Dai stiamo sul pezzo. Dai parliamo di Maturità. No, non di quella iniziata oggi che, sinceramente, ma chi se ne frega! Ma di quella che ho fatto io, millemilioni di anni fa. L'esame
Piccoli biglietti in giro per la città. Parole. Racconti. Scritti lo scorso week end. Tenuti in borsa per giorni. Ieri, complice una giornata un po' storta, mi sono finalmente decisa. L'ho fatto.
Nove Giugno Duemilaequindici. Approfitto del passaggio di un gruppo di cabarettisti amici miei: vado allo Zelig! No, non la trasmissione televisiva. Il locale originale. Dove tutto ebbe inizio e, anche lontano dalle telecamere,
E, niente, io avrei deciso di fare una cosa. Sono mesi che ci penso, forse quasi un anno. Niente di che, una cosa piccolina. Uno di quei gesti d'artista col gonnellone e i
Venerdì sera. Rossetto rosso d'ordinanza e scaramantico selfie pre-serata. L'autoscatto beneaugurante funziona: trovo parcheggio in un microsecondo. Arrivo alla casa del quartiere dove artisti e tecnici provano. Incontro gli altri giudici, ci chiacchiero
Ho attivato i miei contatti su facebook, ho pubblicato il volantino in bacheca, ho mandato un poco di email. Bene, ho utilizzato tutti i miei canali di comunicazione. Perfetto. Ma bene de che?
Non bevo mai tè a colazione. Quasi mai. Di solito preferisco il cappuccino. Bevo tè solo quando ho mal di gola, altrimenti il latte mi s'incastra vischioso tra le tonsille grosse come palle

Si scende.

Jane (Pancrazia) Cole
martedì, maggio 19, 2015
Le scale sono sporche e buie. S'intuisce una luce più in basso. La si segue. Si arriva in una larga stanza sotterranea. Vecchie mattonelle in bilico sulla parete, un grande lavandino, una sedia.