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Come già vi avevo annunciato in questo post, nei prossimi giorni/settimane/mesi (chi potrà mai dirlo?!?) scriverò e illustrerò una serie di racconti brevi, anzi brevissimi.
Ogni racconto, un protagonista diverso.
Tutti i protagonisti, il medesimo autobus.
Il 68, il Karonte's Bus.

Le storie si possono anche leggere singolarmente, ma l'ideale sarebbe seguire il loro ordine.
La prima la potete trovare a La Pozione Magica di Eireen.
La seconda qui di seguito.


 
Ogni giorno la stessa storia.
Esco dal campo e cammino per dieci minuti.
Arrivo alla fermata. Arriviamo. Mamma sale sul 77. La mia sorellina sul 13. Io aspetto il 68.

È sempre pieno il 68.
Dò una gomitata a destra e una a sinistra. Una spinta a destra e una a sinistra. Qualcuno mi fa gli occhiacci. Qualcun altro m’insulta. Tutti controllano svelti svelti tasche e borse.
“La zingara. La zingara che ruba.
Attenti alla zingara che ruba!”

Io non rubo. Ma mi diverto a farglielo credere.
Mica mi farebbe schifo rubare. Papà sarebbe così contento ed orgoglioso. Ma ho la mano troppo pesante. Non sono capace.

Eccola là.
La vecchia.
Anche lei tutti i giorni sul 68.
Sempre arrabbiata. O forse triste. Che è molto peggio.

Il primo giorno che la incontrai spinsi anche lei.
Mi fece gli occhiacci. Poi controllò la borsa.

Alla sua fermata ci mise un’ora per scendere con la gamba rigida e un vecchio bastone.
Da quella volta non la spinsi più.
Come promesso, continuano i miei aggiornamenti dalla Svezia.
Per chi li leggesse solo ora, non si agiti, non mi sono trasferita in mezzo alla neve, le biondone, e le librerie Billy. Sono sempre qua, nella città del Grande Gianduiotto, ma ricevo costanti notizie provenienti dal Nord dalla mia storica amica LaMati, membro orgoglioso dello staff della FISIP (Federazione italiana sport invernali paralimpici).

Il tempo in quel di Solleftea è più caldo e soleggiato del previsto. Ciò aiuta sicuramente l'umore, ma è difficile dire l'effetto che abbia invece sulle piste.

Le gare sono cominciate ieri con lo Sprint.
Il percorso purtroppo presentava pendenze eccessive, tanto da risultare persino pericoloso per gli atleti. Non è un caso, infatti, che si siano verificate molte cadute, tra cui anche quelle di Francesca Porcellato e Ronald Ruepp, due tra i nostri nomi di maggior spicco.

Sportivi con... no, non mi viene nessuna versione edulcorata...sportivi con i controca##i!

Giusto per farvi capire il loro livello, oggi vi butto là, come se nulla fosse, i "numeri" di Francesca. 
La meravigliosa rossa di Castelfranco Veneto vanta otto partecipazioni ai Giochi paralimpici.
Sei agli estivi nella squadra di atletica leggera. E due agli invernali in quella di sci di fondo.
Finora, tra atletica e sci, ha conquistato undici medaglie olimpiche, nove mondiali e dieci europee.
E non è da escludersi che i miei numeri non siano aggiornati e quindi un poco al ribasso.

Insomma, l'Italia a Solleftea ha mandato fior fior di atleti: ci vorrà ben altro che delle piste discutibili per fermarli. 

Forza azzurri, noi facciamo il tifo per voi!
La scorsa settimana ho ricevuto una proposta indecente.
Una di quelle proposte a cui io non riesco proprio a dire di no.
Una di quelle proposte che sono al tempo stesso un onere ed un onore.

Eireen, meravigliosa blogger tenutaria de La pozione magica, mi ha chiesto di scrivere un guest post. Di lasciare la mia immeritevole traccia sulle sue pagine.

A me andava la scelta del contenuto e della forma. Insomma, avevo carta bianca.
Cosa c'è di più terribile di avere completamente carta bianca?
Per me, miss AnsiaDaPrestazione, niente!

E, infatti, mi è servita più di una settimana per riuscire a fare un poco di ordine tra i pensieri ed i progetti.
Ho scritto un'intera storia per poi buttarla nel cestino.
Mi sono interrogata senza trovare risposta.
Alla fine, però, mi è venuta un'idea. Un'idea per il blog di Eireen e anche per Radio Cole.

Nei prossimi giorni pubblicherò dei piccoli racconti illustrati. Ogni racconto sarà incentrato su un unico personaggio. Ogni personaggio avrà in comune con gli altri solo il fatto di viaggiare accidentalmente sullo stesso autobus: il 68, il Karonte's Bus.

Il primo di questi mini racconti lo potete già trovare a La Pozione Magica.
Gli altri, nei prossimi giorni/settimane/mesi, su Radio Cole.

E, già che andate a trovare Eireen, vi consiglio di dare un'occhiata a tutti i suoi post, gli Esorcicci di stile, gli Omaggi, i Flussi di Coscienza, etc etc...

Buona lettura!
Ieri sera mi è arrivata questa email:
Inviata speciale dalla Svezia a Blogger gianduiottiana...

Dopo un lungo viaggio che ci ha visti gironzolare per 3 aeroporti ed un tragitto in bus tra i neri boschi svedesi, cumuli altissimi di neve e simpatiche renne curiose, eccoci finalmente arrivati a Solleftea.
L'albergo e' decisamente nuovo (non è neanche finito) e molto al di sopra dei nostri standard. Disfatti i bagagli e docciati, ora ci fiondiamo negli spettacolari letti, sotto morbidi piumoni e tra infiniti cuscini.
Se riuscirò ad emergere, domani faremo una perlustrazione della struttura e delle piste. Per poi andare ad una rigenerante sauna con piscina mozzafiato.

Secondo me, domattina ci dicono che c'è stato un errore e ci trasferiscono in una gelida dependance in mezzo ai boschi!
Baci!

LaMati

Che ci fa LaMati (come chi? Lei!) in Svezia tra saune, piste da sci, e renne curiose? Ve lo dico io!

L'amichetta mia è entrata da poco a far parte ufficialmente dello staff della FISIP, Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici.
Ella, forte di un'ottima conoscenza dell'inglese, fa la splendida durante le conferenze stampa, gira il mondo, vede paesaggi mozzafiato, raccoglie storie incredibili, e mi fa schiattare d'invidia.

L'anno scorso è stata in Siberia. In mezzo al nulla. E in pieni anni '70.
Un mese fa nel Wisconsin. In mezzo al nulla. E in pieni anni '90.
Ieri è arrivata in Svezia. In mezzo al nulla. Epoca ancora da definirsi.
In effetti, ora che ci rifletto bene, le invidio l'esperienza umana ma molto meno le destinazioni da pinguino eremita.

L'appuntamento che ha portato LaMati in Scandinavia è quello dei mondiali paralimpici di Fondo e Biathlon.
E, per l'occasione, a Pancraziuccia vostra è venuta un'idea geniale, una delle tante.
Ella, infatti, si è detta: "dato che l'amica mia e tutti gli atleti dopo gli allenamenti e le gare non sanno come far passare la giornata, perché non chiedere a lei e, di conseguenza, a tutti loro di riempire i tempi morti raccontando un po' quello che fanno?"

Che in Italia si parli poco degli sport cosiddetti minori è cosa risaputa, e che non si parli affatto di quelli paralimpici è cosa dolorosamente evidente. E ve lo dice una che, da torinese, ha visto con i propri occhi la differenza abissale di copertura mediatica, organizzazione, e sicurezza tra olimpiadi e paralimpiadi.
Quindi, ho deciso che, per una volta, invece di limitarmi al lamento senza costrutto (cosa che mi riesce benissimo) cercherò nel mio piccolo (piccolissimo) di fare qualcosa di utile, sopperendo a tale mancanza.
Nelle prossime settimane su Radio Cole verrà dedicato ampio spazio a questa realtà. A questi Azzurri che fanno sventolare il tricolore e collezionano medaglie in giro per il mondo.

Volete avere notizie circa i Campionati Mondiali di Fondo e Biathlon a Solleftea, in Svezia?
Bene, nei prossimi giorni passate di qua.
Troverete curiosità, risultati delle gare, e (spero) qualche foto.

LaMati e Pancrazia vi stupiranno!
Ho "incontrato" Daniel Cuello su twitter più di un anno fa.
Appena ho visto il suo sito mi sono ripromessa che, prima o poi, ne avrei parlato su Radio Cole.
E quale occasione migliore se non la mia fresca fresca rubrica "Nella Rete"?

Daniel disegna racconti e illustrazioni.
Narra storie attraverso le immagini.
Crea poesie e suggestioni con il suo tratto deciso e mai banale.

Autodidatta dal grande talento, mischia al piacere del racconto quello delle immagini in un equilibrio delicato e originale.

Trai tanti lavori e progetti che potete trovare sul suo blog vi segnalo in particolare People. Una carrellata di facce, persone, espressioni, personaggi.



Bravo, eh? Ve l'avevo detto!
Non guido spesso.
Quando lo faccio, di solito, m'innervosisco.
M'innervosisce il traffico e mi esaurisce cercare parcheggio.
Come a tutti, del resto.

Mi piace guidare solo di sera, di notte o al mattino presto.
Insomma, mi piace guidare quando ci sono poche macchine in giro.

Molti anni fa, quando lavoravo in una birreria vicino a Porta Nuova, mi piaceva tornare a casa in piena notte. Da sola.
La mia vecchia Peugeot sfrecciava per un Corso Vittorio muto e sordo.
Il corpo era stanco ma la mente ancora vigile. Il desiderio del riposo si alternava con il piacere di una città tutta per me.
A quell'ora erano solo quindici minuti di strada e delle volte era difficile resistere alla tentazione di mettermi a girare in tondo, per godere un poco più a lungo di quella solitudine e di quella pace.

Quando lavoravo ancora all'AVIS mi alzavo tutte le domeniche all'alba.
Tutte le domeniche. All'alba.
Sarebbe stata una tortura insopportabile se, oltre la salita del garage, non ci fosse stata ogni volta una Torino ancora addormentata ad attendermi.
Nessuno per strada. Nessuno sui marciapiedi.
Ed io, al sicuro nel mio bozzolo scarlatto, che facevo progetti, cantavo e ballavo.
Amoreggiavo con una città che era tutta mia.

Ieri sera ho riscoperto quella vecchia sensazione.
Non era poi così tardi ma le vie erano già quasi completamente sgombre.
C'ero solo io.
Io per i miei corsi grandi e vuoti.
Io con i miei pensieri e i miei spazi.
Io ancora padrona di questi luoghi.
Io come tanti altri. Ma più di tanti altri.
Io.
#Twitscript n°2

Da oggi sulle sfolgoranti pagine di Radio Cole si apre una nuova rubrica, un appuntamento settimanale con i tesori presenti Nella Rete, con tutto ciò che di bello, creativo e innovativo si trova navigando tra blog, siti, social network e chi più ne ha più ne metta.

La mia passione e la mia curiosità per i talenti sparsi nel web è cosa nota. Più volte in questo blog vi ho proposto iniziative e soggetti che, secondo me, meritavano la vostra attenzione.
D'ora in poi però questa mia attitudine da "scopritrice di talenti wannabe" sarà ancora più sfruttata e setaccerò la rete per voi (e per me) in cerca di piccoli e grandi tesori.

Con il primo numero di questa rubrica ho deciso di partire col botto, tanto che mi è già venuta l'ansia da prestazione per il secondo e la necessità di mantenermi all'altezza.

Tempo fa vi proposi "Motore", un corto di Alessandro Marinaro. Oggi raddoppio con "Buongiorno, sig. Bellavista", scritto e diretto sempre dallo stesso regista catanese.

Trenta minuti di emozioni e poesia.
Un cast sorprendente per un racconto sul piacere della scoperta. La scoperta della vita, del mondo, di tutto ciò che ci circonda. Un piacere che ci nutre, ci rinvigorisce e ci rende persino più graziosi.
Una scoperta che può avvenire attraverso gli occhi, le mani, una cinepresa o anche una penna. Questo Marinaro non lo dice, ma lo aggiungo io.

Non sono un'esperta di cinema e non voglio atteggiarmi a tale. Vi propongo questo film solo perché mi ha sorpresa e conquistata. E, del resto, vi pare poco?
Tra lo svolgersi dei dialoghi ho ritrovato una familiarità passata. Tra le immagini e la corsa forsennata del protagonista una presente e futura.
In effetti è questo che fanno i personaggi che Marinaro ama rappresentare: corrono! Alcuni scappano dai propri sogni altri si buttano in braccio alla vita. Di sicuro non stanno mai fermi.

Buona visione!

Entrambi i corti, sia "Motore" sia "Buongiorno, sig. Bellavista", partecipano alla seconda edizione del concorso "Short Movies" promosso da La3. Per votare e dare un'occhiata anche agli altri partecipanti andate sulla pagina Facebook ufficiale.
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