
"Mi devi vedere con gli occhi mica sentire col naso", risponde piccato il proprietario di un paio di piedi grossi come pinne e puzzolenti come cani bagnati, tirando fuori da dietro i mattoni una testa sporca e riccia ed un naso moccioloso.
"E infatti mo t'ho visto, scemo!"
"Ma no, non è giusto!", frigna disperato Luca, spargendo a terra moccio e forfora.
Una lumaca senza guscio, dalla nobile anima ma l'infelice aspetto, sente ormai vicina la fine. Percepisce il proprio corpo rattrappirsi sotto ai raggi crudeli dell'infida stella ed affida le sue ultime preghiere a SBropFrop, il dio dei gasteropodi terrestri.
"Ora tocca a me. Andate a nascondervi", e la bella Silvia, piazza i suoi ginocchi puntuti verso il grande ciliegio e comincia a contare.
Elena è nascosta dietro la Casa Vecchia. "Prima o poi si ricorderanno di me", pensa, "Prima o poi si accorgeranno che sono tre giri che aspetto che qualcuno mi venga a cercare". E si rimette buona buona a giocare con la cacca secca, "Questa ha la forma di Saturno, quest'altra invece sembra il profilo del sommo vate Alighieri", spiega ad un vecchio grasso rospo, docente d'Arte presso l'Ateneo dell'OmbraScura, che osserva, commosso e sorpreso, il talento e la dignità di un esserino tanto inferiore.
N.d.A: questa sciocchezza, questo delirio, questo gioco insensato mi è stato ispirato da un delizioso commento di Elena.
Fate scorta di generi di conforto, cercate un posto sicuro, tenetevi stretti i vostri cari, è ora di cominciare a prepararsi seriamente: la fine del mondo, come lo abbiamo sempre conosciuto, è ormai alle porte.
Già i Maya ci avevano avvertito con largo anticipo e secondo me si erano persino tenuti larghi. Altro che 21 dicembre 2012! Qua finiamo tutti a gambe all'aria molto ma molto prima.
E' inutile che facciate scongiuri vari. I segnali sono inequivocabili. Rassegnatevi all'evidenza.
E se non sarà proprio tutto il pianeta a venire stravolto, sicuramente lo sarà la nostra penisola, il nostro elegante stivale-tacco12.
Non ci credete? Fate male! E ora vado a dimostrarvelo.
La mia tesi verte su tre prove, tre segnali, tre indicazioni che, ne converrete presto con me, non danno adito a dubbi.
1)Dopo millemilioni di anni di pigrizia, nullafacenza e ignavia, dopo che le mie articolazioni si erano fatte rigide come quelle di un novantenne e rumorose come i cingoli di un carro armato, io me medesima, Jane Pancrazia Cole, mi sono rimessa a fare sport. Da qualche tempo mi dedico all' acquagym.
E se è pur vero che questa attività sta solo un gradino sopra alla ginnastica della terza età, comunque sta di fatto che la qui presente blogger, la nemesi di qualsiasi tipo di attività sportiva, la donna con gli addominali di burro e le anche di marmo, due volte a settimana indossa il costumino schiaccia ciccia, calza la cuffia da Ester Williams e si dedica anima e corpo alla propria forma fisica.
Per ora la somiglianza con una balena spiaggiata è ancora evidente ma Pancraziuccia vostra si sta facendo di settimana in settimana più sciolta ed aggraziata.
Iniziate a fare scorta di acqua minerale. Datemi retta!
2)La seconda prova la potete verificare voi stessi entrando in una qualsivoglia libreria, giornalaio, supermercato o straccivendolo. L'augusto principe Emanuele Filiberto di Savoia, il testimonial dei cetriolini sottaceto, il quasi vincitore di Sanremo, l'uomo di fronte al quale tutti ci sentiamo improvvisamente più intelligenti, si è dedicato alla letteratura.
Ebbene sì, Fili ha scritto un libro. In realtà egli si era già cimentato in una autobiografia un paio di anni or sono, ma adesso ha fatto di più, molto di più. Le sue nobili manine hanno prodotto un ispirato romanzo dal Mocciano titolo "Mi fai stare bene".
Ripetete tutti con me: "Se ne sentiva proprio il bisogno!"
Riempite la cantina di scatolette di tonno. Ascoltatemi prima che sia troppo tardi!
3)Siete pronti per sentire l'ultima aberrazione? La definitiva dimostrazione che ormai siamo agli sgoccioli e che il nostro povero paesello affonderà nel Mediterraneo con un sonoro PLOP?
Sedetevi, che è meglio, non vorrei avere sulla coscienza i vostri traumi cranici.
I tedeschi hanno iniziato a venderci le scarpe.
Il popolo famoso per i sandali coi calzini, il paese del cattivo gusto e del sintetico elevati a forma d'arte, la nazione riconosciuta a livello mondiale come la peggio vestita, che pure inglesi ed americani al confronto sono dei damerini, ha deciso d'invaderci con le sue scarpe lowcost.
Gioiellini di eleganza e ricercatezza nei materiali. Modelli che vanno dalla cubista coi calli alla vecchietta con l'alluce valgo, passando per la teenager tamarra crucca, il tutto prodotto in raffinata plasticaccia.(*)
Ormai non c'è più rispetto per niente. Sono saltate tutte le regole. E' giunta la fine.
Non avete ancora preso il latte in polvere? Che state aspettando?
Si salvi chi può!
(*)Mi rifiuto di mettervi il link, anche perché i germanici sono permalosi assai, ma sappiate che sto parlando di quella ditta che da mesi ci martella di spot televisivi. Le scarpe che iniziano con deich e finiscono con mann.
Ovvove!
Già i Maya ci avevano avvertito con largo anticipo e secondo me si erano persino tenuti larghi. Altro che 21 dicembre 2012! Qua finiamo tutti a gambe all'aria molto ma molto prima.
E' inutile che facciate scongiuri vari. I segnali sono inequivocabili. Rassegnatevi all'evidenza.
E se non sarà proprio tutto il pianeta a venire stravolto, sicuramente lo sarà la nostra penisola, il nostro elegante stivale-tacco12.
Non ci credete? Fate male! E ora vado a dimostrarvelo.
La mia tesi verte su tre prove, tre segnali, tre indicazioni che, ne converrete presto con me, non danno adito a dubbi.
1)Dopo millemilioni di anni di pigrizia, nullafacenza e ignavia, dopo che le mie articolazioni si erano fatte rigide come quelle di un novantenne e rumorose come i cingoli di un carro armato, io me medesima, Jane Pancrazia Cole, mi sono rimessa a fare sport. Da qualche tempo mi dedico all' acquagym.
E se è pur vero che questa attività sta solo un gradino sopra alla ginnastica della terza età, comunque sta di fatto che la qui presente blogger, la nemesi di qualsiasi tipo di attività sportiva, la donna con gli addominali di burro e le anche di marmo, due volte a settimana indossa il costumino schiaccia ciccia, calza la cuffia da Ester Williams e si dedica anima e corpo alla propria forma fisica.
Per ora la somiglianza con una balena spiaggiata è ancora evidente ma Pancraziuccia vostra si sta facendo di settimana in settimana più sciolta ed aggraziata.
Iniziate a fare scorta di acqua minerale. Datemi retta!
2)La seconda prova la potete verificare voi stessi entrando in una qualsivoglia libreria, giornalaio, supermercato o straccivendolo. L'augusto principe Emanuele Filiberto di Savoia, il testimonial dei cetriolini sottaceto, il quasi vincitore di Sanremo, l'uomo di fronte al quale tutti ci sentiamo improvvisamente più intelligenti, si è dedicato alla letteratura.
Ebbene sì, Fili ha scritto un libro. In realtà egli si era già cimentato in una autobiografia un paio di anni or sono, ma adesso ha fatto di più, molto di più. Le sue nobili manine hanno prodotto un ispirato romanzo dal Mocciano titolo "Mi fai stare bene".
Ripetete tutti con me: "Se ne sentiva proprio il bisogno!"
Riempite la cantina di scatolette di tonno. Ascoltatemi prima che sia troppo tardi!
3)Siete pronti per sentire l'ultima aberrazione? La definitiva dimostrazione che ormai siamo agli sgoccioli e che il nostro povero paesello affonderà nel Mediterraneo con un sonoro PLOP?
Sedetevi, che è meglio, non vorrei avere sulla coscienza i vostri traumi cranici.
I tedeschi hanno iniziato a venderci le scarpe.
Il popolo famoso per i sandali coi calzini, il paese del cattivo gusto e del sintetico elevati a forma d'arte, la nazione riconosciuta a livello mondiale come la peggio vestita, che pure inglesi ed americani al confronto sono dei damerini, ha deciso d'invaderci con le sue scarpe lowcost.
Gioiellini di eleganza e ricercatezza nei materiali. Modelli che vanno dalla cubista coi calli alla vecchietta con l'alluce valgo, passando per la teenager tamarra crucca, il tutto prodotto in raffinata plasticaccia.(*)
Ormai non c'è più rispetto per niente. Sono saltate tutte le regole. E' giunta la fine.
Non avete ancora preso il latte in polvere? Che state aspettando?
Si salvi chi può!
(*)Mi rifiuto di mettervi il link, anche perché i germanici sono permalosi assai, ma sappiate che sto parlando di quella ditta che da mesi ci martella di spot televisivi. Le scarpe che iniziano con deich e finiscono con mann.
Ovvove!
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