I miei DiarioRacconti originano tutti da una storia vera. Delle volte preferisco rimanere estremamente fedele all'originale, come nel caso dell'Erasmus, altre volte mi sbizzarrisco, mettendoci molto del mio ed utilizzando la vicenda reale
Martedì 22 giugno 2010. Una famiglia qualsiasi in una casa qualsiasi a Pomigliano. Il padre, la madre e il figlioletto seduti a tavola davanti a tre piatti fumanti. "Papà, ma dobbiamo proprio?" "Si,
Jane da piccolina era una bimba timida e solitaria con una madre iperprotettiva che non volle mandarla all'asilo, "perché ci si prendono le malattie", e preferì affidarla a una famiglia di vicini, ribattezzati
"Carissimi lettori, siamo finalmente giunti alla fine. La storia finisce da dove è cominciata." Augusto ed io siamo stati sposati per più di cinquant'anni. All'inizio eravamo due estranei che dividevano lo stesso letto
No, non avete sbagliato indirizzo. Questa è ancora la paginetta di quella sciroccata di Pancraziuccia vostra. E' bastato che la piattaforma aggiungesse la voce "Design", con tanto di freccetta ammiccante e suadente annuncio
I libri sono come gli uomini. Ci sono quelli pesanti e faticosi che ti aiutano a crescere ma non sono in grado di renderti davvero felice. Una volta che con loro hai chiuso,
Quella notte non chiusi occhio. Sapevo cos'era giusto fare. Sapevo cosa avrei voluto fare. Ma non riuscivo a decidermi su cosa avrei davvero fatto. Avrei dovuto occuparmi dei bambini. Me lo imponeva il
Scatto. Corsa. Torsione. Impatto. Esplosione. Estasi.
Jane ha una fissazione. Anzi no. Jane ha tante fissazioni. Ma per questa volta ci soffermeremo solo su una: l'ineluttabile, inalienabile, irrinunciabile necessità di chiudersi a chiave nel bagno. Jane non ci entra